Edoardo Alvisi

bibliotecario (1850-1915)

Edoardo Alvisi (Castel San Pietro dell'Emilia, 1850Parma, 11 maggio 1915) è stato un bibliotecario italiano.

Biografia

Nacque a Castel San Pietro dell'Emilia anche se le fonti sono discordanti sull'esatta data, che potrebbe essere il 7 marzo[1][2][3] o febbraio[4] del 1850[5][6][4], 1852[1], 1856[3] o 1858[2][7].

Si dedicò agli studi storico-letterari, seguiti tuttavia con discontinuità prima a Bologna, dove visse fino al 1878, e poi presso l'Istituto di Studi Superiori di Firenze, dove presentò una dissertazione intitolata I Flagellanti del 1260; a Firenze seguì i corsi di Pasquale Villari, Cesare Paoli e Adolfo Bartoli, che lo coinvolse a collaborare al catalogo dei manoscritti italiani alla Biblioteca Nazionale di Firenze, di cui compilò gran parte del primo volume.[6][8] Nel 1877 insieme ad Abdon Altobelli e Lodovico Mattioli fondò il periodico Pagine sparse, che nel corso dell'anno successivo prese il nome di Preludio e al quale collaborò lo Giosuè Carducci, inserendovi i suoi primi saggi come Partecipanze, Una lettera del Guicciardini e La spedizione di Sapri. Nel 1878 pubblicò un volume intitolato Cesare Borgia, duca di Romagna: notizie e documenti, seguito nel 1881 da un volume intitolato La Battaglia di Gavinana.[6]

Fu amico di Carducci, che lo raccomandò per un incarico nel 1880 presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, per contribuire al riordino dell'istituto amministrato dal commissario Luigi Cremona, e poi per altri incarichi presso la Nazionale e la Riccardiana di Firenze,[8] oltre che di Giovanni Pascoli ed Enrico Panzacchi.[6]

In seguito divenne vicebibliotecario alla Nazionale di Napoli, reggendo la Biblioteca governativa di Cremona e passando nel 1886 a dirigere la Biblioteca Casanatense di Roma, di cui curò il riordinamento; durante quest'ultimo incarico fu chiamato a riordinare anche la biblioteca del Senato nella nuova sede realizzata da Gaetano Koch.[8] A causa di alcuni dissapori col ministro Ferdinando Martini fu allontanato da Roma nel 1893[8] e divenne direttore della Biblioteca Palatina di Parma, città in cui morì l'11 maggio 1915.[6]

Nel corso della sua vita si dedicò anche alle edizioni di diversi testi, tra cui le Lettere familiari di Niccolò Machiavelli.[6]

Note

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