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Il clero buddhista, detto anche sangha (letteralmente "associazione" o "assemblea"), consiste in tutti gli ordini di monaci e monache direttamente o indirettamente discesi dall'ordine originariamente fondato da Siddhartha Gautama nel V secolo a.C. Secondo le testimonianze riportate da antiche scritture i primi ordini erano fortemente monastici; i membri conducevano una vita austera e meditativa. Nel corso del tempo, con la diffusione del Buddhismo, l'approccio alla vita clericale è divenuto più variegato e si differenzia oggi di tradizione in tradizione. In alcune scuole del Mahāyāna, ad esempio, fanno parte del sangha anche i laici (sanscrito upasaka) che hanno preso rifugio nei Tre gioielli (sanscrito: Triratna) e hanno formulato i "voti" del Bodhisattva (sanscrito: pranidhana). Sempre nel Mahāyāna alcuni cleri coreani, giapponesi e tibetani (non lamaisti) accettano il matrimonio. Altri ordini hanno perso i connotati monastici divenendo più sacerdotali. Nella denominazione zen, un importante precetto della vita religiosa dei monaci è il lavoro manuale. Il Buddhismo ha sin dall'inizio (almeno relativamente) accettato l'ordinazione sia di donne che di uomini senza alcuna distinzione in cariche, prestigi o mansioni. Il clero si distingue dalla laicità buddhista, ovvero la comunità costituita dai praticanti o fedeli in base al numero e alla qualità dei precetti (Vinaya) a cui si sottopone dopo l'ordinazione.