Arcidiocesi di Napoli

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Arcidiocesi di Napoli
Archidioecesis Neapolitana
Chiesa latina
Regione ecclesiasticaCampania
 
Mappa della diocesi
Diocesi suffraganee
Acerra, Alife-Caiazzo, Aversa, Capua, Caserta, Ischia, Nola, Pompei, Pozzuoli, Sessa Aurunca, Sorrento-Castellammare di Stabia, Teano-Calvi
 
Arcivescovo metropolitaDomenico Battaglia
Vicario generaleFrancesco Beneduce, S.I.[1],
Michele Autuoro[2],
Gaetano Castello[3]
Provicario generaleGennaro Matino
(per la sinodalità)
AusiliariFrancesco Beneduce, S.I.[1],
Michele Autuoro[2],
Gaetano Castello[3]
Arcivescovi emeriticardinale Crescenzio Sepe
Presbiteri715, di cui 427 secolari e 288 regolari
1 993 battezzati per presbitero
Religiosi377 uomini, 1 440 donne
Diaconi321 permanenti
 
Abitanti1 751 800
Battezzati1 425 700 (81,4% del totale)
StatoItalia
Superficie274 km²
Parrocchie287 (13 vicariati)
 
ErezioneI secolo
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Assunta
Santi patroniSant'Aspreno
San Gennaro
IndirizzoLargo Donnaregina 22, 80138 Napoli, Italia
Sito webwww.chiesadinapoli.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
San Gennaro, patrono della città e dell'arcidiocesi di Napoli.
La cattedra episcopale.
Il seminario arcivescovile di Napoli.
Il palazzo arcivescovile di Napoli.
Il palazzo dove ha sede il museo del tesoro di San Gennaro.
La basilica reale pontificia di San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito a Napoli.

L'arcidiocesi di Napoli (in latino Archidioecesis Neapolitana) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Campania. Nel 2021 contava 1 425 700 battezzati su 1 751 800 abitanti. È retta dall'arcivescovo Domenico Battaglia.

Territoriomodifica wikitesto

L'arcidiocesi comprende tutta la città di Napoli ad eccezione dei quartieri occidentali (vedi diocesi di Pozzuoli) nonché i comuni di Afragola, Arzano, Boscotrecase, Calvizzano, Casalnuovo di Napoli (in parte: vedi anche diocesi di Acerra e diocesi di Nola), Casavatore, Casoria, Cercola, Ercolano, Marano di Napoli (in parte: vedi anche Diocesi di Pozzuoli), Massa di Somma, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Pollena Trocchia, Portici, Procida, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco, Torre Annunziata (in parte: vedi anche diocesi di Nola), Trecase, Villaricca e Volla.

Sede arcivescovile è la città di Napoli, dove si trova la basilica cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta.

Il territorio dell'arcidiocesi, prima strutturato in zone pastorali e decanati, ora è stato riorganizzato in 13 decanati – ai quali presiedono altrettanti decani – che, a loro volta, sono suddivisi in 287 parrocchie.[4] I decanati sono: Centro storico, Sanità, Quartieri spagnoli, Posillipo, Vomero, Vasto, Secondigliano, Scampia, Ponticelli, Marano, Casoria, Portici e Torre del Greco.

Basilichemodifica wikitesto

In città
Altre basiliche

Santuarimodifica wikitesto

Provincia ecclesiasticamodifica wikitesto

La provincia ecclesiastica di Napoli è costituita dalle seguenti 12 suffraganee:

Storiamodifica wikitesto

Secondo la tradizione Napoli sarebbe stata visitata da san Pietro e da san Paolo e sarebbe stato proprio san Pietro a consacrare vescovo sant'Aspreno. Il primo vescovo storicamente documentato è Fortunato I, che possedeva la cattedra napoletana attorno agli anni 342-344.

Quasi tutti i vescovi fino al VI secolo e altri nel VII secolo sono venerati come santi dalla Chiesa cattolica.

All'inizio dell'XI secolo Sergio II fu il primo a fregiarsi del titolo di arcivescovo. Durante il periodo di dominazione bizantina gli arcivescovi di Napoli erano sempre stati consacrati a Roma, nonostante nominalmente tutti i possedimenti in Italia fossero sottoposti alla giurisdizione del patriarca di Costantinopoli. A Napoli erano in uso sia il rito romano sia il rito bizantino.

Dal 1458 al 1575 la cattedra arcivescovile fu appannaggio di diversi esponenti della famiglia Carafa, che si succedettero con un'unica interruzione di cinque anni.

Due arcivescovi di Napoli furono elevati al soglio pontificio: papa Paolo IV Carafa nel 1555 e papa Innocenzo XII Pignatelli nel 1691.

Nel 1598 fu istituito l'Archivio Storico Diocesano di Napoli dal cardinale Alfonso Gesualdo[5].

Dal 19 al 22 novembre 1891 Napoli ospitò il primo Congresso eucaristico nazionale italiano.

Dal 1958 al 1966 la diocesi di Pozzuoli fu unita in persona episcopi alla sede partenopea.

Cronotassi dei vescovimodifica wikitesto

Due sono gli antichi cataloghi napoletani giunti fino a noi, il Gesta episcoporum Neapolitanorum databile all'VIII-IX secolo, e il Catalogus episcoporum Neapolitanorum del X secolo. Come da consuetudine, questi antichi cataloghi riportano per ciascun vescovo gli anni totali di governo e in alcuni casi anche i mesi e i giorni di episcopato con la data della deposizione, ma non riportano mai l'anno dell'inizio e della fine dell'episcopato stesso.[6] Secondo lo storico Francesco Lanzoni, «l'autenticità e l'interezza del catalogo napoletano non è posta in dubbio da alcuno».[7]

Nella presente cronotassi si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Santi e beati dell'arcidiocesimodifica wikitesto

Statistichemodifica wikitesto

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 1.751.800 persone contava 1.425.700 battezzati, corrispondenti all'81,4% del totale.

annopopolazionepresbiteridiaconireligiosiparrocchie
battezzatitotale%numerosecolariregolaribattezzati per presbiterouominidonne
19501 382 0001 390 00099,41 622912710852690912240
1970?1 613 351?685685?286
19801 830 0001 840 00099,59255573681 978467494 250287
19901 586 0001 616 00098,11 1385086301 393977873 100282
19991 592 2351 600 00099,59874535341 6131597042 300287
20001 593 8351 601 60099,59914575341 6081757062 305287
20011 580 0001 600 00098,89724625101 6251756722 300287
20021 580 0001 600 00098,89814715101 6101756062 300287
20031 580 0001 600 00098,89844745101 6051756662 010287
20041 600 0001 608 00099,51 0034535501 5952147162 300287
20131 715 0001 744 00098,31 0534336201 6282921 4881 925287
20161 705 0001 806 00094,41 0734546191 5893001 4611 925288
20191 442 8501 772 86081,41 0734436301 3443261 4771 926288
20211 425 7001 751 80081,47154272881 9933213771 440287

Notemodifica wikitesto

Bibliografiamodifica wikitesto

Voci correlatemodifica wikitesto

Altri progettimodifica wikitesto

Collegamenti esternimodifica wikitesto

Controllo di autoritàVIAF (EN163477867 · ISNI (EN0000 0001 1224 0878 · SBN NAPV101431 · LCCN (ENn80048488 · BNF (FRcb119486635 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n80048488

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