Sede suburbicaria di Palestrina

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La sede suburbicaria di Palestrina (in latino: Praenestina) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea della diocesi di Roma appartenente alla regione ecclesiastica Lazio. Nel 2021 contava 110.128 battezzati su 113.568 abitanti. È retta dal vescovo Mauro Parmeggiani, mentre il titolo è del cardinale José Saraiva Martins, C.M.F.

Sede suburbicaria di Palestrina
Praenestina
Chiesa latina
Suffraganea delladiocesi di Roma
Regione ecclesiasticaLazio
 
Mappa della diocesi
 
VescovoMauro Parmeggiani
Vicario generaleFelicetto Gabrielli
Vescovi emeritiDomenico Sigalini
Presbiteri126, di cui 75 secolari e 51 regolari
874 battezzati per presbitero
Religiosi59 uomini, 89 donne
Diaconi11 permanenti
 
Abitanti113.568
Battezzati110.128 (97,0% del totale)
StatoItalia
Superficie418 km²
Parrocchie52 (4 vicariati)
 
ErezioneIV secolo
Ritoromano
CattedraleSant'Agapito martire
Santi patroniSant'Agapito di Palestrina
Madonna del Buon Consiglio
IndirizzoPiazza Gregorio Pantanelli 8, 00036 Palestrina [Roma], Italia
Sito webwww.diocesitivoliepalestrina.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
Palestrina
Sede suburbicaria
Stemma del vescovo        Stemma di José Saraiva Martins
TitolareJosé Saraiva Martins
IstituzioneIV secolo
Dati dall'Annuario pontificio
L'icona della Madonna del Buon Consiglio venerata nel santuario di Nostra Signora del Buon Consiglio a Genazzano.

Territorio

La diocesi comprende 16 comuni della città metropolitana di Roma Capitale (Bellegra, Capranica Prenestina[1], Castel San Pietro Romano, Cave, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Labico, Olevano Romano, Palestrina, Pisoniano, Rocca di Cave, Rocca Santo Stefano, Roiate, San Cesareo, San Vito Romano, Zagarolo) e 2 della provincia di Frosinone (Paliano e Serrone).

Sede vescovile è la città di Palestrina, dove si trova la cattedrale di Sant'Agapito. A Genazzano sorge il santuario e basilica minore di Nostra Signora del Buon Consiglio.

Il territorio si estende su 418 km² ed è suddiviso in 52 parrocchie, raggruppate dal 1º settembre 2019 in 4 vicariati foranei.

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della sede suburbicaria di Palestrina.

Storia

La testimonianza più antica del passato cristiano di questa diocesi è il martirio di Agapito, santo a cui è dedicata la cattedrale, che ebbe luogo sotto Aureliano nel 274, e che fu sepolto in un'area cimiteriale extraurbana in località Quadrelle.[2] Su quest'area sorse una basilica, cattedrale della diocesi, che fu restaurata ed arricchita da papa Leone III (795-816), come racconta il Liber Pontificalis.[3]. Per motivi di sicurezza, sul finire del IX secolo, all'epoca di papa Romano, la cattedrale e le reliquie del santo furono trasferite all'interno delle mura cittadine.[2]

Il primo vescovo di Palestrina di cui si hanno notizie storiche è Secundus, che presenziò al concilio di Roma del 313 indetto da papa Milziade nella domus Faustae in Laterano.[4] Sono noti i nomi di una quindicina di vescovi prenestini del primo millennio, molti dei quali presero parte ai sinodi indetti a Roma dai pontefici. Tra questi si possono menzionare: Gregorio, che nel 767 consacrò l'antipapa Costantino II; Andrea, che fu legato di papa Adriano I presso re Desiderio nel 772; e Costantino, che fu presente al sinodo indetto da papa Eugenio II nell'826 e che secondo il Liber Pontificalis avrebbe consacrato la basilica extramurana di Sant'Agapito.

Sul sito di Castel San Pietro, inoltre, fin dal VI secolo sorse un fiorente monastero. Dopo il VII secolo, il vescovo di Palestrina fu uno dei prelati hebdomadarii che prestavano servizio nella basilica lateranense, ed era perciò un cardinale[5]; il vescovo di Palestrina è il quarto nell'ordine dei cardinali vescovi.[6]

Nel X secolo la sede prenestina ha incorporato il territorio dell'antica diocesi di Gabi, di cui sono noti vescovi dal 465 all'879.

Il 16 dicembre 1117 papa Pasquale II consacrò la cattedrale di Palestrina, dove erano state trasferite le reliquie di sant'Agapito; l'evento è ricordato da una lapide all'interno dell'edificio. Un'altra lapide menziona gli interventi fatti alla cattedrale dal vescovo Conone (1109-1122).[7]

Il XII secolo è segnato dalla presenza di due santi vescovi sulla cattedra prenestina. Santo Stefano, vescovo dal 1139 al 1144, originario di Châlons, fu un monaco cistercense, lodato per la sua pietà da san Bernardo e da Giovanni da Salisbury; è ricordato al 12 febbraio nel martirologio gallicano come "vescovo e confessore". A Stefano succedette san Guarino, della nobile famiglia bolognese dei Guarini, religioso dei canonici regolari di Santa Croce di Mortara; eletto vescovo di Pavia, rifiutò l'incaricò, ma nulla poté quando nel dicembre 1144 ottenne la cattedra prenestina, dove si distinse «per austerità di vita e amore per i poveri».[8]

Nella lotta tra papa Bonifacio VIII e la famiglia Colonna, proprietaria di Palestrina, la città subì la completa distruzione da parte delle truppe pontificie (1298), da cui si salvò solamente la cattedrale di Sant'Agapito. La città venne ricostruita all'epoca di papa Clemente V (1305-1314).

Quattro furono i cardinali vescovi eletti papa mentre occupavano la sede di Palestrina: Clemente III nel 1187, Niccolò IV nel 1288, Giulio III nel 1550, Leone XI nel 1605. Altri due cardinali vescovi divennero papi successivamente alla loro presenza a Palestrina: Martino V e Paolo III.

A partire dal XV secolo, i titolari delle sedi suburbicarie ebbero la facoltà di optare per un'altra sede suburbicaria; questo ridusse di molto i tempi di permanenza a Palestrina dei cardinali vescovi. In quattrocento anni dal 1400 al 1800 furono poco più di ottanta i titolari prenestini, per una media di episcopato di poco inferiore a cinque anni.

Il cardinale Domenico Ginnasi firmò, il 24 luglio 1626, il decreto per l'erezione del seminario diocesano. Bernardino Spada (1655-1661) dette avvio ai lavori di costruzione della nuova sede del seminario, che furono ultimati nel 1669 all'epoca del cardinale Antonio Barberini iuniore. Nel 1759 Giuseppe Spinelli decise di spostare la sede del seminario nel palazzo vescovile, adiacente alla cattedrale, mentre l'ex seminario divenne sede della curia diocesana e nuovo palazzo episcopale.

Con la riforma delle sedi suburbicarie decisa da papa Giovanni XXIII nel 1962 con il motu proprio Suburbicariis sedibus, ai cardinali è rimasto solo il titolo della sede suburbicaria, mentre il governo pastorale della diocesi è affidato ad un vescovo residenziale pleno iure. Per Palestrina la serie dei vescovi residenziali iniziò nel 1966 quando il cardinale Benedetto Aloisi Masella rinunciò al governo pastorale della diocesi che fu affidata al vescovo Pietro Severi.

Nel giugno 2002 la sede suburbicaria ha ampliato il proprio territorio, incorporando i comuni di Rocca Santo Stefano, Bellegra e Roiate le cui parrocchie sono state sottratte alla giurisdizione spirituale degli abati ordinari di Subiaco.

Il 5 maggio 2005 è stato inaugurato il museo diocesano d'arte sacra, ospitato in alcuni ambienti dell'episcopio prenestino.

Dal 19 febbraio 2019 la sede suburbicaria di Palestrina e la diocesi di Tivoli sono unite in persona episcopi.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi e Cardinali vescovi di Palestrina

Cardinali vescovi del titolo suburbicario di Palestrina

Vescovi di Palestrina

Statistiche

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 113.568 persone contava 110.128 battezzati, corrispondenti al 97,0% del totale.

annopopolazionepresbiteridiaconireligiosiparrocchie
battezzatitotale%numerosecolariregolaribattezzati per presbiterouominidonne
195059.30059.43899,810555505647414427
197055.55055.60099,98838506315822829
198070.30070.40099,98143388675217732
199072.00073.00098,680483290014221239
199982.85083.00099,87949301.04813323839
200082.90583.14599,78249331.01114218739
200182.87383.21299,68650369634117939
200286.75687.77398,89154379534218144
200387.00088.00098,98246361.0604217949
200487.60088.00099,58145361.0814317849
2013110.500113.00097,810054461.105117317949
2016100.100113.60088,116211646617127817250
2019100.230113.58088,21337360753127012252
2021110.128113.56897,0126755187411598952

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni