Appenninica (pecora)

razza di pecora

L'Appenninica è una razza di pecore italiana. Razza rustica allevata un tempo per la produzione di latte, carne e lana[1], è oggi allevata per la sua carne. Si adatta a diversi ambienti e a clima e terreni sfavorevoli.[3]

Appenninica
Specie Pecora
Altri nomipecora di Barisciano, Casentinese, delle Crete, Pagliaro, Pomarancina, Perugina del Piano, Senese, Toscana, Vissana, ecc.
Localizzazione
Diffusioneprovince di Arezzo, Firenze, Forlì, Grosseto, L'Aquila, Pisa, Perugia, Pesaro, Pescara, Rieti, Siena, Teramo, Terni e Viterbo.
Aspetto
Altezzamaschi 77 cm;
femmine 69[1] cm
Pesomaschi 70-95 kg
femmine 50-60 kg
Vellobianco, chiuso negli arieti e semichiuso nelle femmine
Allevamento
Utilizzoda carne
Prole mediaFertilità al 90%
Prolificità al 130%[2]

Storia

Si è sviluppata lungo la dorsale appenninica a partire da popolazioni autoctone ma eteromorfe.La razza che oggi viene definita appenninica è diversa da quella originariamente selezionata: infatti, la razza ha continuato ad essere sviluppata per migliorare la quantità e la qualità della carne, incrociando l'appenninica con arieti di altre razze italiane, come la Bergamasca, o straniere, come l'Ile de France, la Berichonne du Cher e altre.[3]

Nomi locali

Localmente la razza è stata declinata secondo altri nomi: abbiamo quindi la pecora di Barisciano, la Casentinese, la pecora delle Crete, la Pagliarola, la Pomarancina, la Perugina del Piano, la Senese, la Toscana, la pecora Vissana, e altre.[3]

Diffusione

Si contano circa 250.000 capi in Italia (dati 2002), allevati nelle province di Arezzo, Firenze, Forlì, Grosseto, L'Aquila, Pisa, Perugia, Pesaro, Pescara, Rieti, Siena, Teramo, Terni e Viterbo.[2]

Aspetto

La testa, dal profilo rettilineo o appena arcuato, è proporzionata e priva di corna. La taglia è medio-grande.

Produzione

Gli agnelli alla nascita pesano circa 4–5 kg, dopo un mese e mezzo arrivano a 16–18 kg, dopo 100 giorni sono sui 26–30 kg.[2]I maschi arrivano circa a 52 kg, le femmine sui 40 kg.[1]

Secondariamente, viene usata anche la lana, grossolana ma di discrete quantità: i maschi producono 2,5 kg di lana mentre le femmine 1,5 kg.[1]

Note

Bibliografia

  • Centro Divulgazione Agricola, L'allevamento degli ovini. Moderne tecniche per produzioni di qualità, Bologna, Edagricole, 2002, ISBN 88-506-4873-1. (fonte)

Voci correlate

Collegamenti esterni

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