Campionato mondiale Superbike

competizioni con moto stradali modificate per le corse
(Reindirizzamento da Campionato mondiale superbike)

Il campionato mondiale Superbike, spesso abbreviato con la sigla SBK, è il campionato mondiale della classe Superbike e si disputa dal 1988.

Campionato mondiale Superbike
CategoriaMotociclismo
NazioneInternazionale
Prima edizione1988
MotoriBandiera della Germania BMW M1000 RR
Bandiera dell'Italia Ducati Panigale V4 R
Bandiera del Giappone Honda CBR1000RR-R
Bandiera del Giappone Kawasaki ZX-10RR
Bandiera del Giappone Yamaha YZF-R1
PneumaticiBandiera dell'Italia P Pirelli
Pilota campione
(2023)
Bandiera della Spagna Álvaro Bautista
Squadra campione
(2023)
Bandiera dell'Italia Ducati
Sito web ufficialewww.worldsbk.com
Stagione dell'anno corrente
Campionato mondiale Superbike 2024

Conosciuto anche come World Superbike Championship (WSBK) è il più importante campionato per moto derivate dalla produzione di serie, ovvero dalle moto normalmente realizzate per la circolazione stradale.

Al calendario della SBK si affiancano altre due classi: il campionato mondiale Supersport (SSP) che segue tutte le tappe europee e internazionali, e il campionato mondiale Supersport 300 (SSP300) che segue le tappe europee del calendario. Fino alla stagione 2018 era presente anche il campionato Superstock 1000 (STK1000) che seguiva solo le tappe europee del calendario.

Origini

(EN)

«It was like a light came on when he said the word Superbike. Even though it came from Australia, it was uniquely American sounding. It described perfectly the new powerful motorcycles that were coming out at the time and it ultimately proved to be easily translatable in languages around the world.[1]»

(IT)

«Dire la parola Superbike fu come l'accendersi di una luce. Sebbene fosse di origine australiana, aveva un suono tipicamente americano. Descriveva perfettamente le nuove e potenti motociclette che venivano lanciate sul mercato in quel periodo e infine si dimostrò essere facile da tradurre in tutte le lingue del mondo.»

La partenza di una delle due manche di Misano Adriatico nella stagione 1991.

Nei primi anni settanta il pilota statunitense Steve McLaughlin, rappresentante dei piloti AMA, propose la creazione di una nuova categoria di moto, detta Superbike Production, da usare in gare di supporto agli AMA roadrace nationals e promosse la sua idea presso vari organizzatori ed editori, finché nel 1973 si tenne una competizione di Superbike Production a supporto della gara "Laguna Seca AMA National" a Monterey, in California: l'idea prese piede e negli anni a seguire la categoria si espanse e nel 1976 ottenne il riconoscimento nazionale grazie all'interessamento di Jim France del Daytona International Speedway e di Ed Youngblood, dirigente dell'AMA[2].

Negli anni successivi McLaughlin fu uno dei piloti più rappresentativi della categoria e divenne poi team manager e promotore e in questa veste si occupò di ingaggiare i migliori piloti europei per disputare la 200 Miglia di Daytona, che dal 1985 si corse con le Superbike, e questi suoi sforzi lo convinsero della fattibilità di un campionato mondiale riservato a questi mezzi[2], ottenendo l'avallo della FIM per l'organizzazione della serie iridata[3].

Il nuovo campionato del mondo, con una stagione di debutto incentrata su gare corse in Europa, si dimostrò essere estremamente attraente verso i Team e le Case costruttrici (obbligate a produrre e mettere in vendita dai concessionari almeno 1000 esemplari della moto di serie da cui derivare quella da corsa da iscrivere al campionato), che potevano mantenere un'elevata competitività a costi più ridotti rispetto al preesistente Campionato mondiale Formula TT, riservato a costosissimi prototipi spinti da motori derivati dalla serie, garantendo agli spettatori lo stesso livello di spettacolo[4].

Considerato una volta come il cugino povero del Motomondiale, il Superbike World Championship è cresciuto di anno in anno grazie anche alla relativa stabilità dei regolamenti, con poche ma azzeccate modifiche introdotte nel corso degli anni.

Diffusione e generalità

The King Carl Fogarty, per 4 volte campione del mondo nella cosiddetta epoca d'oro della SBK, qui durante la stagione 1999 che gli varrà l'ultimo titolo iridato.

Molti paesi, come il Regno Unito (British Superbike Championship), gli Stati Uniti (AMA Superbike Championship), il Giappone, il Canada, l'Italia (Campionato Italiano Velocità) e la Germania, hanno anche un proprio campionato nazionale.

Le gare di Superbike hanno attirato l'attenzione dei grandi produttori mondiali di moto (Ducati, Honda, Aprilia, Kawasaki, Suzuki, Yamaha, BMW) perché permettono di promuovere i loro prodotti, per questo nei paesi anglosassoni usano dire "Win on Sunday, Sell on Monday" ("Domenica vinci, Lunedì vendi").

Quello che viene storicamente considerato il "re" della Superbike, quantomeno limitatamente all'epoca d'oro della categoria, è il britannico Carl Fogarty, non a caso soprannominato The King, vincitore del titolo mondiale per 4 volte (1994-'95-'98-'99) sempre in sella a una Ducati; questi è stato superato in vetta dal connazionale Jonathan Rea, per 6 volte iridato tra le derivate di serie (consecutivamente dal 2015 al 2020) in sella a una Kawasaki. Tra gli altri piloti che hanno fatto la storia di questo campionato, e che meritano di essere menzionati per i loro successi, ci sono Doug Polen, Troy Corser, Scott Russell, Tom Sykes, Aaron Slight, Troy Bayliss, Noriyuki Haga, Colin Edwards, James Toseland e Carlos Checa oltre a John Kocinski, Max Biaggi e Álvaro Bautista, questi ultimi tre gli unici capaci di vincere un titolo sia nel motomondiale sia nelle derivate di serie.

Jonathan Rea, il più titolato nella storia della SBK, qui durante la stagione 2016 che gli varrà il secondo dei suoi sei titoli consecutivi.

Per quanto riguarda il campionato costruttori, a primeggiare è l'italiana Ducati con 17 allori, seguita da Kawasaki e Honda (6 volte), Aprilia (4 volte), Yamaha (2 volte) mentre Suzuki l'ha vinto in una sola occasione. Per quanto concerne invece il campionato piloti è sempre la Ducati in cima alla classifica con 14 titoli, davanti a Kawasaki con 8 titoli, Honda con 6, seguite da Aprilia con 3 e Yamaha con 2 e infine Suzuki con 1 titolo.

Regolamenti

A differenza della Formula TT, che ammetteva moto con cilindrata massima di 750 cm³ a prescindere dal frazionamento del motore, fin dall'anno di esordio il mondiale era caratterizzato dal fatto di ammettere moto diverse tra loro per le scelte tecniche, ma che grazie a una sapiente differenziazione delle cilindrate massime ammesse avevano prestazioni paragonabili, allo scopo di coinvolgere il maggior numero di team e case costruttrici. Infatti erano ammesse le moto quadricilindriche fino a 750 cm³ (soluzione tipica delle moto giapponesi), le tricilindriche fino a 900 cm³ (scelta che è stata portata in gara solo in pochi casi) e le bicilindriche fino a 1000 cm³ (come le italiane Ducati e Aprilia, imitate in seguito anche dalla Honda) con diversi pesi minimi volti a minimizzare il vantaggio di potenza delle plurifrazionate. Nella stagione inaugurale del 1988, ad esempio, le quadricilindriche avevano un peso minimo di 165 kg, mentre la bicilindriche potevano essere alleggerite fino a 140 kg, sebbene a quei tempi fosse un traguardo difficilmente avvicinabile.[5]

Dal 2003 in poi il regolamento ha permesso anche l'impiego di moto di 1000 cm³ con motore a 4 cilindri, che ha permesso alle case nipponiche di schierare i modelli di punta della loro produzione di serie, che oramai aveva lasciato in una nicchia di mercato le supersportive da 750 cm³.[6][7]

Dal 2008 il peso minimo è di 162 kg, mentre per i bicilindrici da 1200 cm³ il peso sale a 168 kg, inoltre è stato previsto un complesso sistema di correttivi sul peso minimo delle moto e sull'aspirazione del motore per i 1200 bicilindrici (gli air restrictors) allo scopo di evitare che una tipologia di moto sia troppo avvantaggiata rispetto all'altra.[8]

Per ovviare alla marcata disparità di trattamento riservata dai diversi fornitori di pneumatici ai piloti privati rispetto agli "ufficiali", dal 2004 è stato introdotto il monogomma Pirelli. Tutti i team dispongono di un'identica dotazione di pneumatici e questa scelta ha di fatto livellato le prestazioni delle varie moto rendendo le gare estremamente combattute e spettacolari.

Limiti delle modifiche

Trattandosi di modelli derivati dalla produzione di serie, alcune parti della moto non possono essere modificate. In particolare, il telaio deve rimanere quello omologato, e l'aspetto della moto di fronte, retro e di profilo deve essere conforme alla sagoma della moto stradale. Sono modificabili scarichi, forcellone, sospensioni, freni, manubrio e pedaliere, serbatoio, radiatore, air box, albero motore, diametro e sezione delle ruote. Le superbike montano pneumatici slick.
In un'ottica di contenimento dei costi, a partire dal 2013 il diametro dei cerchioni ritorna alla misura di 17 pollici, quasi universalmente usata nelle moto sportive stradali[9] e precedentemente una delle opzioni possibili[10] finché dal 2010 si erano usate solo alcune misure per i cerchi, i quali dovevano essere tutti da 16,5" con canale all'anteriore da scegliere tra 3,50" o 3,75" e al posteriore solo 6,25"[11]. Inoltre se non presenti sul modello di serie, non si possono usare: ABS, ride by wire, cambio elettronico (ma sarà consentito il Gear Shift), l'ammortizzatore di sterzo elettronico, modifiche all'air-box, qualsiasi tipo di sistema di assistenza idraulica alla frizione. Dal 2011 è stato imposto l'uso degli iniettori, pompe della benzina e pressione d'iniezione del carburante identici al modello stradale,[12] inoltre il canale anteriore dei cerchi viene vincolato alla sola misura 3,5".

L'omologazione della moto

James Toseland (#1) su Ducati, davanti a Chris Walker (#9) su Kawasaki e a Yukio Kagayama (#71) su Suzuki, durante una gara della stagione 2005.

Per poter partecipare alle gare di Superbike, un modello deve essere omologato per circolare su strade pubbliche ed esser prodotto in un determinato e non ristretto numero di esemplari, in modo da poter considerare la produzione di questo modello una produzione di serie e non una "special" (come per esempio la Ducati Desmosedici RR), inoltre ogni nuovo modello deve essere sottoposto a un'omologazione specifica della FIM, che permette di poter gareggiare al campionato.

Trattandosi quindi di competizione caratterizzata da modelli derivati dalla serie, le case devono vendere un certo numero di esemplari del modello di riferimento (che, naturalmente, deve ottenere l'omologazione). Inizialmente bisogna produrre un numero minimo di 125 moto (250 per chi ha già partecipato o sta partecipando), il tutto per le ispezioni del modello, poi devono essere prodotte altre moto.

Fino al 2009 bisognava raggiungere i 1000 esemplari durante l'anno, il primo lotto da 500 moto doveva essere prodotto entro la fine di settembre e il secondo lotto da 500 entro la fine di dicembre, mentre per coloro che hanno già un mezzo omologato si ha come unica data di scadenza la fine di giugno.[13]

Dal 2010, pur con la presenza della crisi economica, si è aumentato il numero di moto da vendere, passando da 1000 esemplari a 2000, modificando anche le “scadenze” di produzione dei diversi lotti. Per chi non ha mai partecipato al campionato la prima scadenza è la fine di giugno per le prime 500 moto, mentre il secondo lotto da 500 entro 15 giorni prima la fine dell'ultima gara, mentre il terzo lotto da 500 moto deve essere prodotto entro la fine di giugno dell'anno successivo e il quarto e ultimo lotto da 500 moto deve essere prodotto 15 giorni prima la fine dell'ultima gara dell'anno successivo.

Per le case costruttrici che competono con una moto omologata in passato vi sono diverse scadenze di presentazione dei modelli in produzione, infatti come prima scadenza si ha la fine di giugno per le prime 1000 moto, mentre il secondo lotto da 1000 entro i 15 giorni prima dell'ultima gara in calendario.[14]

Nel 2014 con il cambio di regolamento in previsione di ridurre i costi sono state introdotte le moto EVO che saranno le uniche utilizzabili nel 2015, le quali dovranno utilizzare telaio e leveraggi originali (saranno permessi solo rinforzi a telaio e forcellone), l'elettronica deve essere di serie, airbox di serie.[15]

Differenze tra Superbike e MotoGP

John Kocinski, il primo capace di vincere titoli sia coi prototipi del motomondiale sia con le derivate dalla produzione di serie della SBK.

Le Superbike sono derivate da un modello di serie mentre le MotoGP sono prototipi in tutto e per tutto, nessuno dei componenti che formano la moto devono essere ripresi da una moto di serie. A livello prestazionale, le MotoGP dispongono approssimativamente di 270/290 cavalli e hanno una velocità massima di circa 350-360 km/h; le Superbike hanno circa 230-250 cavalli e raggiungono i 320–330 km/h. Per quanto riguarda i tempi sul giro, le migliori MotoGP girano circa 2 secondi più velocemente delle migliori Superbike.[16][17]

Altri elementi che differenziano le gare di Superbike da quelle del motomondiale sono: la presenza della Superpole per decidere la griglia di partenza, avvenimento programmato il sabato (un giorno prima della gara) e al quale partecipano i 16 piloti più veloci durante le qualifiche. La ricerca della pole position attraverso la Superpole è una modalità di qualifica dove il pilota ha a disposizione un solo giro, e in quello soltanto deve dare il meglio per posizionarsi più avanti possibile nella griglia di partenza del giorno dopo. A partire dal 2009, la Superpole cambia formato traendo parzialmente spunto dalle qualifiche della Formula 1 nel 2008. Il nuovo formato consiste in tre sessioni di 12' ciascuna, intervallate da 7' di sosta, per una durata complessiva di 50'. Si parte con i migliori 20 piloti emersi dai due turni di qualifica. Dopo la prima sessione vengono eliminati i quattro peggiori tempi; dopo la seconda gli ulteriori otto. Nella terza viene assegnata la pole position e le posizioni delle due prime file della griglia di partenza. Poi viene fatto allo stile della MotoGP, con i migliori 2 della Superpole 1 accedere alla Superpole 2 (che inizia alle 10:25, orario locale, con 10 minuti di intervallo), entrambe da 15 minuti ciascuna.

La seconda differenza concerne la presenza di due gare per ogni Gran Premio, ogni corsa dà punteggi indipendenti ai piloti. Normalmente (dal 1988 al 2015 sempre la domenica) la prima gara viene svolta verso le 12:00 locali, mentre la seconda intorno alle 15:30 locali (alcune di esse, che sono importanti, si corrono anche alle 13:00/13:30 la prima e alle 17:00/17:30 circa la seconda).

Dalla stagione 2016 alla 2018 la prima gara si svolge il sabato alle 13:00 locali, mentre la seconda la domenica al medesimo orario (oppure alle 15 come a Phillip Island e alle 14 in Thailandia).

Dal mondiale 2019 si aggiunge una terza gara, da correre la domenica mattina alle 11:00 in formato breve di 10 giri (detta gara sprint o gara superpole), mentre gli orari delle 2 gare saranno fissati alle 14 di sabato (come gara-1) e domenica (come gara-3, novità 2019)

Le gare di Superbike sono del 20% circa più corte rispetto a quelle di MotoGP, in quanto la distanza minima di gara per SBK è di 95 km, mentre le MotoGP percorrono almeno 115 km. Infatti nella prima categoria, ad esempio, sui circuiti di Phillip Island, Valencia, Misano Adriatico, Donington, Brno si corre rispettivamente su una distanza di 22, 23, 24, 23 e 20 giri, mentre nella seconda categoria le distanze di gara sono rispettivamente 27, 30, 28, 30 e 22 giri.

Albo d'oro

Piloti

AnnoPilotaPuntiMotociclettaSquadra
1988 Fred Merkel99 Honda RC30 RCM-Oscar Rumi
1989272 Rumi RCM
1990 Raymond Roche391 Ducati 851 Corse Ducati Lucchinelli
1991 Doug Polen432 Ducati 888 Fast by Ferracci
1992371 Police Ducati
1993 Scott Russell378,5 Kawasaki ZXR 750 Kawasaki Muzzy
1994 Carl Fogarty305 Ducati 916 Ducati Corse Virginio Ferrari
1995478
1996 Troy Corser369 Promotor Power Horse
1997 John Kocinski416 Honda RC45 Castrol Honda
1998 Carl Fogarty351,5 Ducati 996 Ducati Performance
1999489
2000 Colin Edwards400 Honda VTR 1000 SP Castrol Honda
2001 Troy Bayliss369 Ducati 996 R Ducati Infostrada
2002 Colin Edwards552 Honda VTR 1000 SP2 Castrol Honda
2003 Neil Hodgson489 Ducati 999 F03 Fila Ducati
2004 James Toseland336 Ducati 999 F04 Ducati Fila
2005 Troy Corser433 Suzuki GSX-R1000 K5 Alstare Suzuki Corona Extra
2006 Troy Bayliss431 Ducati 999 F06 Ducati Xerox
2007 James Toseland415 Honda CBR 1000RR Hannspree Ten Kate Honda
2008 Troy Bayliss460 Ducati 1098 F08 Ducati Xerox
2009 Ben Spies462 Yamaha YZF-R1 Yamaha World Superbike
2010 Max Biaggi451 Aprilia RSV4 Factory Aprilia Alitalia Racing
2011 Carlos Checa505 Ducati 1098R Althea Racing
2012 Max Biaggi358 Aprilia RSV4 Factory Aprilia Racing
2013 Tom Sykes447 Kawasaki ZX-10R Kawasaki Racing
2014 Sylvain Guintoli416 Aprilia RSV4 Factory Aprilia Racing
2015 Jonathan Rea548 Kawasaki ZX-10R Kawasaki Racing
2016498
2017556
2018545
2019663
2020360
2021 Toprak Razgatlıoğlu564 Yamaha YZF-R1 PATA Yamaha with Brixx
2022 Álvaro Bautista601 Ducati Panigale V4 R Aruba.it Racing Ducati
2023628

Altri trofei

AnnoPilotaPuntiMotociclettaSquadraCategoria
1997 Udo Mark250 Suzuki GSX-R750 Team Suzuki DeutschlandEuropeo Superbike
2014 David Salom103 Kawasaki ZX-10R Kawasaki RacingTrofeo SBK EVO
2018 Javier Forés230 Ducati Panigale R Barni RacingTrofeo Indipendenti
2019 Toprak Razgatlıoğlu315 Kawasaki ZX-10R Turkish Puccetti Racing
2020 Michael Ruben Rinaldi186 Ducati Panigale V4 R Team Go Eleven
2021 Garrett Gerloff228 Yamaha YZF-R1 GRT Yamaha
2022 Axel Bassani244 Ducati Panigale V4 R Motocorsa Racing
2023249

Costruttori

AnnoCostruttorePuntiMotocicletta
1988 Honda142 Honda RC30
1989368
1990399
1991 Ducati489 Ducati 888
1992502
1993480
1994403 Ducati 916
1995580
1996521
1997 Honda486 Honda RC45
1998 Ducati487,5 Ducati 996
1999569
2000439
2001553 Ducati 996 R
2002575 Ducati 998 F02
2003600 Ducati 999 F03
2004530 Ducati 999 F04
2005 Suzuki468 Suzuki GSXR1000 K5
2006 Ducati450 Ducati 999 F06
2007 Yamaha467 Yamaha YZF-R1
2008 Ducati570 Ducati 1098 F08
2009572 Ducati 1098R
2010 Aprilia471 Aprilia RSV4 Factory
2011 Ducati529 Ducati 1098R
2012 Aprilia444,5 Aprilia RSV4 Factory
2013550
2014468
2015 Kawasaki599 Kawasaki ZX-10R
2016582
2017599
2018570
2019673
2020392
2021 Yamaha607 Yamaha YZF-R1
2022 Ducati632 Ducati Panigale V4 R
2023704

Circuiti utilizzati

I circuiti della stagione in corso sono in grassetto.

CircuitoSedeStagioniGran PremiMappa
Autodromo di MostMost,  Rep. Cecadal 20212
Autodromo di PergusaEnna,  Italia19891
Autodromo di VallelungaCampagnano di Roma,  Italia2007-20082
Autodromo Enzo e Dino FerrariImola,  Italia2001-2006, 2009-2019, dal 202317
Autódromo Internacional do AlgarvePortimão,  Portogallo2008-2015, dal 202012
Autodromo internazionale del MugelloScarperia e San Piero,  Italia1991-1992, 19943
Autodromo nazionale di MonzaMonza,  Italia1990, 1992-1993, 1995-201322
Brainerd International RacewayBrainerd,  Stati Uniti1989-19913
Circuito BugattiLe Mans,  Francia1988, 19902
Circuito di AlbaceteAlbacete,  Spagna1992-19998
Circuito di AnderstorpAnderstorp,  Svezia1991, 19932
Circuito di Brands HatchWest Kingsdown,  Regno Unito1993, 1995-200815
Circuito di BrnoBrno,  Rep. Ceca1993, 1996, 2005-2012, 201811
Circuito di Barcellona-CatalognaMontmeló,  Spagnadal 20203
Circuito di Donington ParkCastle Donington,  Regno Unito1988-2001, 2007-2009, 2011-2019, dal 202129
Circuito di EstorilCascais,  Portogallo1988, 1993, dal 20205
Circuito di IstanbulTuzla,  Turchia20131
Circuito di Jerez de la FronteraJerez de la Frontera,  Spagna1990, 2013-2017, 2020-20219
Circuito di JohorPasir Gudang,  Malaysia1992-19932
Circuito di KyalamiMidrand,  Sudafrica1998-2002, 2009-20107
Circuito di Laguna SecaMonterey,  Stati Uniti1995-2004, 2013-201917
Circuito di LusailDoha,  Qatar2005-2009, 2014-201911
Circuito di MandalikaKuta,  Indonesia20211
Circuito di ManfeildFeilding,  Nuova Zelanda1988-1990, 19924
Circuito di NavarraLos Arcos,  Spagna20211
Circuito di Nevers Magny-CoursMagny-Cours,  Francia1991, dal 200321
Circuito di Phillip IslandVentnor,  Australia1990-1992, 1994-202030
Circuito di SepangSepang,  Malaysia2014-20163
Circuito di Shah AlamShah Alam,  Malaysia1990-19912
Circuito di SilverstoneSilverstone,  Regno Unito2002-2007, 2010-201310
Circuito di Spa-FrancorchampsFrancorchamps,  Belgio19921
Circuito di SugoMurata,  Giappone1988-200316
Circuito di ValenciaCheste,  Spagna2000-201011
Circuito internazionale di BuriramBuriram,  Thailandia2015-20195
Circuito Paul RicardLe Castellet,  Francia19891
Circuito permanente del JaramaSan Sebastián de los Reyes,  Spagna1991-19922
Circuito San Juan VillicumSan Juan,  Argentina2018-2019, dal 20213
Ciudad del Motor de AragónAlcañiz,  Spagnadal 201113
EuroSpeedway LausitzKlettwitz,  Germania2001-2002, 2005-2007, 2016-20177
HockenheimringHockenheim,  Germania1988-1997, 1999-200012
HungaroringMogyoród,  Ungheria1988-19903
Miller Motorsports ParkTooele,  Stati Uniti2008-20125
Misano World Circuit Marco SimoncelliMisano Adriatico,  Italia1991, 1993-2012, 2015-2019, dal 202129
Moscow RacewaySyčëvo,  Russia2012-20132
Mosport ParkBowmanville,  Canada1989-19913
Motorsport Arena OscherslebenOschersleben,  Germania2000-20045
NürburgringNürburg,  Germania1998-1999, 2008-20138
Oran ParkNarellan,  Australia1988-19892
Red Bull RingSpielberg,  Austria1988-1994, 1997-199910
SalzburgringKoppl,  Austria19951
Sentul International CircuitBogor,  Indonesia1994-19974
TT Circuit AssenAssen,  Paesi Bassi1992-2019, dal 202130

Statistiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche del Campionato mondiale Superbike.

Dal punto di vista statistico, il pilota ad aver ottenuto più titoli è il britannico Jonathan Rea vincitore di sei titoli mondiali tutti con Kawasaki Racing, seguito dal connazionale Carl Fogarty con quattro titoli e l'australiano Troy Bayliss vincitore di tre titoli mondiali. Il pilota ad aver ottenuto il maggior numero di vittorie è Jonathan Rea con 119 successi, seguito con 59 successi da Fogarty e Bautista. Per quel che concerne i posizionamenti a podio, il pilota ad averne ottenuti di più è Jonathan Rea con 263 piazzamenti, seguito dall'australiano Troy Corser a quota 130 e dal giapponese Noriyuki Haga a quota 116. Tom Sykes è il pilota che è partito più volte dalla pole position con 51 centri in qualifica. Nella graduatoria dei piloti ad aver realizzato il giro veloce in gara, prevale nuovamente Jonathan Rea con 104 seguito dal giapponese Noriyuki Haga con 59 giri veloci.[18]

Collaborazioni tecniche

L'Alfa Romeo MiTo usata come safety car dalla SBK nel 2012.

Dal 2004 il fornitore unico di pneumatici è la Pirelli.

Dal 2006 al 2016 le safety car sono Alfa Romeo (in ordine cronologico: 159, Giulietta, MiTo e 4C).[19] Nelle stagioni 2017 e 2018 sono state utilizzate vetture SEAT mentre a partire dal 2019 viene utilizzata la Hyundai i30 Fastback N.[20]

Videogiochi

I giochi ufficiali della SBK sono realizzati presso gli studi milanesi dello sviluppatore italiano Milestone (detentore della licenza dal 1998) e distribuiti dalla Black Bean Games, accordo raggiunto nel 2006 tramite RTR Sports.[21] I primi titoli sono stati creati a partire dal 1999 con Superbike World Championship, Superbike 2000 e Superbike 2001 sviluppati solo per PC e distribuiti da EA Sports, mentre la versione 2007 (SBK-07) è uscita per PlayStation 2 e PlayStation Portable e la versione 2008 (SBK 08) insieme alla versione 2009 (SBK-09: Superbike World Championship), 2010 (SBK X) e 2011 (SBK 2011) per PC, Xbox 360, PlayStation 2, PlayStation 3 e PlayStation Portable. Nel 2022 il videogioco SBK22 dedicato alle derivate di serie, torna dopo tanti anni di assenza ed è disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S.

Televisione

In Italia il mondiale Superbike è stato trasmesso inizialmente da Telemontecarlo, poi dal 1995 al 1998 da TELE+ per quattro stagioni,[22] per tornare nuovamente dal 1999 al 2013 (tranne quello del 2003, trasmesso dalla Rai in maniera frammentaria) su TMC (poi LA7) nella sua integralità, insieme alla classe minore tra le categorie per moto derivate dalla serie, il mondiale Supersport. Dalla stagione 2014 Mediaset si è assicurata in esclusiva i diritti della competizione per tre stagioni, con opzione di rinnovo fino al 2018, trasmettendone le gare su Italia 1 e Italia 2 (contemporaneamente a Eurosport). Dal 2019 i diritti sono passati a Sky, che lo trasmette in diretta anche in chiaro su TV8.[23]

Loghi

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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