Diocesi di Anzio

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Anzio
Sede vescovile titolare
Dioecesis Antiatensis
Chiesa latina
Vescovo titolareOscar Eduardo Miñarro
Istituita1969
StatoItalia
Diocesi soppressa di Anzio
Erettaattestata nel V secolo
SoppressaVI secolo
inglobata nella sede suburbicaria di Albano
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
La chiesa collegiata di San Giovanni a Nettuno, la quale, secondo alcuni storici, ha ereditato i diritti dell'antica chiesa cattedrale di Antium, dalla quale deriverebbe (secondo supposizioni, è collocata nello stesso sito).

La diocesi di Anzio (in latino: Dioecesis Antiatensis) era una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Territoriomodifica wikitesto

Una cartina illustra i presunti confini della diocesi anziatina, che lungo la costa doveva estendersi fin quasi a Tor San Lorenzo, a occidente, fino al Lago dei Monaci a oriente, comprendendo nell'entroterra un vasto territorio tra cui la località di Conca (oggi Borgo Montello).[1]

Storiamodifica wikitesto

Sono poche le notizie legate alla diocesi di Antium, che secondo alcuni studiosi aveva nel martire romano sant'Ermete il suo patrono.

Infatti, da Anastasio bibliotecario sappiamo che, nel 419, Bonifacio ed Eulalio, protagonisti di uno scisma, furono espulsi da Roma: "..habitavit Bonifacius in coemeterio sanctae Felicitatis Martyris via Salaria: Eulalius vero in civitate Antii ad Sanctum Hermen", ossia: "Bonifacio abitò nel cimitero di santa Felicita Martire, nella via Salaria; Eulalio, invece, nella città di Antium, presso Sant'Ermete".[2]

Della diocesi anziatina si conosce il nome del vescovo Gaudenzio, che nel 465, con altri cinquantuno vescovi (tra cui quello di Albano), partecipò al sinodo di Roma indetto da papa Ilario. Si sa poi dell'esistenza del vescovo Felice, che con altri quarantatré vescovi, nel 487 prese parte al concilio lateranense indetto da papa Felice III. Il suo successore, Vindemio, presenziò ai sinodi del 499 e del 501, entrambi indetti da papa Simmaco; in quello del 499 si firmò Vindemius Episcopus Antiatinae Ecclesiae subscripsi ("lo Vindemio, Vescovo della Chiesa Anziatina, ho sottoscritto").[3][4]

La diocesi fu poi soppressa nel VI secolo per via delle incursioni barbariche.

Diverse fonti e indizi sembrano confermare, secondo alcuni storici, che l'attuale chiesa collegiata di San Giovanni nella città di Nettuno (chiamata Capitolo di Nettuno) abbia ereditato, in un tempo imprecisato, i diritti dell'antica chiesa cattedrale di Antium, dalla quale deriverebbe (secondo supposizioni, è collocata nello stesso sito); è attestato infatti che la detta chiesa nettunese conserva, da tempi remoti, il titolo di "madre di Anzio (Antium) e di Conca" (Capitulum collegiatae ecclesiae Neptuni mater Antii et Chonchae).[5]

Dal 1969 Antium è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica con il nome di Anzio; dal 19 settembre 2016 il vescovo titolare è Oscar Eduardo Miñarro, vescovo ausiliare di Merlo-Moreno.

Cronotassimodifica wikitesto

Vescovimodifica wikitesto

  • Gaudenzio † (menzionato nel 465)
  • Felice † (menzionato nel 487)
  • Vindemio † (prima del 499 - dopo il 501)

Vescovi titolarimodifica wikitesto

Notemodifica wikitesto

Bibliografiamodifica wikitesto

Collegamenti esternimodifica wikitesto

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