Borca di Cadore

comune italiano

Borca di Cadore (Bórcia in ladino[4]) è un comune italiano di 822 abitanti[1] della provincia di Belluno in Veneto.

Borca di Cadore
comune
Borca di Cadore – Stemma
Borca di Cadore – Bandiera
Borca di Cadore – Veduta
Borca di Cadore – Veduta
Borca di Cadore
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Belluno
Amministrazione
SindacoBortolo Sala (lista civica Insieme per Borca) dal 30-3-2010 (3º mandato dal 22-9-2020)
Territorio
Coordinate46°26′11.12″N 12°13′10.55″E
Altitudine942 m s.l.m.
Superficie26,76 km²
Abitanti822[1] (31-3-2024)
Densità30,72 ab./km²
FrazioniCancia, Corte, Villanova
Comuni confinantiCalalzo di Cadore, San Vito di Cadore, Selva di Cadore, Val di Zoldo, Vodo di Cadore
Altre informazioni
Cod. postale32040
Prefisso0435
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT025007
Cod. catastaleA982
TargaBL
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 4 072 GG[3]
Nome abitantiborcesi
Patronosan Simone
Giorno festivo28 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Borca di Cadore
Borca di Cadore
Borca di Cadore – Mappa
Borca di Cadore – Mappa
Posizione del comune di Borca di Cadore nella provincia di Belluno
Sito istituzionale

Storia

Il toponimo deriverebbe dal latino bifurca, cioè "biforcazione di strade"[4].

La chiesa parrocchiale dei SS. Simone e Giuda

Il nucleo è ai piedi del maestoso monte Antelao e viene citato in un antico documento del 1331 in cui si riferisce che il paese donava alle monache del Cadore l'olio per i lumi delle chiese dei sancti Nicolay de Vale de Hospitale, ite ecclesie sancti Floriani, item ecclesie sancti Viti, item ecclesie sancti Simonis de Bevorcha. Il nome Borca viene citato per la prima volta in un documento di scambio di beni datato 11 dicembre 1240. La chiesa di San Simone a Borca (attualmente dei Santi Simone e Taddeo) è citata anche nel 1570 e nel 1604 quando il patriarca di Aquileia, Ermolao Barbaro, la visitò. Venne semidistrutta nel 1737 a causa di un'imponente frana. La chiesa conserva l'organo del 1791 costruito da Gaetano Callido, il più famoso costruttore di organi dell'epoca; l'organo è stato recentemente restaurato ed è ancora utilizzato per concerti.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Geografia antropica

Frazioni

Villanova (Vilanuóa)

Piccola frazione situata sulla riva destra del Boite, sotto le pendici del monte Pelmo e delle Rocchette.

È sorta sulle rovine dell'antico centro abitato di Taulèn, distrutto nel secolo XVIII da una poderosa frana caduta dal monte Antelao, posto sulla riva opposta del Boite.

Attualmente, la frazione è un tranquillo e grazioso centro di villeggiatura.

Cancia di Cadore (Cianžia)

Si trova a sinistra del Boite sotto le pendici del monte Antelao.

La notte del 18 luglio 2009 una colata detritica della portata di cinquantamila metri cubi di acqua e ghiaia, superiore alla capacità dell'invaso costruito poco più a monte di Cancia, in seguito a giorni di pioggia intensa, scende dal monte Antelao e travolge la frazione causando la morte di due persone. Il resto del paese non viene toccato.

Nel 2013, la Regione Veneto ha deciso di dotare il Comune di Borca di Cadore di un sistema di monitoraggio e allarme per incrementare la sicurezza delle persone nel territorio interessato dal fenomeno accaduto a luglio 2009. Ha così affidato a CAE S.p.A.[6], azienda che si è aggiudicata la gara indetta dalla Provincia di Belluno, il compito di realizzare ed installare le postazioni di rilevamento per il monitoraggio delle condizioni meteorologiche e riscontrare l'eventuale innesco della colata detritica.

Corte di Cadore (Corte)

Il villaggio Eni di Borca di Cadore è di un villaggio turistico, composto da un albergo, una chiesa moderna di notevole pregio architettonico, e da 250 villette, sparse nel bosco e quasi invisibili al turista; il centro è posto sulla riva sinistra del Boite alle pendici dell'Antelao, appena sopra Cancia.

Il villaggio nasce da un progetto di Enrico Mattei, fondatore dell'Eni, e fu realizzato tra il 1954 e il 1963 come un villaggio vacanze e colonia estiva per i dipendenti della società. Il nome ricorda Cortemaggiore, la località del Piacentino dove fu scoperto un giacimento di petrolio che ebbe un grande impatto mediatico. Nel 2001 Gualtiero Cualbu, titolare di un'agenzia immobiliare di Cagliari, lo rilevò, incaricando del lavoro lo stesso architetto che all'epoca aveva progettato il complesso, il novantaduenne Edoardo Gellner.

Già a suo tempo Gellner aveva criticato l'abusivismo edilizio che dilagava deturpando il paesaggio alpino, ideando così un insediamento che "sparisse alla vista": infatti, una volta cresciuti gli alberi che vi aveva fatto piantare, il villaggio appare letteralmente nascosto dal bosco. Inoltre gli alberi aiutano anche a stabilizzare il declivio su cui sorge il centro e a formare l'habitat per diverse specie[7].

Di notevole importanza architettonica la Chiesa di Nostra Signora del Cadore, costruita per la popolazione del villaggio.

Amministrazione

PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
19801985Giovanni ZanettiSindaco
26 giugno 198523 maggio 1990Amilcare LunardelliPCISindaco[8]
23 maggio 199014 febbraio 1992Mario De NardDCSindaco[9]
24 febbraio 199224 aprile 1995Gianpietro SalaDCSindaco[10]
24 aprile 199519 agosto 1995Giovanni ZanettiLista civicaSindaco[11]
19 agosto 199520 novembre 1995Rino FeltrinLista civicaVicesindaco[12]
20 novembre 199517 aprile 2000Sandro De MarchiLista civicaSindaco[13]
17 aprile 20005 aprile 2005Sandro De MarchiLista civicaSindaco[14]
5 aprile 200530 marzo 2010Massimo De LucaLista civica La svegliaSindaco[15]
30 marzo 2010in caricaBortolo SalaLista civica Insieme per BorcaSindaco[16]

Altre informazioni amministrative

La denominazione del comune fino al 1941 era Borca[17].

Altre informazioni turistiche

Il Rifugio Città di Fiume
  • Il Regno Di Thor, parco privato per l'arte della falconeria
  • Parrocchia dei Santi Simone e Taddeo di Borca di Cadore
  • Happy Park

Rifugi e Malghe

  • Rifugio Città di Fiume
  • Malga Staulanza[18]

Infrastrutture e trasporti

La fermata di Borca di Cadore sorgeva lungo la ferrovia delle Dolomiti, attiva in questa tratta fra il 1921 e il 1964[19].

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN268398525 · LCCN (ENnr98028353 · BNF (FRcb14514860t (data) · J9U (ENHE987007538069405171
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