SARS-CoV-2 501.V2
SARS-CoV-2 501.V2, anche nota come variante Beta,[1][2] corrisponde a una variante mutata di SARS-CoV-2, il virus che causa COVID-19. La variante è stata rilevata per la prima volta in Sudafrica ed è stata segnalata dal dipartimento sanitario sudafricano il 18 dicembre 2020.[3]
Variante
Ricercatori e funzionari hanno riferito che la prevalenza della variante era più alta tra i giovani senza condizioni di salute sottostanti e, rispetto ad altre varianti, in questi casi si traduce più spesso in una malattia grave.[4] Il dipartimento della salute sudafricano ha anche indicato che la variante potrebbe guidare la seconda ondata della pandemia di COVID-19 nel paese a causa della diffusione della variante a un ritmo più veloce rispetto alle precedenti varianti del virus.[3][4]
Gli scienziati hanno notato che la variante contiene diverse mutazioni che le consentono di legarsi più facilmente alle cellule umane a causa di tre mutazioni nel dominio di legame del recettore (RBD) nella glicoproteina S (spinula) del virus: N501Y[5] (un passaggio da asparagina (N) a tirosina (Y) posizione dell'amminoacido 501), K417N e E484. Di queste mutazioni (E484K e N501Y) rientrano nel motivo di legame del recettore (RBM) del dominio di legame del recettore (RBD).
Rilevamento
La nuova variante è stata scoperta mediante sequenziamento dell'intero genoma. Diverse sequenze genomiche di questo lignaggio sono state inviate al database di sequenze SIGSIDA, ad esempio, adesione di sequenza[non chiaro].
Note
Voci correlate
Altri progetti
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