Ferdinando IV di Toscana

ultimo granduca di Toscana

Ferdinando d'Asburgo-Lorena, nome completo Ferdinando Salvatore Maria Giuseppe Giovan Battista Francesco Luigi Gonzaga Raffaele Ranieri Gennaro[1] (Firenze, 10 giugno 1835Salisburgo, 17 gennaio 1908), è stato l'ultimo granduca di Toscana, con il nome di Ferdinando IV[2].

Ferdinando IV di Toscana
Ferdinando IV di Toscana nel 1879
Granduca di Toscana
Stemma
Stemma
In carica21 luglio 1859 –
15 marzo 1860
PredecessoreLeopoldo II
Successoretitolo abolito
(Annessione al Regno di Sardegna)
Nome completoFerdinando Salvatore Maria Giuseppe Giovan Battista Francesco Luigi Gonzaga Raffaele Ranieri Gennaro d'Asburgo-Lorena[1]
Altri titoliPrincipe imperiale d'Austria
Principe reale di Boemia
Principe reale di Ungheria
Arciduca d'Austria
NascitaFirenze, 10 giugno 1835
MorteSalisburgo, 17 gennaio 1908 (72 anni)
Luogo di sepolturaCripta Imperiale, Vienna
Casa realeAsburgo-Lorena
DinastiaAsburgo-Lorena di Toscana
PadreLeopoldo II di Toscana
MadreMaria Antonia di Borbone-Due Sicilie
ConiugiAnna Maria di Sassonia
Alice di Borbone-Parma
FigliMaria Antonietta
Leopoldo Ferdinando
Luisa
Giuseppe Ferdinando
Pietro Ferdinando
Enrico Ferdinando
Anna Maria
Margherita Maria
Germana Maria
Roberto Ferdinando
Agnese Maria
ReligioneCattolicesimo

Biografia

Giovinezza e matrimoni

Figlio del granduca Leopoldo II e della granduchessa Maria Antonietta, sposò nel 1856 la principessa Anna Maria di Sassonia, che morì nel 1859, e, in seconde nozze, Alice di Borbone-Parma.

Ascesa al trono

Salì virtualmente al trono di Toscana dopo l'abdicazione del padre nel 1859. Fu protagonista involontario del Risorgimento, in quanto fino al passaggio della Toscana al Regno di Sardegna (1860) rimase formalmente granduca, anche se non viveva a Firenze e non era mai stato incoronato. Nonostante ciò, anche dopo la soppressione del granducato, Ferdinando, avendo mantenuta la "fons honorum" degli Ordini dinastici, continuò ad elargire titoli e decorazioni.

Perdita del Granducato

Dopo il plebiscito che sancì l'annessione della Toscana al Regno di Sardegna fu detto "re di Castiglion Fibocchi", per il fatto che in quella cittadina dell'aretino si ebbe la più alta percentuale di oppositori all'unione al regno dei Savoia[3].

Tra 1859 e il 1866 organizzò in Toscana, tramite personalità come Eugenio Alberi, un partito legittimista-autonomista con l'obiettivo di difendere i suoi diritti dinastici e favorire una riforma in senso federalista del neonato Stato italiano. Finanziò il giornale Firenze, espressione di tale partito.

In Austria

Dopo la Terza guerra d'Indipendenza (1866), l'Impero austriaco dovette riconoscere il Regno d'Italia, disconoscendo suo malgrado Ferdinando IV come legittimo granduca di Toscana. Ciò tolse ogni possibilità a Ferdinando di rientrare in possesso del Granducato. Si ritirò così a vita privata e smise di fare politica.

Il 20 dicembre 1866 Ferdinando IV e i suoi figli rientrarono nella Casa imperiale. Mentre a Ferdinando fu permesso di mantenere la sua fons honorum vita natural durante, i figli poterono fregiarsi solo del titolo di arciduca d'Austria, non più con la specifica di "principe o principessa di Toscana"[4][5]. L'ex primo ministro di Sassonia ed in seguito I.R. ministro degli esteri e ministro della casa imperiale e reale Ferdinand von Beust (1809-1886) dichiarò: “La famiglia granducale toscana ha perso i suoi diritti sovrani a causa delle vicende politiche. Questo ramo della Famiglia Imperiale Austriaca è quindi naturalmente subordinato ai diritti e ai doveri di tutti gli altri membri dell'Altissima Famiglia Imperiale. I Granduchi Leopoldo e Ferdinando, così come i fratelli più illustri di quest'ultimo, sono quindi d'ora in poi solo da considerare come Arciduchi d'Austria e da trattare secondo lo Statuto dell'Altissima Famiglia del 3 febbraio 1839”[6][7].

Abdicazione e morte

L'ultimo sovrano di Toscana abdicò ai diritti dinastici sul Granducato nel 1870 a favore di Francesco Giuseppe I d'Austria[8][9][10][11] e pertanto anche i suoi discendenti persero ogni diritto dinastico sul trono toscano[12].

Morì in esilio a Salisburgo nel 1908 e Francesco Giuseppe I proibì di assumere i titoli di granduca o di principe o principessa di Toscana[13][4]. Il Gran Magistero dell'Ordine di Santo Stefano cessò, per i motivi già esposti, con la morte di Ferdinando IV.

Discendenza

Dal matrimonio con Anna Maria di Sassonia nacquero due sole figlie:

  • Maria Antonietta (1858-1883), di salute delicata, divenne badessa a Praga. Morì di tubercolosi a venticinque anni.
  • una principessa nata e morta nel 1859.

Queste due principesse furono le ultime due principesse di Toscana[13][4]

Dal matrimonio con Alice di Borbone-Parma nacquero dieci figli:

Ascendenza

GenitoriNonniBisnonniTrisnonni
Leopoldo II, Sacro Romano ImperatoreFrancesco I, Sacro Romano Imperatore 
 
Maria Teresa d'Austria 
Ferdinando III, Granduca di Toscana 
Infanta Maria Luisa di SpagnaCarlo III di Spagna 
 
Maria Amalia di Sassonia 
Leopoldo II, Granduca di Toscana 
Ferdinando I delle Due SicilieCarlo III di Spagna 
 
Maria Amalia di Sassonia 
Principessa Luisa di Napoli e Sicilia 
Maria Carolina d'AustriaFrancesco I, Sacro Romano Imperatore 
 
Maria Teresa d'Austria 
Ferdinando IV, Granduca di Toscana 
Ferdinando I delle Due SicilieCarlo III di Spagna 
 
Maria Amalia di Sassonia 
Francesco I delle Due Sicilie 
Maria Carolina d'AustriaFrancesco I, Sacro Romano Imperatore 
 
Maria Teresa d'Austria 
Principessa Maria Antonietta delle Due Sicilie 
Carlo IV di SpagnaCarlo III di Spagna 
 
Maria Amalia di Sassonia 
Infanta Maria Isabella di Spagna 
Maria Luisa di ParmaFilippo I, Duca di Parma 
 
Principessa Luisa Elisabetta di Francia 
 

Titoli e trattamento

Onorificenze

Onorificenze toscane

Onorificenze austriache

Onorificenze straniere

Bibliografia

GLI ULTIMI ASBURGO DI TOSCANA, Cucentrentoli Di Monteloro Gio, EDIZIONI THULE, 1977

Ferdinando IV - Ultimo Granduca di Toscana, MARCO MATTEUCCI, DGS Servizi Srl, Pontedera, 2013, pp. 199, ISBN 978-88-7399-238-7

Note

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Controllo di autoritàVIAF (EN264589030 · ISNI (EN0000 0003 8240 0907 · BAV 495/117867 · Europeana agent/base/154056 · GND (DE130261769 · BNE (ESXX5479434 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-264589030