Metropolia di Coriza

La metropolia di Coriza (in albanese: Mitropolia e Shenjtë e Korçës[1]) è una delle 6 circoscrizioni ecclesiastiche che costituiscono la Chiesa ortodossa albanese.

La cattedrale della Risurrezione di Coriza.
Giovanni Pelushi, metropolita di Coriza dal 1998.
Il metropolita Fozio Kalpidis, ucciso dai nazionalisti albanesi nel 1906.

Dal 20 luglio 1998 il metropolita è Giovanni Pelushi.[2]

Territorio

La metropolia si trova nella parte sud-orientale dell'Albania, al confine con la Grecia e la Macedonia del Nord, e si estende sulla prefettura di Coriza.

Sede metropolitana è la città di Coriza, dove si trova la cattedrale della Resurrezione.

Storia

Incerta è l'origine della diocesi di Corizza, città fondata nel 1490. Un vescovo locale tuttavia è già documentato in un'iscrizione datata 1389.[3] La diocesi faceva parte dell'arcivescovado di Ocrida. L'arcivescovo Partenio (1677-1683), originario di Corizza, elevò la sede al rango di metropolia; il primo metropolita noto è Macario, documentato dal 1691 al 1693.[4] Quando l'arcivescovado fu soppresso nel 1767, la metropolia di Corizza passò sotto la giurisdizione del patriarcato ecumenico di Costantinopoli.[4]

Tra Settecento e Ottocento, i metropoliti di Corizza si fregiarono di diversi titoli: Corizza e Selesforo (1676-1781), Corizza e Moscopoli (1781-1826), Corizza e Pogoniani (1828-1834), Corizza e Premeti (dopo il 1835).[4][5]

Le tensioni nazionalistiche d'inizio Novecento sfociarono nell'uccisione del metropolita Fozio, il 9 settembre 1906.[4]

In seguito alla guerre balcaniche (1912-1913) e alla proclamazione dell'indipendenza dell'Albania, il metropolita Germano Anastasiadis dovette abbandonare Corizza nel 1916 e riparare a Atene, senza poter più riprendere possesso della sua sede.[4] Il patriarcato di Costantinopoli nominò un nuovo metropolita, che non entrò mai in Albania.

La sede rimase vacante fino al 1937, quando, riconosciuta l'autocefalia della Chiesa ortodossa albanese, poté essere nuovamente nominato un metropolita.

Dopo l'oscuro periodo del regime comunista albanese, la Chiesa ortodossa poté risollevarsi. Nel 1992 il patriarcato di Costantinopoli elesse come nuovo metropolita, Kristodhulos Moustakis, che tuttavia non poté mai prendere possesso della sua sede perché di origine greche e dunque non accettato dal governo albanese.[4]

Cronotassi

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni