Il costume politico e letterario
Il costume politico e letterario, bimestrale stampato a Roma, con periodicità irregolare, diretto dallo scrittore Velso Mucci, esordì il 20 giugno 1945 e chiuse le pubblicazioni con il numero del 4 giugno 1950[1] La rivista, nata per iniziativa, oltre che dello stesso Mucci, di Nicola Ciarletta, Aldo Gaetano Ferrara e Leonardo Sinisgalli[2], aveva un orientamento marxista, pur con qualche spunto critico verso la politica del Partito Comunista, e intendeva ispirarsi al pensiero gramsciano[1].
Il costume politico e letterario | |
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Stato | ![]() |
Lingua | italiano |
Periodicità | bimestrale irregolare |
Genere | rivista di politica e letteratura |
Fondazione | 1945 |
Chiusura | 1950 |
Sede | Roma |
Direttore | Velso Mucci |
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1c/%D0%92%D0%B8%D0%BD%D1%87%D0%B5%D0%BD%D1%86%D0%BE_%D0%9A%D0%B0%D1%80%D0%B4%D0%B0%D1%80%D0%B5%D0%BB%D0%BB%D0%B8_%28%D1%84%D0%BE%D1%82%D0%BE_%D0%B4%D0%BE_1959_%D0%B3%D0%BE%D0%B4%D0%B0%29.jpg/150px-%D0%92%D0%B8%D0%BD%D1%87%D0%B5%D0%BD%D1%86%D0%BE_%D0%9A%D0%B0%D1%80%D0%B4%D0%B0%D1%80%D0%B5%D0%BB%D0%BB%D0%B8_%28%D1%84%D0%BE%D1%82%D0%BE_%D0%B4%D0%BE_1959_%D0%B3%D0%BE%D0%B4%D0%B0%29.jpg)
Oltre al direttore Mucci, tra i principali collaboratori si distinse lo stesso Ciarletta, docente di filosofia del diritto all'Università di Roma[3], critico teatrale e di arte per alcuni quotidiani romani[4], che sulla rivista si occupava di temi filosofici[1]. Sugli argomenti più specificamente letterari, Il costume fu vicino alle istanze della Ronda[1], rivista letteraria che nei primi anni venti del Novecento si era schierata per la tradizione e lo stile elegante della scrittura, in polemica con il futurismo e Marinetti. Di questi orientamenti si ha una conferma nella posizione che Il costume assunse nella polemica tra il segretario comunista Palmiro Togliatti e lo scrittore Elio Vittorini, direttore del settimanale Il Politecnico: nel fascicolo dell'ottobre 1947, con l'articolo Qualcuno ha risposto a Vittorini, la rivista di Mucci si espresse in modo perentorio contro lo sperimentalismo culturale dello scrittore[1].
Numerose e importanti furono le collaborazioni letterarie, tra queste si possono ricordare, oltre al già citato Sinisgalli, i nomi di Vincenzo Cardarelli, Camillo Sbarbaro, e l'ancora poco conosciuto Mario Tobino[1].
Note
Bibliografia
Enzo Ronconi (a cura di), Dizionario della letteratura italiana contemporanea, 2 voll., Firenze, Vallecchi, 1973.