Fase di Zintl

Le fasi di Zintl, da Eduard Zintl che le caratterizzò per primo negli anni 1930,[1] sono costituite da composti intermetallici formati da metalli fortemente elettropositivi, quali i metalli alcalini e alcalino-terrosi e da un metallo meno elettropositivo tipicamente rappresentato da un elemento della prima parte dei blocchi d o p (e da qualche metalloide). Sono formati per trasferimento di elettroni dall'elemento più elettropositivo a quello meno elettropositivo e viene spesso rispettata la classica regola della valenza. Esempi di fasi di Zintl sono i composti NaTl, Mg2Sn, CaZn2 e LiZn.

Disposizione degli ioni Tl- all'interno della struttura del composto NaTl

La giustificazione dell'esistenza naturale dei composti intermetallici deriva da calcoli di chimica quantistica, che hanno dimostrato che a tali strutture competono minimi di energia potenziale e quindi dei massimi di probabilità rispetto ad altre distribuzioni atomiche teoricamente prevedibili.

Note

Bibliografia

  • D.F. Shriver, P.W. Atkins; C.H. Langford, Chimica Inorganica, Zanichelli, 1993, ISBN 88-08-12624-2.
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