Elena Bonetti

politica e matematica italiana

Elena Bonetti (Asola, 12 aprile 1974) è una politica italiana.

Elena Bonetti

Ministro per le pari opportunità e la famiglia
con delega alle adozioni internazionali[1]
Durata mandato5 settembre 2019 –
14 gennaio 2021
Capo del governoGiuseppe Conte
PredecessoreAlessandra Locatelli
SuccessoreSe stessa

Durata mandato13 febbraio 2021 –
22 ottobre 2022
Capo del governoMario Draghi
PredecessoreSe stessa[2]
Vincenzo Spadafora[3]
SuccessoreEugenia Maria Roccella

Deputata della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato13 ottobre 2022
LegislaturaXIX
Gruppo
parlamentare
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe
CircoscrizioneVeneto 2
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoAzione (dal 2024)
In precedenza:
PD (2017-2019)
IV (2019-2023)
PER (2023-2024)
Titolo di studioDottorato di ricerca in Matematica
UniversitàUniversità degli Studi di Milano
ProfessioneDocente universitario

È stata Ministro per le pari opportunità e la famiglia nei governi Conte II e Draghi. Alle elezioni politiche del 2022 si candida per la lista elettorale Azione - Italia Viva, venendo eletta deputata.

È la leader dell'associazione Popolari Europeisti Riformatori, fondato il 7 ottobre 2023.[4] Dal 20 novembre seguente è vice capogruppo del gruppo parlamentare Azione - Popolari Europeisti Riformatori - Renew Europe.

Biografia

Nata ad Asola, in provincia di Mantova, figlia di Giulio Bonetti e Margherita Froldi, insegnante di scuola media in pensione, consigliera comunale di minoranza e segretaria comunale del Partito Democratico[5], che vivono a Ceresara (MN)[6], è sposata con Davide Boldrini, responsabile del centro San Simone della Caritas della Diocesi di Mantova, ha due figli e risiede a Mantova.[5][7]

Laureatasi in matematica all'Università degli Studi di Pavia nel 1997 quale alunna del collegio Ghislieri[8], ha poi conseguito il dottorato di ricerca nel 2002 all'Università degli Studi di Milano.[9]

Dapprima ricercatrice e Docente a Contratto all'Università di Pavia[9][10][11], dal 2016 è professoressa associata di analisi matematica presso l'Università degli Studi di Milano[12][13].

Attività nello scautismo

È stata per molto tempo attiva negli scout cattolici dell'AGESCI[14][15], di cui è stata Incaricata nazionale della branca R/S[16].

In questa veste, ha contribuito all'organizzazione della Route Nazionale 2014, a cui hanno partecipato oltre 30 000 ragazzi e che ha avuto come esito la scrittura da parte dei giovani scout della «Carta del coraggio»[16][17]. Tale documento fece notizia, poiché – tra le altre cose – chiedeva all'AGESCI di dimostrare «maggiore apertura riguardo a temi quali omosessualità, divorzio, convivenza» e di non considerare «esperienze di divorzio, convivenza o omosessualità invalidanti la partecipazione alla vita associativa e al ruolo educativo»; alla Chiesa «di accogliere e non solo tollerare qualsiasi scelta di vita guidata dall'amore» e «di mettersi in discussione e di rivalutare i temi dell’omosessualità, convivenza e divorzio»; allo Stato che «porti avanti politiche di non discriminazione e accoglienza nei confronti di persone di qualunque orientamento sessuale» e «di agevolare sia dal punto di vista economico che burocratico le pratiche di adozione nazionale»[16][17].

Attività politica

Avvicinamento al PD di Matteo Renzi

Da sempre vicina all'area cattolica[14], in particolare dello scautismo[15][18], il suo impegno attivo in politica inizia nel 2017, iscrivendosi al Partito Democratico (PD) in vista delle elezioni primarie di quell'anno[5][15][19], e poco dopo viene chiamata dal segretario del PD Matteo Renzi a far parte della segreteria nazionale del partito[20][21] come responsabile nazionale giovani e formazione[22]. A lei, peraltro, furono affidati i "20 Millennials"[14], i ragazzi nati tra i primi anni ottanta e la fine degli anni novanta che Renzi volle nella Direzione del partito.[23]

Alle elezioni politiche del 2018 è stata candidata alla Camera dei deputati nel collegio plurinominale Lombardia 4 - 02 in terza posizione nelle liste del Partito Democratico, non risultando eletta.[24][25]

Entrata a far parte della direzione nazionale del PD, nell'estate 2019 ha organizzato la scuola di formazione politica per giovani "Meritare Italia" voluta da Matteo Renzi[15]. Ha coordinato anche i comitati di Azione Civile[5], voluti da Renzi per raccogliere i propri sostenitori al di fuori del PD[26], che poi confluirono definitivamente nel nuovo partito IV nel settembre dello stesso anno[27][28].

Ha partecipato più volte come oratrice e organizzatrice alla Leopolda[29][30]. In particolare, nell'ottobre 2019, durante la Leopolda, ha tenuto un discorso per presentare il proprio piano per le famiglie (Family Act) di cui ha auspicato una rapida approvazione da parte del Governo[30][31].

Ministro per le pari opportunità e la famiglia

Elena Bonetti durante il giuramento da ministro nel 2019

Il 5 settembre 2019 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la nomina Ministra per le pari opportunità e la famiglia nel nuovo esecutivo nato dall'alleanza M5S, PD e LeU[15][22].

A seguito della scissione del PD da parte del gruppo dei parlamentari renziani, Bonetti ha aderito il 17 settembre 2019 a Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi[32][33].

Posizioni prese durante pandemia di COVID-19

Durante la pandemia di COVID-19, Bonetti ha criticato la decisione del Governo Conte di impedire, per ragioni di salute pubblica, la partecipazione ai riti religiosi nella "fase 2", affermando di aver trovato «non corretto e incomprensibile impedire l’esercizio di un diritto fondamentale come quello di partecipare a un rito religioso, qualsiasi sia la religione»[34]. Ha inoltre chiarito che nella definizione generica di «congiunti» – ai quali era possibile fare visita e con cui era possibile spostarsi nella "fase 2"[35] – rientravano anche fidanzati e coppie di fatto[34].

Per quanto riguarda le politiche a favore delle famiglie, ha proposto di estendere l'assegno per i figli – che va dagli 80 euro ai 170 euro a seconda dell'ISEE – anche alle famiglie con minori di 14 anni (che era destinato inizialmente solo ai nati nel 2020)[36], almeno fino al dicembre 2020[37]. Ha anche auspicato l'introduzione di «congedi parentali estesi, voucher baby sitter ma anche creazione di una rete che coinvolga terzo settore, volontariato, Comuni per aiutare concretamente le famiglie»[37].

Durante il giugno 2020, ha stimolato l'azione del Governo Conte per la riapertura dei centri estivi, che poi avverrà il 15 giugno[38]. Bonetti ha chiesto che venisse riconosciuta importanza al «diritto al gioco e alla relazione, fondamentali per lo sviluppo integrale della persona», soprattutto con riferimento alla fascia 0-3 anni[39].

Il Family Act

L'11 giugno 2020 il Consiglio dei Ministri approva il piano per le famiglie proposto da Bonetti, chiamato Family Act[40] – consistente in una proposta di legge per la tutela della famiglia in contrapposizione al ddl Pillon proposto dalla Lega[31][41] – che prevede tra le tante misure un assegno unico universale per ogni figlio fino ai 21 anni[42].

Le critiche al Governo Conte II sul PNRR

Tra il dicembre 2020 e il gennaio 2021, le posizioni della Bonetti e della ministra Bellanova si fanno sempre più critiche nei confronti del Governo Conte II[43][44], arrivando a paventare il concretizzarsi di una crisi di governo[45][46]. Il 22 dicembre 2020 ha sostenuto le proposte del "piano C.I.A.O." (acronimo di "Cultura, infrastrutture, ambiente, opportunità") presentato da Matteo Renzi, in polemica con il progetto del Governo sull'utilizzo delle somme relative al piano europeo Next Generation EU[47][48]. Si tratta del punto di frizione più evidente con la compagine di governo[49].

In un'intervista ad Avvenire del 3 gennaio 2021, Bonetti ha ribadito le proprie perplessità sul Governo Conte II[50], e il giorno seguente, su Repubblica, ha ricordato che le sue dimissioni sono possibili in qualunque momento, invocando «chiarezza, confronto e condivisione» nelle scelte del Governo sulle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza[51].

Le dimissioni dal governo

Il 13 gennaio 2021 rassegna le dimissioni dal Governo Conte II, assieme ai colleghi Bellanova e Scalfarotto.[52] Il giorno precedente, Bonetti aveva preannunciato che sarebbe tornata a dedicarsi all'attività accademica[53]. In merito alle dimissioni, ha dichiarato che[54]:

«La maggioranza c'è quando sostiene un progetto di governo. Abbiamo ritenuto di uscire e di dare le dimissioni in modo inedito, perché pochi lasciano le poltrone, per ricostruire un progetto di governo per il Paese che sia utile e realizzabile.»

Ministro nel governo Draghi ed elezione alla Camera

Bonetti giura come ministro nel governo Draghi il 13 febbraio 2021

Il 12 febbraio 2021 il presidente incaricato Mario Draghi le conferisce l'incarico di Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia nel nuovo governo, giurerà il giorno seguente, 13 febbraio 2021[55][56].

Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene ricandidata alla Camera dei deputati per la lista elettorale Azione - Italia Viva, sia nel collegio uninominale Lazio - 01 (Roma: Municipio I), dove arriva terza con il 16,78% dietro a Paolo Ciani del centro-sinistra (38,46%) e Maria Spena del centro-destra (30,76%), oltreché come capolista nei collegi plurinominali Veneto 2 - 01, Veneto 2 - 02, Veneto 2 - 03 e Sardegna - 01[57], venendo eletta nel plurinominale Veneto 2 - 02.[58]

Il 10 settembre 2023 annuncia l'addio ad Italia Viva per collaborare con Carlo Calenda e Azione, pur non aderendo al partito.[59]

Il 7 ottobre 2023 annuncia la fondazione dell'associazione Popolari Europeisti Riformatori, che collaborerà con il partito di Calenda in vista delle elezioni europee del 2024.[4] Dopo la separazione da Italia Viva, nel novembre del 2023 la Bonetti diventa vice capogruppo del gruppo Azione - Popolari Europei Riformatori - Renew Europe.[60]

Il 29 gennaio 2024 passa ad Azione insieme ad Ettore Rosato.[4]

Posizioni politiche

Sin dal suo impegno in politica, ha sostenuto[61] – prima nel PD e poi in IV – le posizioni politiche di Matteo Renzi[14][32][43][44][62].

La sua nomina a capo dei dipartimenti per le pari opportunità e la famiglia nel governo Conte II può essere vista come una scelta di discontinuità rispetto al precedente governo Conte I, in particolare rispetto alla linea più conservatrice dei predecessori Fontana e Locatelli[15][63]. Nello specifico, ha sostenuto in più occasioni la necessità di riconoscere i diritti civili alle coppie omosessuali[14]. Peraltro, Bonetti ha ribadito più volte che il lavoro delle donne andrebbe riconosciuto come un «valore collettivo per tutto il Paese, così come la genitorialità»[64].

Appoggia le politiche giovanili e in particolare sostiene l'istituzione di un salario minimo garantito, di misure fiscali per famiglie con figli[65][66], di una pensione di garanzia per i giovani, di incentivi per il diritto allo studio[67] e per ridurre l'emigrazione dei giovani, del servizio civile obbligatorio per un mese[68][69]. Ha promosso la creazione di Time to Care, un accordo tra il Dipartimento per le politiche della famiglia e il Dipartimento per le Politiche giovanili e lo Sport per consentire ai giovani (18-35 anni) di essere «contrattualizzati e formati da Enti di Terzo Settore per supportare i bisogni delle famiglie con persone anziane e di anziani che vivono da soli»[70].

Si dichiara favorevole alla proposta di legge a prima firma Zan recante «Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità»[71].

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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