Gaetano Ardizzoni
Gaetano Ardizzoni (Catania, 20 aprile 1836 – Catania, 27 dicembre 1924) è stato un poeta e scrittore italiano.
Biografia
Poeta[1], letterato e patriota[2], prese parte alle manifestazioni civili della città.
Fu amico di Giovanni Verga[3], di Mario Rapisardi, di poeti e uomini illustri[4][5][6], fu tra i più attivi sostenitori del ritorno a Catania della salma di Vincenzo Bellini, e fece parte della Commissione incaricata di prenderla in consegna, a Parigi[7]. In quella occasione fece porre una targa coi suoi versi sulla tomba vuota di Bellini[8] e, il 23 settembre 1876, tenne un discorso sul Bellini al Palazzo Municipale sui progressi delle arti, e delle influenze che l'opera del compositore catanese esercitò sul teatro lirico moderno[9].Ardizzoni fece parte di istituzioni letterarie e umanitarie[10][11].
Fu antologizzato in Poesie moderne, 1815-1887 di Raffaello Barbiera[12] e in Poeti siciliani del secolo XIX: raccolta, ordinata e preceduta da un proemio di Francesco Guardione [13].
Opere
- Armonie popolari.
- Le rose bianche.
- Voci dell'anima.
- Maria.
- Sogni.
- Canti, Catania, Stab. tip. Galatola, 1866. Anche on line in Internet Archive
- Ore perdute. Versi, 1868-71, Catania, Tip. di C. Galatola, 1872.
- Parole su Vincenzo Bellini dette da Gaetano Ardizzoni nel palazzo municipale il dì 23 settembre 1876, Catania, Tip. di C. Galatola, 1876.
- Son soldato. poesia di G. Ardizzoni; [musica di] Carlo Bellini, Napoli, G. Maddaloni e F.co, [18..]
Note
Altri progetti
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