Diocesi di Leiria-Fátima

La diocesi di Leiria-Fátima (in latino: Dioecesis Leiriensis-Fatimensis) è una sede della Chiesa cattolica in Portogallo suffraganea del patriarcato di Lisbona. Nel 2021 contava 248.500 battezzati su 290.000 abitanti. È retta dal vescovo José Ornelas Carvalho, S.C.I.

Diocesi di Leiria-Fátima
Dioecesis Leiriensis-Fatimensis
Chiesa latina
Suffraganea delpatriarcato di Lisbona
 
VescovoJosé Ornelas Carvalho, S.C.I.
Vescovi emeritiSerafim de Sousa Ferreira e Silva,
cardinale António Augusto dos Santos Marto
Presbiteri158, di cui 89 secolari e 69 regolari
1.572 battezzati per presbitero
Religiosi83 uomini, 618 donne
 
Abitanti290.000
Battezzati248.500 (85,7% del totale)
StatoPortogallo
Superficie1.700 km²
Parrocchie73 (9 vicariati)
 
Erezione22 maggio 1545
Ritoromano
CattedraleImmacolata Concezione
Santi patroniNostra Signora di Fatima
Sant'Agostino
IndirizzoSeminario Diocesano, 2414-011 Leiria, Portugal
Sito webwww.leiria-fatima.pt
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Portogallo
La basilica di Nostra Signora del Rosario a Fátima, uno dei santuari mariani più visitati del mondo.
La chiesa del monastero di Batalha, edificato nella seconda metà del XIV secolo, è in edificio riconosciuto come patrimonio dell'umanità.

Territorio

La diocesi si estende su due distretti portoghesi. Comprende:

Sede vescovile è la città di Leiria, dove si trova la cattedrale dell'Immacolata Concezione. A Fátima sorge l'omonimo santuario, uno dei più importanti santuari mariani del mondo, con la basilica dedicata alla Vergine del Rosario.

Il territorio si estende su 1.700 km² ed è suddiviso in 73 parrocchie, raggruppate in 9 vicariati: Monte Real, Marinha Grande, Milagres, Colmeisas, Leiria, Batalha, Porto de Mós, Fátima e Ourém.

Storia

La diocesi di Leiria fu eretta il 22 maggio 1545 con la bolla Pro excellenti di papa Paolo III, ricavandone il territorio dalla diocesi di Coimbra e dal priorato esente di Santa Maria di Leiria.[1] Fu nominato come primo vescovo Brás de Barros, ultimo priore di Santa Maria.[2]

Inizialmente fu eretta a cattedrale la chiesa di Nossa Senhora da Pena, chiesa matrice della città episcopale, che tuttavia era troppo piccola per le esigenze di culto; l'odierna cattedrale fu costruita tra il 1550 ed il 1574.

Nel 1585 la diocesi si ampliò incorporando le parrocchie di São Vicente de Aljubarrota, Alvados, Arrimal, Seiça, Fátima, Freixianda, Juncal, Mendiga, Minde, Olival, Ourém, Porto de Mós e Serro Ventoso. Un successivo ampliamento ebbe luogo il 9 ottobre 1614 quando si aggiunsero alla diocesi le parrocchie di Nossa Senhora dos Prazeres de Aljubarrota e di Alpedriz, secondo quanto previsto dalla bolla Decet Romanum Pontificem di papa Paolo V. Questi territori annessi a Leiria furono in entrambi i casi sottratti al patriarcato di Lisbona.

Nel 1640 il vescovo Pedro Barbosa de Eça fu obbligato a fuggire dalla diocesi in seguito alla rivoluzione indipendentista portoghese: trovò riparo in Castiglia, morendo nello stesso anno. Negli anni successivi i vescovi Diogo de Sousa nominato da Giovanni IV e Jerónimo de Mascarenhas nominato da Filippo IV non ottennero il riconoscimento pontificio e la diocesi rimase vacante.

Brás de Barros celebrò il primo sinodo diocesano nel 1549. Altri sinodi furono organizzati da Pedro de Castilho nel 1598, da José Alves Correia da Silva nel 1943, e da Serafim de Sousa Ferreira e Silva nel 1995-2002.

Nel 1672 il vescovo Pedro Vieira da Silva istituì il seminario diocesano.

L'invasione francese del 1807 ebbe tragiche conseguenze sulla vita della diocesi, perché fu accompagnata dalla distruzione della maggior parte degli edifici religiosi (palazzo vescovile, monasteri, chiese) e dal saccheggio delle rendite ecclesiastiche.

Un altro trauma per la diocesi fu la soppressione degli ordini religiosi decretata dal ministro Joaquim António de Aguiar nel 1834. Nello stesso anno fu chiuso il seminario, che fu nuovamente ristabilito nel 1850.

Il 30 settembre 1881 fu soppressa nell'ambito della riorganizzazione territoriale delle diocesi del Portogallo con la bolla Gravissimum Christi di papa Leone XIII: il suo territorio fu spartito tra la diocesi di Coimbra e il patriarcato di Lisbona.

Nei primi lustri del XX secolo si organizzò nella diocesi un movimento restaurazionista, anche come reazione alla politica anticlericale della prima repubblica. Questo movimento fu incoraggiato anche dalle apparizioni di Fatima fra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917. Il 17 gennaio 1918 la diocesi fu ristabilita con la bolla Quo vehementius di papa Benedetto XV. Nel 1921 fu concessa la celebrazione della messa sul luogo delle apparizioni, primo passo dell'erezione del santuario di Fátima, che si svilupperà nel decennio successivo, fino all'approvazione canonica del culto di Nostra Signora di Fatima il 13 ottobre 1930.

Il 25 marzo 1957 la diocesi ha incorporato la parrocchia di Formigais, che dal 1881 era stata assoggettata al patriarcato di Lisbona.

Il 3 dicembre 1962, con il breve Miris modis auctus, papa Giovanni XXIII dichiarò Nostra Signora di Fatima patrona principale della diocesi, assieme a sant'Agostino d'Ippona, vescovo e dottore della Chiesa.

Dal 13 maggio 1984 ha assunto il nome attuale in forza della bolla Qua pietate di papa Giovanni Paolo II.

La presenza del santuario di Fátima è stata motivo di diverse visite dei papi alla diocesi: Paolo VI nel 1967, Giovanni Paolo II nel 1982, nel 1991 e nel 2000; Benedetto XVI nel 2010 e infine Francesco nel 2017 e nel 2023.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 290.000 persone contava 248.500 battezzati, corrispondenti all'85,7% del totale.

annopopolazionepresbiteridiaconireligiosiparrocchie
battezzatitotale%numerosecolariregolaribattezzati per presbiterouominidonne
1949164.000174.00094,311398151.4511812661
1969234.265235.66699,4180117631.30114936659
1980201.000204.59898,2166106601.2109447468
1990238.000240.07599,1183103801.30010657069
1999273.700280.00097,8175108671.5648755073
2000255.000265.00096,2167103641.5268551074
2001255.000265.00096,2162102601.5747650074
2002255.000265.00096,2168103651.5178348074
2003255.000265.00096,2155100551.6457348874
2004255.000265.00096,2155101541.6456848274
2013272.162296.36291,816292701.6808668675
2016266.328292.40291,115490641.7297765575
2019270.334302.12089,515991681.70018362974
2021248.500290.00085,715889691.5728361873

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN122558992