Sasch

Sasch è stata un'azienda di abbigliamento italiana, con sede legale a Firenze, fondata alla fine degli anni ottanta nella stessa città fiorentina. L'azienda ha prodotto abbigliamento, abbigliamento sportivo, jeans e costumi da bagno di fascia media, sino al suo fallimento nel 2011.[1] Da quel momento è un marchio inutilizzato.

Sasch
Logo
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazionefine anni ottanta a Firenze
Chiusura2011
Sede principaleFirenze
GruppoGofin
SettoreModa
Prodotti
  • Abbigliamento casual
  • Abbigliamento pret-a-porter
  • Accessori
Fatturato120 milioni di euro[1] (2008)
Sito webwww.sasch.it

Storia

L'azienda contava — nel periodo di sua massima espansione — circa 250 boutique monomarca in tutto il mondo, di cui 120 in Italia; il primo punto vendita Sasch al di fuori dei confini nazionali è stato aperto in Messico nel 2006.

La sede di produzione e di smistamento dei prodotti importati era a Capalle, frazione di Campi Bisenzio, in via Albert Einstein 26.

Notevole è stato anche l'impegno nel campo dello sponsoring, nel tentativo di acquisire visibilità; dal 1993 la Sasch era uno degli sponsor dei concorsi di bellezza Miss Italia e Miss Italia nel mondo.[1]

Il 17 ottobre 2011, il gruppo Sasch ha presentato istanza di fallimento,[2] con la vendita, nel 2012, al dettaglio di tutto l'invenduto, al fine di tentare un recupero di fondi.[3]

Il 19 settembre 2013 il marchio è stato comprato da una società russa per la cifra di 400.000 euro a fronte dei precedenti 2 milioni di euro che la curatela fallimentare ha tentato di incassare[4], nonostante i due tentativi falliti ha deciso di passare alle trattative dirette e così si stanno definendo gli estremi del loro accordo; intanto continua l'indagine penale che riguarda Roberto Cenni, persona chiave dell'azienda. Rimangono i debiti della società che ammontavano ad una cifra pari di 86 milioni di euro poi dimezzati dalla procura.

La sede di Capalle, dopo una serie di tentativi di vendita[5], è stata rilevata dal Gruppo Apollo[6], mentre l'area degli uffici di via Erbosa è stata demolita per far spazio ad una nuova sede di una cooperativa di vendita.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni