Diocesi di Nola

diocesi della Chiesa cattolica in Italia

La diocesi di Nola (in latino: Dioecesis Nolana) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Napoli appartenente alla regione ecclesiastica Campania. Nel 2021 contava 494.000 battezzati su 521.730 abitanti. È retta dal vescovo Francesco Marino.

Diocesi di Nola
Dioecesis Nolana
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Napoli
Regione ecclesiasticaCampania
 
Mappa della diocesi
 
VescovoFrancesco Marino
Vicario generalePasquale Capasso
Vescovi emeritiarcivescovo Beniamino Depalma, C.M.
Presbiteri218, di cui 137 secolari e 81 regolari
2.266 battezzati per presbitero
Religiosi118 uomini, 340 donne
Diaconi28 permanenti
 
Abitanti521.730
Battezzati494.000 (94,7% del totale)
StatoItalia
Superficie450 km²
Parrocchie115
 
ErezioneII secolo
Ritoromano
CattedraleAssunzione di Maria Vergine
Santi patroniSan Felice
San Paolino
IndirizzoVia S. Felice 26, 80035 Nola (Napoli), Italia
Sito webwww.diocesinola.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La basilica paleocristiana di Cimitile, con le tombe di san Felice e san Paolino.
Antica e suggestiva è la festa dei Gigli, celebrata la domenica successiva il 22 giugno in onore di san Paolino a Nola.
Santuario Sant'Agnello Abate a Roccarainola.
Il chiostro del santuario della Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia.

Territorio

La diocesi comprende tutti i comuni del nolano, alcuni comuni dell'entroterra a nord-est di Napoli e del territorio vesuviano interno, e dalla zona costiera si estende fino al Salernitano con Scafati. Dei 45 comuni che appartengono alla giurisdizione spirituale della diocesi, 31 si trovano nella città metropolitana di Napoli, 13 in provincia di Avellino e 1 in provincia di Salerno.

Sede vescovile è Nola, dove si trova la basilica cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine.

Il territorio si estende su 450 km² ed è suddiviso in 115 parrocchie, raggruppate in 8 decanati a loro volta riuniti in 3 zone pastorali:

  1. Prima zona pastorale: Avella, Baiano, Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Domicella, Lauro, Liveri, Marzano di Nola, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Nola, Pago del Vallo di Lauro, Palma Campania, Quadrelle, Quindici, Roccarainola, San Gennaro Vesuviano, San Paolo Bel Sito, Saviano, Sirignano, Sperone, Taurano, Tufino, Visciano;
  2. Seconda zona pastorale: Brusciano, Tavernanova (frazione di Casalnuovo di Napoli), Castello di Cisterna, Mariglianella, Marigliano, Pomigliano d'Arco, San Vitaliano, Sant'Anastasia, Scisciano, Somma Vesuviana;
  3. Terza zona pastorale: Boscoreale, Ottaviano, Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Scafati, Terzigno, Torre Annunziata.

Santuari

Sono 10 i santuari riconosciuti della diocesi,[1] di cui 2 elevati al rango di basilica minore:

Istituti religiosi

Istituti religiosi maschili

Istituti religiosi femminili

Storia

La tradizione fonda l'origine della diocesi di Nola nel I secolo con il protovescovo san Felice, cui segue una lunga serie di vescovi, frutto per lo più di errate interpretazioni di manufatti archeologici. È presumibile invece che la diocesi sia sorta tra la fine del II secolo e l'inizio del III[2]: i vescovi san Massimo e san Quinto sono i primi vescovi di cui si abbia notizia documentata e sicura, nella seconda metà del III secolo.

Il vescovo «che domina l'antichità cristiana di Nola»[3] è san Paolino, l'uomo che «nella sua opera letteraria e nella sua vita pastorale è riuscito a coniugare in modo egregio il complesso e variegato mondo classico, che aveva animato e consolidato la sua formazione giovanile, con l'ideale ascetico e monastico del convertito al cristianesimo. La stessa città di Nola rifulse della gloria del suo vescovo e divenne un autentico crocevia dello spirito».[4] Si deve a Paolino la diffusione del culto del presbitero san Felice[5] e la trasformazione del cimitero dove era sepolto (Cimitile) in un monumentale santuario.

Molti dei successori di Paolino si fecero inumare nei pressi della tomba del santo; le ricerche e le scoperte archeologiche ed epigrafiche hanno riportato alla luce gli epitaffi dei vescovi Paolino II, Felice II, Teodosio, Prisco, Musonio, Senato, Aureliano, Lupeno e Leone III; questi due ultimi vescovi contribuirono al rinnovamento e all'ingrandimento nel IX secolo del complesso basilicale di Cimitile, che dai tempi di Paolino era la sede dei vescovi.[6] Altri prelati sono noti dagli epistolari dei pontefici: Sereno, documentato nelle lettere di papa Gelasio I; Giovanni II, menzionato in quelle di papa Pelagio II; e Gaudenzio, noto dall'epistolario di papa Gregorio Magno. Altri vescovi nolani presero parte a sinodi o concili dell'antichità: Sereno prese parte ai sinodi romani indetti da papa Simmaco; Leone I, appena eletto, partecipò al concilio indetto dal patriarca Mena di Costantinopoli nel 536; Aurelio (forse lo stesso Aureliano noto per il suo epitaffio) fu tra i padri del sinodo romano del 680.

Dibattuta fu l'appartenenza di Nola a una provincia ecclesiastica, essendo la diocesi contesa fra le sedi metropolitane di Benevento, di Salerno e di Napoli. Con un rescritto del 1100 circa, papa Pasquale II assegnò la diocesi di Nola alla provincia ecclesiastica di Salerno; nel 1143 il vescovo Bartolomeo prese parte al concilio provinciale indetto dal metropolita Guglielmo di Salerno. Tuttavia, in un privilegio concesso al metropolita Romualdo nel 1169, Nola non è più menzionata fra le suffraganee di Salerno. Nel concilio lateranense del 1179, il vescovo nolano Bernardo si trova documentato tra i suffraganei dell'arcivescovo di Napoli, alla cui provincia ecclesiastica Nola resterà per sempre legata, fino ad oggi.[7]

In una bolla di papa Innocenzo III del 1215 vengono elencati i possedimenti sotto la giurisdizione del vescovo Pietro II, attraverso i quali si possono definire i confini della diocesi nel XIII secolo che dimostrano «la convergenza con quelli attuali e con quelli riprodotti in un'oleografia del XVII secolo conservata nel museo diocesano».[2]

Durante il dominio dei conti Orsini (1290-1533), la città visse un periodo di rinascita, distinguendosi nel campo delle arti e della cultura. In questo periodo sorsero in città e nella vasta diocesi numerose chiese e monasteri; e altrettanto numerosi furono gli ordini le istituzioni religiose che vennero a stabilirsi nel territorio diocesano.

Al termine del XIV secolo il vescovo Francesco Scaccano ottenne il trasferimento della cattedrale dal complesso di Cimitile al centro della città; e diede avvio ai lavori di costruzione della nuova cattedrale, sulla tomba del protovescovo san Felice. La cattedrale nel 1582; ricostruita, fu riaperta al culto nel 1594. Nel rovente clima post-unitario, la cattedrale subì uno spaventoso incendio doloso (1861), che causò la sua completa distruzione; il nuovo edificio fu consacrato ed aperto al culto solo nel 1909.

Il vescovo Antonio Scarampo, subito dopo il suo ritorno dal concilio di Trento, istituì il seminario diocesano, che affidò alla Compagnia di Gesù. Nel 1754 il seminario, su iniziativa del vescovo Troiano Caracciolo Del Sole, fu trasferito in un nuovo edificio monumentale e provvisto di biblioteca e museo. Vi si conserva il Cippus Abellanus, un'antica iscrizione in lingua osca.

L'8 maggio 1926, il santuario di Pompei, fino a quel momento dipendente dai vescovi nolani, divenne prelatura nullius dioecesis, ossia non più sottomessa ad alcuna diocesi, ma dipendente direttamente dalla Santa Sede che vi nomina un arcivescovo prelato. Nel 1935 furono definiti i confini della prelatura con territorio dismembrato da quello della diocesi di Nola e di Castellammare di Stabia.

Il vescovo Guerino Grimaldi promosse il Centro di studi paoliniani, rifondò la biblioteca del seminario e fece riordinare l'archivio storico della diocesi. L'11 marzo 2000 il vescovo Beniamino Depalma ha inaugurato il museo diocesano, che «conserva collezioni di natura differente, ognuna rappresentativa di aspetti salienti della secolare storia della Diocesi».[8]

A Nola in giugno si tiene da secoli la festa dei Gigli per celebrare il ritorno in città di san Paolino.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statua in cartapesta di san Paolino.

Le tradizionali cronotassi dei vescovi di Nola sono state mirabilmente sintetizzate nei tre volumi Della nolana ecclesiastica storia da Gianstefano Remondini (1747-1757), definito da Kehr auctor de historia Nolana optime meritus[9]. La presente cronotassi riporta l'elenco tradizionale, con le indicazioni delle recenti acquisizioni dovute agli studi di agiografia, archeologia ed epigrafia.

San Massimo †
San Quinto †[10]
San Calione †[11]
Anonimo †[12]
Sant'Aureliano †[13]
San Rufo †
San Lorenzo †
San Patrizio †[14]
San Prisco †[15]
San Gorgonio †[16]
Quodvultdeus †[17]
  • San Massimo † (seconda metà del III secolo)
  • San Quinto † (seconda metà del III secolo)
  • Paolo † (prima del 403 - circa 409 deceduto)
  • San Paolino I † (circa 409 - 22 giugno 431 deceduto)
  • San Paolino II (detto Paolino iuniore) † (431 - 10 settembre 442 deceduto)
Sant'Adeodato †[18]
Benigno †
Sereno II †[20]
  • Prisco † (? - 25 febbraio 523 deceduto)[21]
San Paolino III †[22]
Basilio †[27]
  • Gaudenzio † (prima del 594 - dopo il 595)
  • Leone II † (epoca incerta)[28]
  • Damaso †
  • Aurelio (o Aureliano) † (menzionato nel 680)[29]
Leone III †[30]

Statistiche

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 521.730 persone contava 494.000 battezzati, corrispondenti al 94,7% del totale.

annopopolazionepresbiteridiaconireligiosiparrocchie
battezzatitotale%numerosecolariregolaribattezzati per presbiterouominidonne
1950250.000260.00096,236526510068458170111
1969365.000370.30098,6283188951.289137680124
1980480.000489.64698,0264181831.8182115647127
1990512.000524.00097,7253154992.0233139535114
1994471.000473.00099,6239147921.9706117521115
2001471.000473.00099,6239147921.9706117521115
2002496.000515.00096,3227147802.18518128428115
2003500.000520.70096,0221144772.26221167398115
2004502.000523.90095,8219141782.29221164389115
2010500.000525.00095,2222144782.25223116360115
2016500.000525.00095,2225145802.22221115356115
2019500.000528.00094,7219138812.28328118340115
2021494.000521.73094,7218137812.26628118340115

Note

Bibliografia

Voci correlate

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