Achille Alberti

artista italiano

Achille Alberti (Milano, 12 marzo 1860Camnago, 15 luglio 1943) è stato uno scultore italiano.

Pinacoteca di Brera, Busto di Giuseppe Sacchi

Biografia

Lapide a Giuseppe Brentano.[1] Vi si nota il simbolo della "Reverenda Fabbrica del Duomo": la Madonna della Misericordia che copre col suo mantello.
Maniscalco (circa 1900); Galleria d'Arte Moderna, Milano
Il monumento bronzeo dedicato ad Alessandro Rossi presso il giardino Jacquard a Schio, opera del 1899.

Achille Alberti studiò arte all'Accademia di Brera, dove in seguito fu docente.[2] Come altri compagni di studio, tra cui Magni e Ripamonti, produsse numerose sculture ad ornamento delle tombe nel cimitero monumentale di Milano.[3] Inizialmente si dedicò a temi sociali, realizzando sculture e monumenti che gli permisero di guadagnanarsi notorietà internazionale.[2]

Nella pittura, invece, esprimeva la sua passione attraverso paesaggi, nature morte e ritratti. Nel 1930 a Milano espose gessi, marmi e bronzi, una trentina di tele, fino ad allora sconosciute[4]. Fu anche disegnatore per opere litografiche.

Nel 1891 ricevette due premi alla Triennale di Milano per la scultura bronzea Ignavia, ispirata a temi danteschi,[5] che fu poi esposta a Vienna nel 1894 e che è oggi conservata a Busto Arsizio, nella Villa Ottolini.[2]Nel 1892 un suo bassorilievo Le Odi di Pindaro fu esposto a Monaco di Baviera, mentre nel 1900 prese parte all'Esposizione Universale di Parigi. I suoi lavori furono oggetto di interesse ed ammirazione, procurandogli premi in occasione di tutte le esposizioni, italiane od europee, cui partecipò.[2]

In quegli anni Alberti firmò un bassorilievo che riproduceva fedelmente il progetto neogotico di Giuseppe Brentano per la facciata del Duomo di Milano e che fu poi posizionato all'interno della chiesa stessa.[1][2]

L'Alberti fu molto apprezzato dai seguaci di Jean Royère e del suo "musicismo scultoreo" come Giuseppe Cartella Gelardi che ne fu un attento ma appassionato critico.[6]A lui si devono le grandi statue sulla facciata del palazzo della Borsa di Milano, costruito nel 1901, in cui è possibile cogliere segni d'una sensibilità eclettica.[2]

Nel 1930 si tenne una mostra retrospettiva a lui dedicata nella Galleria Pesaro di Milano.[2]
Morì a Camnago, in provincia di Milano, il 15 luglio 1943. Molte sue sculture fanno parte del patrimonio catalogato della Ca Granda[7].

Opere

  • Re Umberto I, bronzo, grande busto
  • Bagnanti, gesso, 1890
  • Pindaro nel Teatro di Atene, bassorilievo, 1891
  • Ritratto del poeta Giampietro Lucini, marmo, 1897
  • Alessandro Rossi, bronzo, 1899
  • Maniscalco, bronzo, 1900 ca.
  • Medaglione in bronzo a Madesimo raffigurante Giosuè Carducci, 1907[8]
  • Giuseppe Sacchi, bronzo, 1909
  • Canto della Vittoria, bronzo, 1917
  • Busto di ragazzo, bronzo, 1920
  • San Gregorio, statua in marmo
  • Prometeo (Statua in bronzo dedicata ai Caduti di Villa Lesa), 1922

Note

Bibliografia

  • Sandra Berresford, Robert W. Fichter, Robert Freidus, Italian memorial sculpture, 1820-1940: a legacy of love, frances lincoln ltd, 2004
  • Ospedale maggiore di Milano, Ospedale maggiore/Cà granda: Collezioni diverse Electa, 1988
  • Atti dell'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano 1881, 1889-1894;
  • Ercole Arturo Marescotti, Achille Alberti, in Emporium, XX (1904), pp. 322–338;
  • Luigi Callari, Storia dell'arte contemporanea italiana, Loescher, Roma 1909, p. 91;
  • Luigi Larghi, Guida al Cimitero Monumentale, Enrico Gualdoni, Milano 1919;
  • Arduino Colasanti, La Galleria d'arte moderna in Roma, Roma 1925, p. 4;
  • Galleria Pesaro, Milano - Mostra del pittor Daniele De Strobei e dello scultore Achille Alberti, Milano 1931, pp. 21–31;
  • Giuseppe Cartella Gelardi, Achille Alberti (con riproduzioni di cento opere), Edizioni L'impronta, Torino 1931;
  • Giuseppe Cartella Gelardi,. Il Musicismo scultoreo, in "Aspetti letterari", 1935, pp. 17–39;
  • Giuseppe Cartella Gelardi, Achille Alberti, Milano 1936;
  • Giorgio Nicodemi, Mario Bezzola, La Galleria d'arte moderna di Milano, Le sculture, Milano 1938, pp. 2–5;
  • Silvio Vigezzi, La scultura italiana dell'Ottocento, Ceschina, Milano 1932, pp. 62, 80, 94, 131;
  • Francesco Sapori, La scultura italiana moderna, Libreria dello Stato, Roma 1940, passim;
  • Paolo Mezzanotte, Giacomo Carlo Bascapé Milano, nell'arte e nella storia, Bestetti, Milano 1948, p. 334;
  • Emilio Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, p. 676;
  • Ulrich Thieme, Felix Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler, I, pp. 189–190;
  • Enciclopedia Italiana, II, Treccani, p. 179;
  • Agostino Mario Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, I, Milano 1945, p. 8.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

R. Cipriani, Achille Alberti, Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani.

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