Lavec

pentola tipica della Valtellina

Il lavec è una pentola tipica della Valtellina[1]. Viene costruita con la pietra ollare lavorata al tornio, cerchiata, per aumentare la resistenza e reggere il manico, con lamiera di rame. Il lavec ha diametro tra 20 e 30 cm con il fondo piatto, le pareti alte leggermente svasate, manico semicircolare in tondo di rame incernierato, è correlato di coperchio con pomolo ricavato da un unico pezzo di pietra.

Lavec e stuin

Per le sue caratteristiche la pietra si riscalda lentamente, ma quando ha raggiunto la temperatura desiderata, la mantiene costante con una modesta fonte di calore e si raffredda altrettanto lentamente, mantenendo caldo il contenuto a lungo (oltre un'ora). Inoltre i cibi non si attaccano sul fondo[2]. È adatta particolarmente per le preparazioni che richiedono cotture lunghe e regolari come: trippa, brasato, stracotto, cacciagione in salmì, minestre, zuppe e sughi vari[3].

La costruzione di pentole con la pietra ollare è documentata in Valtellina fin dall'età del ferro, e continua nel tempo, con alterne vicende fino ad oggi. Queste pentole che furono, nei secoli passati, le uniche a disposizione di contadini e montanari sono diventate oggetti di lusso, per l'alto costo, o amatoriali.

Lo stuin è una pentola in pietra ollare di dimensioni più piccole del lavec, usato per cuocere cibi stufati. La sua caratteristica è di avere un rilievo circolare sul coperchio in cui si mette dell'acqua durante la cottura[4].

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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