Coira

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Coira
città
(DE) Chur
Coira – Stemma
Coira – Veduta
Coira – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Grigioni
RegionePlessur
Amministrazione
SindacoUrs Marti (PLR) dal 2013[1]
Lingue ufficialitedesco
Territorio
Coordinate46°50′54″N 9°31′56″E / 46.848333°N 9.532222°E46.848333; 9.532222 (Coira)
Altitudine593 m s.l.m.
Superficie54,24[2] km²
Abitanti36 336[3] (2020)
Densità669,91 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiChurwalden, Domat/Ems, Felsberg, Pfäfers (SG) Trimmis, Tschiertschen-Praden, Untervaz
Altre informazioni
Cod. postale7000-7007, 7023, 7026, 7062
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS3901
TargaGR
Nome abitanti(DE) churer
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Coira
Coira
Coira – Mappa
Coira – Mappa
Sito istituzionale

Coira ([ˈkɔira][4], toponimo italiano; in tedesco e ufficialmente Chur [kuːɐ̯], in francese Coire [kwaʁ], in romancio Cuira [5]) è un comune svizzero di 36 336 abitanti del Canton Grigioni, nella regione Plessur; ha il titolo di città ed è la capitale del cantone e il capoluogo della regione.

Geografia fisicamodifica wikitesto

Coira è adagiata nell'alta valle del Reno e alla confluenza di importanti strade di valico con il sud delle Alpi.

Origini del nomemodifica wikitesto

Il nome di Coira deriva dal latino Curia[5] oppure dal celtico kora o koria ("clan", "tribù")[senza fonte].

Storiamodifica wikitesto

Preistoriamodifica wikitesto

Scavi archeologici hanno rivelato che i primi insediamenti risalgono al Paleolitico (XI millennio a.C.); resti di fondamenta e oggetti dell'Età del bronzo e del ferro sono stati rinvenuti nella parte orientale del centro storico[5].

Età anticamodifica wikitesto

Il sito archeologico dell'antica Curia Raetorum

La città divenne campo fortificato[senza fonte] sotto i Romani con il nome latino di Curia Raetorum nel 16-15 a.C; non è ancora dimostrato che dopo la ripartizione della provincia Rezia sotto l'imperatore Diocleziano Coira sia stata eletta capitale della provincia Rezia prima, che si estendeva dal lago di Costanza ai laghi dell'Italia settentrionale fino alla Val Venosta[5]. Da Coira passava la via Spluga[senza fonte], strada consolare che collegava Milano con Bregenz passando dal passo dello Spluga[6].

Nel IV secolo fu istituita la diocesi di Coira[7], la prima al nord delle Alpi; una leggenda la vuole fondata da san Lucio di Coira, re britannico divenuto poi il primo vescovo della città[senza fonte] del quale è santo patrono dal X secolo[7][8]; tuttavia il primo vescovo menzionato nei documenti fu Asinio, che fu rappresentato dal vescovo di Como in una lettera sinodale del 451[7][9].

Età medievalemodifica wikitesto

Hof Chur

Durante le invasioni barbariche del V secolo Coira fu un avamposto a nord del Regno ostrogoto che occupava l'intera penisola italiana e assunse il nome di Theodoricopolis[senza fonte]; la cattedrale e il castello vescovile che sorgono sull'area dello Hof Chur, una terrazza rocciosa a pianta triangolare che digrada nella parte meridionale[senza fonte] del nucleo urbano, spostarono il centro dell'insediamento sulla riva destra del fiume Plessur[10].

Nel IX secolo fu sotto domino dei Franchi; solo quando si stabilì il Sacro Romano Impero nel X secolo, dopo il conflitto con i Magiari (nel biennio 925-926 distruzione della cattedrale)[senza fonte] e con i Saraceni (nel 940 incendio della città e nel 954 una seconda maggiore invasione[senza fonte]), la città fiorì di nuovo[5][7], grazie alla posizione favorevole su una delle più importanti vie di comunicazione nord-sud dell'Europa lungo l'alta valle del Reno accedendo al passo del Giulio e al passo del Settimo da un lato e al passo dello Spluga e al passo del San Bernardino dall'altro, controllati dai vescovi di Coira[7]. Tutti i passi erano utilizzati fin dal tempo dei Romani ma ora divennero di importanza fondamentale[senza fonte] per gli imperatori del Sacro Romano Impero, occupati politicamente e militarmente su entrambi i versanti delle Alpi. Ottone I di Sassonia insediò nel 951 il suo vassallo Hartpert come vescovo e concesse al vescovado ampi diritti e possedimenti[7][11].

Il potere temporale fu consolidato dal vescovo Egino (1163-1170)[12], innalzato nel 1170 al titolo di principe, e si mantenne grazie al completo controllo della via di Settimo che collegava Coira con Chiavenna[senza fonte]. Il vescovo quindi era un principe vescovo, a capo del principato vescovile di Coira (analogamente ai confinanti principati vescovili di Trento e di Bressanone e a diversi altri nel territorio del Sacro Romano Impero); per potere controllare i suoi territori (da Coira all'Engadina, alla Val Bregaglia, alla Val Venosta[7]) assunse con il consenso o perfino su ordine dell'imperatore[senza fonte] ministeriali (o avogadri), signori feudali di fiducia che controllavano e proteggevano il territorio con le armi: la famiglia Planta controllava l'Engadina[13], i territori centrali dei Grigioni invece furono affidati ai Von Vaz[14].

Nel XIII secolo la popolazione superava il migliaio di abitanti (artigiani, commercianti e agricoltori); la città era circondata da una cerchia di mura e non si sviluppò oltre questa delimitazione medievale fino al XVIII secolo[5]. La costituzione della Lega Caddea nel 1367 segnò un primo passo verso l'attenuazione del controllo vescovile sulla vita della città, che poco dopo si dotò di un primo statuto; nel 1413 si menziona per la prima volta un borgomastro[5]. Gli abitanti assaltano più volte tra il 1418[senza fonte] e il 1422 la sede vescovile, costringendo il vescovo Johannes Naso a fare concessioni[5]: il vescovo, che mostrava un comportamento spesso complice degli Asburgo[senza fonte] (signori dal 1363 della confinante contea del Tirolo), perse stima e potere.

Nel 1464 la cittadinanza si diede una costituzione che regolava le corporazioni e l'occupazione delle cariche cittadine (borgomastro, piccolo e grande consiglio)[5]. Essendo il più grande insediamento della Rezia, in conseguenza della Lega Caddea, Coira divenne il centro del potere economico e politico delle Tre Leghe, anche se si alternava con Davos e Ilanz come sede della dieta comune; nel 1489 la città ottenne l'alta corte di giustizia[5] (competenza giudiziaria su furti, rapine, omicidi, violenze, stregoneria, omosessualità e infanticidio)[senza fonte], ma le fu negato l'aspirato stato di città libera dell'Impero[5].

Età modernamodifica wikitesto

Come espressione della completa emancipazione dal vescovo – che aveva mantenuto tra l'altro i diritti di dogana, di conio delle monete e di caccia – la città si unì alla Riforma; tuttavia restò sede della diocesi cattolica[5]. Solo nel XVI secolo la lingua tedesca si affermò sul romancio, sebbene la sede episcopale fosse già in mano tedesca dal IX secolo; nonostante gli incendi del 1464 e del 1574 la città si sviluppò economicamente fino alla rivoluzione dei Cantoni nella guerra dei trent'anni, quando la città fu distrutta e gravemente colpita delle epidemie[5].

Coira nel 1642. Matthäus Merian, Topographia Helvetiae

Con la riforma protestante il vescovo nel 1524 fu costretto a lasciare la città, cedendola in amministrazione, mentre assumeva, in veste di conte dell'Alta Rezia (attuale parte alta della Val Venosta con annessi territori oggi svizzeri e austriaci), il diritto di partecipare alla Lega Caddea, alleata agli Svizzeri[senza fonte]. Dopo vari tentativi, solo con i Cappuccini viene ricondotto in città il cattolicesimo[7] nel 1635[senza fonte]. Nella metà del XVII secolo la città riprese un pacifico sviluppo, sostenuto dal rinnovato traffico attraverso i valichi[5]. Il principe-vescovo, pur senza feudi immediati, tornò ad avere diritto di voto e seggio alla Dieta imperiale dal 1654[7] fino al 1798, anno in cui il principato vescovile fu occupato dagli Svizzeri e poi secolarizzato nel 1801 da Napoleone[senza fonte].

Età contemporaneamodifica wikitesto

Coira nel 1900

Il principato vescovile fu soppresso nel 1803, anno in cui i Grigioni entrarono nella Confederazione elvetica; Coira divenne ufficialmente capitale del cantone nel 1820[5]. Nel 1852 Hof Chur, la rocca vescovile che fino allora era rimasta indipendente dalla città, venne incorporata nel comune[5][10]. Dopo la demolizione della cerchia delle mura cittadine, dalla fine del XIX fino alla seconda metà del XX secolo la città si sviluppò all'estensione attuale; nel 1939 la città incorporò l'insediamento di Sassal, nel 2020 il comune soppresso di Maladers e nel 2021 quello di Haldenstein[5].

Monumenti e luoghi d'interessemodifica wikitesto

Architetture religiosemodifica wikitesto

La cattedrale
  • Hof Chur, cittadella vescovile[5][7][10]:
  • Chiesa cattolica di San Lucio, eretta nell'VIII secolo e ricostruita nel XIII e nel XIX secolo[5];
  • Chiesa riformata di San Martino, eretta nel 1470-1492[5];
  • Chiesa riformata di Santa Regula, eretta nel IX secolo e ricostruita nel 1494-1500[5].

Architetture civilimodifica wikitesto

Il palazzo delle Poste
  • Palazzo comunale (Rathaus), ricostruito dopo il 1464[5];
  • Edifici di rappresentanza lungo la Grabenstrasse, ex fossato colmato a metà del XIX secolo[5]:
    • Villa Brunnengarten (1848);
    • Villa Planta (1876);
    • Sede del parlamento e del tribunale cantonale (1878);
    • Poste (1904);
    • Sede della Banca cantonale grigione (1911);
  • Piazza delle Poste (Postplatz, 1858), centro del nucleo storico urbano[5].

Siti archeologicimodifica wikitesto

  • Resti della città romana Curia Raetorum[5];
  • Resti di una tomba del V secolo ove sorgeva la chiesa di Santo Stefano, distrutta nel XVI secolo[5].

Societàmodifica wikitesto

Tabella riassuntiva dell'evoluzione demografica a Coira dal 1860 per popolazione, nazionalità, lingua e religione[3][15][16].

AnnoPopolazioneNazionalitàLinguaReligione
SvizzeriStranieriTedescoItalianoRomancioAltreProtestantiCattoliciAltre
18606 9906 373 (91,17%)617 (8,83%)4 253 (60,84%)2 733 (39,10)%4 (0,06%)
18808 7537 866 (90,05%)1 023 (11,71%)7 587 (86,75%)250 (2,86%)989 (11,32%)39 (0,45%)6 440 (73,73%)2 431 (27,83)%18 (0,21%)
18889 2598 094 (87,42%)1 165 (12,58%)7 799 (84,23%)250 (2,70%)1 158 (12,51%)52 (0,56%)6 518 (70,40%)2 729 (29,47%)12 (0,13%)
190011 5329 687 (84,00%)1 845 (16,00%)9 288 (80,54%)677 (5,87%)1 466 (12,71%)101 (0,88%)7 561 (65,57%)3 962 (34,36%)9 (0,08%)
191014 63912 042 (82,26%)2 597 (17,74%)11 628 (79,43%)1 165 (7,96%)1 697 (11,59%)149 (1,02%)9 200 (62,85%)5 388 (36,81%)51 (0,35%)
193015 57413 685 (87,87%)1 889 (12,13%)12 926 (83,00%)822 (5,28%)1 681 (10,79%)268 (1,72%)9 777 (62,78%)5 717 (36,71%)80 (0,51%)
195019 38217 852 (92,11%)216 (1,11%)16 118 (83,16%)1 015 (5,24%)1 981 (10,22%)268 (1,38%)11 700 (60,37%)7 466 (38,52%)216 (1,11%)
197031 19326 332 (84,42%)4 861 (15,58%)23 585 (75,61%)3 033 (9,72%)3 318 (10,64%)1 257 (4,03%)15 331 (49,15%)15 462 (49,57%)400 (1,28%)
199032 86827 259 (82,93%)5 609 (17,07%)25 719 (78,25%)2 040 (6,21%)2 269 (6,90%)2 840 (8,64%)14 021 (42,66%)15 944 (48,51%)2 903 (8,83%)[17]
200032 98927 061 (82,03%)5 928 (17,97%)26 715 (80,98%)1 692 (5,13%)1 765 (5,35%)2 817 (8,54%)12 710 (38,53%)14 713 (44,60%)5 566 (16,87%)[18]
202036 33628 650 (78,85%)7 686 (21,15%)26 828 (84,78%)[19]2 034 (6,43%)[19]1 671 (5,28%)[19]7 078 (22,37%)[19]8 221 (25,98%)[20]10 894 (34,42%)[20]12 533 (39,60%)[20][21]

Evoluzione demograficamodifica wikitesto

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[5]:

Abitanti censiti[22]

Etnie e minoranze stranieremodifica wikitesto

Circa 15 000 dei 36 000 abitanti di Coira sono stranieri, secondo il censimento del 2020[3].

Lingue e dialettimodifica wikitesto

Secondo il censimento del 2020 su 31 646 abitanti con più di 15 anni 26 828 (84,78%) sono di lingua tedesca, 2 034 (6,43%) di lingua italiana, 1 671 (5,28%) di lingua romancia, 372 (1,18%) di lingua francese[15].

Religionemodifica wikitesto

Secondo il censimento del 2020 su 31 647 abitanti con più di 15 anni i protestanti sono 8 221 (25,98%), i cattolici 10 894 (34,42%), gli appartenenti ad altre confessioni cristiane 1 903 (6,01%), i musulmani 1 378 (4,35%), gli appartenenti ad altre confessioni 397 (1,25%) e senza appartenenza religiosa 8 491 (26,83%)[16].

Culturamodifica wikitesto

Coira è sede della Pro Grigioni Italiano e della Lia Rumantscha, associazioni culturali finalizzate alla tutela della lingua e della cultura, rispettivamente, di lingua italiana e di lingua romancia del cantone.

Museimodifica wikitesto

Il Museo retico
  • Museo retico (Rätisches Museum), fondato nel 1872[5]: si trova esattamente nel centro della città, vicino alla cattedrale, e ospita reperti archeologici che risalgono fino all'età della pietra, oggetti della storia e della tradizione locale e della civiltà di montagna;
  • Museo d'arte dei Grigioni, fondato nel 1919[5];
  • Museo della natura dei Grigioni[5].

Mediamodifica wikitesto

Geografia antropicamodifica wikitesto

Coira è al centro di un'agglomerazione urbana (Churer Rheintal), l'unica di rilievo in una vasta area, che richiama pendolari dalle aree limitrofe e da tutta la parte settentrionale del Canton Grigioni[5].

Quartierimodifica wikitesto

Tra i quartieri di Coira figurano[5]:

  • Ackermann
  • Clawuz
  • Hof Chur[10]
  • Rheinquartier
  • Salas
  • Sennhof/Karlihof
  • Welschdörfli

Frazionimodifica wikitesto

Haldenstein

Tra le frazioni di Coira figurano[5]:

Economiamodifica wikitesto

L'economia di Coira è incentrata sul settore terziario, soprattutto sui servizi legati ai trasporti e all'amministrazione pubblica; minor rilievo hanno le attività del settore secondario, con imprese di modeste dimensioni e diffuse per lo più nel circondario[5]. A Coira nel 1780 il birraio grigionese Rageth Mathis fondò[senza fonte] il birrificio Rhätische Aktienbrauereien, che nel 1971 prese il nome di Calanda Bräu ed ebbe grande sviluppo con il marchio Calanda, acquisito nel 1993 dall'olandese Heineken[26].

Infrastrutture e trasportimodifica wikitesto

La sede centrale Ferrovia Retica

La città è un rilevante nodo ferroviario, sede e centro principale della Ferrovia Retica con le linee Landquart-Coira-Thusis e Coira-Arosa e la rete celere di Coira; nel territorio comunale si trovano le stazioni di Coira, di Coira Città, di Coira Ovest, di Coira Wiesental e di Haldenstein

Amministrazionemodifica wikitesto

Sindacimodifica wikitesto

PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
18951904Richard CamenischFDPSindaco[27]
19041911Oreste OlgiatiFDPSindaco[28]
19111915Robert PedottiSindaco[senza fonte]
19151926Georg HartmannSindaco[29]
19261935Adolf NadigFDPSindaco[30]
19361951Gian MohrFDPSindaco[31]
19511960Johann Anton CaflischFDPSindaco[32]
19601972Georg SprecherFDPSindaco[33]
19731988Andrea MelchiorSindaco[senza fonte]
19881996Rolf StifflerSindaco[senza fonte]
19962000Christian AlieschSindaco[senza fonte]
20012012Christian BonerSindaco[34]
2012in caricaUrs MartiPLRSindaco[1]

Gemellaggimodifica wikitesto

Coira è gemellata con[35]:

Sportmodifica wikitesto

A Coria hanno sede le squadre di calcio Fussballklub Chur 97, di football americano Calanda Broncos e di hockey su ghiaccio HC Coira.

Notemodifica wikitesto

Bibliografiamodifica wikitesto

  • Storia dei Grigioni, tre volumi, Collana «Storia dei Grigioni», Bellinzona, Edizioni Casagrande, 2000.

Altri progettimodifica wikitesto

Collegamenti esternimodifica wikitesto

Controllo di autoritàVIAF (EN154757544 · SBN MILL000735 · LCCN (ENn79064879 · GND (DE4010189-7 · BNF (FRcb12369126b (data) · J9U (ENHE987007564240305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n79064879
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