Effetto Werther

effetto procurato dai mass media

L'espressione effetto Werther si riferisce al fenomeno per cui la notizia di un suicidio pubblicata dai mezzi di comunicazione di massa provoca nella società una catena di altri suicidi. Si contrappone all'effetto Papageno in cui la notizia di una persona che rinuncia agli istinti suicidari provoca una emulazione positiva della notizia portando le altre persone con detti istinti a scegliere la vita invece che il suicidio.

Lotte e Werther in un quadro ispirato a I dolori del giovane Werther
Leggendo il Werther di Goethe, dipinto di Wilhelm Amberg, 1870

Storia

Il sociologo David Phillips enunciò l'effetto Werther con riferimento al romanzo I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe (1774): nella trama, il protagonista si suicida perché innamorato di una ragazza che sposerà un altro uomo. Negli anni seguenti alla pubblicazione del romanzo furono registrati moltissimi casi di suicidio fra giovani, che le autorità rivelarono essere accomunati dalla lettura del romanzo. L'effetto si ripropose anche nei paesi nei quali vennero pubblicate traduzioni del libro.

Si poté assistere a un fenomeno analogo in Italia dopo la pubblicazione nel 1802 del romanzo di Ugo Foscolo Ultime lettere di Jacopo Ortis.

Un altro caso di suicidi legati alla pubblicazione di un libro riguarda il saggio Sesso e carattere (Geschlecht und Charakter), di Otto Weininger, del 1903.

In epoca contemporanea il problema riemerse e fu portato all'attenzione dei mass media negli anni sessanta:

«Il problema dei suicidi per imitazione è tuttavia riemerso con prepotenza negli Stati Uniti a partire dall'inizio degli anni sessanta. All'indomani del suicidio di Marilyn Monroe si è notato infatti nella città di Los Angeles un netto incremento di suicidi, a causa della tragicità della notizia. [...] Lo stesso fenomeno si determinava anche quando i notiziari o gli speciali delle reti televisive riferivano di casi di suicidi di adolescenti.»

Nella città di Los Angeles fu infatti registrato un dato certo riguardo all'incremento del 40% dei suicidi nel mese successivo al suicidio dell'attrice Marilyn Monroe.Dopo il suicidio dello scrittore Hemingway -che sfortunatamente non fece registrare dati analoghi- lo psichiatra americano Jerome A. Motto sottolineò l'importanza, nel verificarsi dell'effetto Werther, non solo del modo in cui la notizia è presentata al pubblico dai mezzi di informazione, ma anche dell'identificazione con il suicida.

Contromisure

Per arginare il problema dell'effetto Werther oltre ai modi per chiedere aiuto da parte di chi ha istinti suicidi come parlarne con un familiare, un amico, uno psicologo o chiamare il 112 oppure il Telefono Amico, l'OMS cura un manuale che consiglia ai media come diffondere la notizia di un suicidio. Esso viene aggiornato periodicamente, l’ultima volta nel 2017 e si intitola "Preventing suicide: a resource for media professionals", cioè “Prevenire il suicidio: una guida per i professionisti dei media”. Le principali linee guida sono:

  • spiegare a lettori, ascoltatori e telespettatori le notizie riguardo a un suicidio di cui si parla dando anche delle informazioni sulla prevenzione del suicidio;
  • non diffondere pregiudizi e leggende metropolitane sui suicidi e non descrivere certi luoghi come posti in cui è comune che le persone si uccidano, né dare molti dettagli sul luogo in cui una persona si è suicidata, specialmente se famosa;
  • scrivere degli articoli su come si possono affrontare i pensieri suicidi e come si può chiedere aiuto;
  • non dare eccessivo spazio e importanza alle notizie che riguardano i suicidi;
  • non usare titoli sensazionalistici quando si parla di un suicidio e non usare l’espressione “suicidio” nel titolo;
  • non normalizzare o romanticizzare il suicidio quando lo si descrive, non presentarlo come un’alternativa a un problema;
  • non riportare in modo esplicito il modo in cui una persona si è suicidata;
  • non diffondere foto o video che mostrano il corpo della persona che si è suicidata e non fornire link ai profili social della persona in questione;
  • fare particolare attenzione quando si parla del suicidio di una persona famosa;
  • fare particolare attenzione se si decide di intervistare una persona che conosceva la persona morta o che ne era parente perché queste persone possono essere a rischio di farsi del male a loro volta.[1][2]

Influenze nella cultura

  • L'effetto Werther è menzionato nell'ottavo episodio della prima stagione della serie televisiva statunitense Lie to Me, intitolato L'inganno.
  • L'effetto Werther è menzionato nell'episodio di Dylan Dog intitolato "Il tuo amore, il mio odio" incluso nel n. 19 del novembre 2016.
  • L'effetto Werther è menzionato nel brano "Effetto Werther", del gruppo DSA Commando, contenuto all'interno dell'album "Retox".

Note

Bibliografia

  • (EN) Loren Coleman, The Copycat Effect: How the Media and Popular Culture Trigger the Mayhem in Tomorrow's Headlines, ISBN 0-7434-8223-9
  • (EN) Gregor S., Copycat suicide: The influence of the media, 2004, Australian Psychological Society
  • Andrea Falchi, Effetto Werther. L'asimmetria del suicidio.Carmignani Editrice, 2014

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Studio[collegamento interrotto] di Ermanno Pavesi sull'Effetto Werther
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