Eminenza grigia

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Disambiguazione – Se stai cercando il saggio di Aldous Huxley "Grey Eminence", vedi L'eminenza grigia.
L'éminence grise, di Jean-Léon Gérôme

Eminenza grigia (éminence grise in francese) è un'espressione con la quale si indica una personalità molto influente ma poco visibile: si tratta di un soggetto che consiglia e aiuta altre persone, investite ufficialmente di un potere, a prendere decisioni, che trama all'ombra del potere o che si serve di altri soggetti per perseguire i propri scopi senza mai darlo a vedere.

Eponimiamodifica wikitesto

Con questo appellativo divenne celebre il frate François-Joseph Le Clerc du Tremblay, originario di Lencloître e segretario del cardinale Richelieu: i suoi contemporanei lo consideravano infatti una delle menti del governo di Richelieu malgrado non rivestisse una carica ufficiale e conducesse una vita ritirata.

In un primo momento l'appellativo era usato per distinguere il frate, che indossava il saio grigio, dall'eminenza rossa, ovvero lo stesso Richelieu, che vestiva invece il manto dei cardinali. In seguito, nell'uso popolare, l'espressione è stata associata al comportamento del frate stesso e al suo influsso, quasi non visibile perché figurativamente nella "luce grigia".

L'appellativo si presta ad un utilizzo per metonimia più frequente di altri, perché è meno dipendente da una particolare epoca storica o da una singola forma di Stato, come era invece con il favorito per la monarchia assoluta o il cardinal nipote per il papato.

Tipologia e differenzemodifica wikitesto

Rispetto alla situazione definita in senso oggettivo come power behind the throne, il sintagma "eminenza grigia" indica un ruolo stabilmente accettato da ambedue le parti del rapporto. Nei Paesi di cultura anglosassone è assimilabile la figura del kingmaker, appellativo nato per designare Richard Neville, XVI conte di Warwick, il cui ruolo principale fu di facilitatore dell'ascesa altrui al trono.

Per la stabilità del rapporto e per la sua opacità, è improprio applicarlo:

  • ai maggiordomi della dinastia merovingia, che alla fine sostituirono i "re fannulloni";
  • ai magistri militum nell'impero romano d'Occidente (Stilicone, Ezio, Ricimero), che esercitavano un visibile potere militare;
  • agli shōgun giapponesi nei confronti del Tenno, perché avevano un ruolo riconosciuto comparabile con quello di un primo ministro (mentre il termine si applica al Genrō nel periodo Meiji in Giappone);
  • ai ras delle genti abissine, che esercitarono un potere ampiamente riconosciuto tra le genti locali;
  • ai condottieri pretendenti alla successione, come furono Nogai Khan, Mamai e Edigu nell'Orda d'oro;
  • ai presidenti o sovrani de facto, che scelgono il titolare de iure della massima carica dello Stato e lo rimuovono a loro piacimento: tali furono Deng Xiaoping in Cina dopo la caduta di Hua Guofeng, Manuel Noriega a Panama dal 1983 al 1989.

Esempi storicimodifica wikitesto

XI secolo a.C.modifica wikitesto

  • Il profeta Samuele con Saul, re di Israele, e successivamente Davide.

VIII secolomodifica wikitesto

IX secolomodifica wikitesto

X secolomodifica wikitesto

XI secolomodifica wikitesto

  • Hugues de Beauvais, favorito di re Roberto II di Francia, era conte e suo principale consigliere; fu fatto uccidere dalla regina Costanza nel 1008.

XII secolomodifica wikitesto

XIII secolomodifica wikitesto

XIV secolomodifica wikitesto

XV secolomodifica wikitesto

XVI secolomodifica wikitesto

XVII secolomodifica wikitesto

XVIII secolomodifica wikitesto

XIX secolomodifica wikitesto

XX secolomodifica wikitesto

XXI secolomodifica wikitesto

Notemodifica wikitesto

Bibliografiamodifica wikitesto

  • Salvatore Di Rosa, Perché si dice: origine e significato dei modi di dire e dei detti più famosi, Milano, Club degli Editori, 1980, p. 25.

Voci correlatemodifica wikitesto

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