RPG-6

L'RPG-6 (Ruchnaya Protivotankovaya Granata) fu una bomba a mano anticarro sovietica utilizzata dall'Armata Rossa durante la seconda guerra mondiale.

RPG-6
OrigineBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Impiego
Utilizzatorivedi utilizzatori
ConflittiSeconda guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Guerra arabo-israeliana del 1948
Guerra dei sei giorni
Guerra del Kippur
Produzione
Data progettazione1943
Entrata in servizio1943
Descrizione
Peso1,13 kg
Lunghezza337 mm
Diametro103 mm
CaricaTritolo
Peso della carica562 g
Spolettaad impatto
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Storia

L'arma venne progettata nel 1943 come miglioramento dell'RPG-43, superati i test l'arma entrò in servizio lo stesso anno e venne ampliamente utilizzata nei combattimenti, non solo per il suo potere perforante, ma anche come arma antiuomo per il suo effetto di frammentazione quando esplodeva.[1]Terminato il conflitto gli esemplari rimasti vennero ceduti ai paesi del blocco orientale o ad altri alleati dell'Unione Sovietica, l'arma venne utilizzata anche nellaguerra Arabo-Israeliana, nella guerra dei sei giorni e nella guerra del Kippur.

Descrizione

L'ordigno era costituito da una manico cilindrico che conteneva il meccanismo del percussore che tramite un meccanismo di sicurezza non veniva e un corpo che conteneva circa 562 grammi di tritolo dotato di una miccia a percussione, inoltre al corpo erano collegati 4 nastri di stoffa che garantivano stabilità durante il lancio; sia il corpo che il manico erano fatti di lamiera e colorati di grigio, sul corpo potevano essere presenti etichette o marchi.[2]

L'RPG-6 aveva un raggio di frammentazione di 20 metri dal punto di detonazione e per questo si dimostrò utile sia contro fanteria sia contro i carri armati, l'arma raggiungeva prestazioni ottimali quando era caricata con una testata anticarro ad alto potenziale esplosivo (HEAT).[3]

La granata una volta armata doveva essere lanciata con forza contro il bersaglio ed una volta colpito, veniva attivato il meccanismo che dava il via all'immediata deflagrazione dell'ordigno.[4]

Utilizzatori[1]

Albania

Algeria

Arabia Saudita

Bulgaria

Cecoslovacchia

Egitto

Germania dell'Est

Iraq

Israele

Giordania

Libia

Marocco

Polonia

Romania

Sudan

Tunisia

Unione Sovietica

Yemen

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni