Lupi Bianchi

I Lupi Bianchi (White Wolves) furono un'organizzazione britannica nazionalista razzista che rivendicò la responsabilità per gli attentati terroristici a sfondo razziale di Londra del 1999.[1][2][3][4]

Storia

Intorno al periodo dell'attentato con bomba a frammentazione di Brixton, 25 persone ricevettero messaggi stampati che dicevano:

«Con la presente si comunica che ogni persona non-bianca (in termini di sangue e non di religione) ha l'obbligo di lasciare definitivamente le Isole Britanniche entro la fine dell'anno. Gli ebrei e i non-bianchi che rimarranno in Inghilterra trascorso tale termine, saranno sterminati. Allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 1999, i Lupi Bianchi inizieranno a ululare, e quando i lupi iniziano ad ululare, iniziano la caccia. Vi abbiamo messi in guardia. Hail Britannia.[5]»

Quando iniziarono gli attentati, le autorità della polizia credettero che il precedente comandante in seconda del Combat 18 Del O'Connor fosse a capo dei Lupi Bianchi.[6] Venne fatto girare un messaggio stampato che recitava: "Il C18 non ha effettuato l'attentato di Brixton. Noi, i Lupi Bianchi, l'abbiamo fatto."[7]Nel maggio dello stesso anno, un ingegnere di 22 anni di nome David Copeland fu arrestato e accusato insieme ai tre bombaroli.[8]Mike Whine, rappresentante della comunità ebraica britannica, teorizzò che fossero un gruppo scissionista del Combat 18 e che prendessero il loro nome da una formazione paramilitare serba.

Note