Antonio Olivi

patriota e militare italiano

Antonio Olivi (Treviso, ... – Mestre, 27 ottobre 1848) è stato un patriota e militare italiano, tenente nell'esercito della Repubblica di San Marco, guidò la sortita di Mestre del 27 ottobre 1848.

Biografia

"Mestre alle Barche" di Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto (Venezia 1697-1768). Dipinto di metà '700.

Figlio di Giuseppe Antonio Olivi, podestà di Treviso tra il 1847 e il 1852, partecipò ai moti del 1848, e quando Treviso venne conquistata dagli austriaci espatriò insieme alla moglie Giulia e al più piccolo dei loro tre figli.

Sortita di Mestre, via delle Muneghe (poi via Alessandro Poerio). Particolare combattimenti sulla via e sul Ponte della Campana del 27 ottobre 1848.
Mestre, foto primi '900. Piazza Barche (rinominata piazza XXVII Ottobre), con la Colonna della Sortita (1886), vista verso ovest. L'imbocco su via "delle Muneghe" (poi via Alessandro Poerio). La via Olivi, è la strada a 50 metri sulla sinistra, dopo la casa. Sullo sfondo il campanile di San Lorenzo, dal quale sparavano gli austriaci nel 1848.

Insieme ai fratelli Ferrante e Giulio partecipò ai combattimenti in tutta Italia e con il grado di tenente prese parte alla difesa della Repubblica di Venezia.

Gli venne affidato il comando dell'operazione poi nota come "sortita di Mestre", una sortita da Forte Marghera destinata a riconquistare la città di Mestre, presa dagli austriaci il 18 giugno [1].

Il 27 ottobre del 1848, all'alba, a capo di 2000 uomini (I battaglione "Italia Libera") attaccò gli austriaci a San Giuliano, ricacciandoli verso Treviso.

Si ricongiunse con circa 1500 patrioti mestrini in piazza Barche e si diresse quindi verso il ponte della Campana, unico accesso per la piazza Maggiore e per il centro cittadino.

Mestre piazza Barche, rinominata XXVII Ottobre, con la Colonna della Sortita.

Qui dovette affrontare la difesa austriaca, forte di quattro cannoni, di posizioni difensive nelle case vicine e nell'attiguo campanile e l'uso di "mitragliatrice" (o meglio l'uso delle "bombe a mitraglia", con effetti similari).

Dopo tre assalti respinti, gli italiani presero possesso delle case sulla via delle Muneghe (poi via Poerio) per contrastare il fuoco proveniente dalle case requisite dagli austriaci, ed al quarto assalto misero in fuga i soldati croati.

Gli austriaci ripiegarono sul ponte delle Erbe per permettere al comando di lasciare la Torre civica.

La battaglia si concluse vittoriosamente per gli italiani, ma Antonio Olivi, come Alessandro Poerio fu tra i caduti (a causa proprio della citata "bomba mitraglia": " ... Fra il guasto della mitraglia che gli straziava i visceri ..."[2]).

A ricordo di tali eventi, a Mestre affacciandosi sul ponte delle Erbe è visibile una palla di cannone tumulata nel muro dal mestrino Luigi Rallo (1811-1883), che visse i fatti del 1848/49 in prima persona, essendo il titolare dello storico negozio di colori lì ospitato sin dal 1848 (e con ternine nel 1943), proprio nell'attuale edificio in cui il proiettile è murato [3].: la si vede - nella facciata dalla parte del fiume - di una casa all'angolo tra il ponte e l'attuale via Daniele Manin.

Mestre: slargo - piazzetta "ai capuccini", foto verso via Antonio Olivi (sulla dx): sull'edificio (già anche adibito a casino, fino agli anni '50 del 900) c'è la lapide a ricordo dei sergenti polacchi Costantino Miskiewicz e Isidoro Dembowski, "ivi deceduti" nella Sortita di Mestre del 27 ottobre 1848.

Nel 1898 la città di Mestre ricevette la XI^ Medaglia d'oro al Valor Risorgimentale (1898, la medaglia d'oro fu istituita dal Re Umberto I come distintivo d'onore alle città ... "in ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza alla presa del forte di Marghera la notte del 22 marzo 1848 e nella sortita di Marghera del 27 ottobre successivo ...") ed in tale occasione la piazza Barche fu rinominata "piazza Ventisette Ottobre" (dove sin dal 1886 era stata inaugurata la "Colonna della Sortita"), mentre diverse strade furono rinominate e dedicate ai caduti ed agli "eroi" del periodo storico (via Alessandro Poerio, via Guglielmo Pepe, altre).

Una via venne dedicata anche ad Antonio Olivi e in una casa d'angolo, presso la chiesa dei frati cappuccini, una lapide ricorda i sergenti polacchi Konstanty Miśkiewicz, italianizzato come Costantino Miskiewicz, e Izydor ("Isidoro") Dembowski, anch'essi caduti in battaglia contro gli austro-ungarici.

In memoria di Antonio Olivi venne tenuta un'orazione funebre dell'abate trevigiano Giambattista Rambaldi[2]

Note

Bibliografia

  • Governo provvisorio di Venezia, Raccolta per ordine cronologico di tutti gli atti, decreti, nomine ecc. del governo provvisorio di Venezia, non che Scritti, avvisi, desiderj, ecc. di Cittadini privati che si riferiscono all'epoca presente. Venezia: Andreola tipografo del governo provvisorio, 1848, Tomo IV, p. 500 (testo on line)
  • Municipio di Venezia, Per le onoranze ai prodi difensori di Venezia. Venezia: Officine grafiche C. Ferrari, 1911
  • Francesco Carrano, Della difesa di Venezia negli anni 1848-49: narrazione , Genova: Dalla tipografia Moretti, 1850, pp. 62 Mestre (testo on line)

Collegamenti esterni