Fiume Tescio (parte alta)

area protetta in provincia di Perugia

Il Fiume Tescio (parte alta) è un Sito di Interesse Comunitario (SIC) interno al Parco regionale del Monte Subasio[1], il cui Piano di Gestione è stato approvato dalla Regione Umbria[2] al fine di proteggere e conservare i sei habitat in esso individuati. Il sito è classificato nella Rete europea Natura 2000 con il codice IT5210022, a cui si rimanda per la classificazione dettagliata[3], ed è stato designato Zona Speciale di Conservazione (ZSC) nel 2014 dal Ministero dell’Ambiente[4] a seguito della Direttiva Habitat della Comunità Europea. In ogni sito (SIC-ZSC) vengono individuati tipologie di habitat floristici e di specie animali e vegetali di particolare interesse conservazionistico, già precedentemente classificati secondo criteri di omogeneità tipologica[5].

Fiume Tescio (parte alta)
Bosco a galleria lungo il fiume Tescio
Tipo di areaSito di interesse comunitario
Codice WDPA555528906
Cod. Natura 2000IT5210022
Class. internaz.IV
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Umbria
Province  Perugia
ComuniAssisi, Nocera Umbra
Superficie a terra82 ha
Provvedimenti istitutiviD.M. 7 agosto 2014
GestoreRegione Umbria
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Fiume Tescio (parte alta)
Fiume Tescio (parte alta)
Sito istituzionale

Territorio

Il sito Fiume Tescio (parte alta) ha una superficie di circa 82 ettari e interessa il tratto di fiume compreso fra le località Pian della Pieve, nel comune di Assisi, e Case Torre, nel comune di Nocera Umbra[6]. Il corso d’acqua, che origina sul versante orientale del Monte Subasio a 871 m. l. m. in un’area particolarmente ricca di sorgenti, fossi e torrenti, è affluente di sinistra del fiume Chiascio. È caratterizzato da un regime stagionale con notevoli variazioni della portata in funzione delle condizioni climatiche ed il periodo di magra può protrarsi fino a 6-7 mesi, in estate l’alveo si presenta completamente asciutto.In quest’area, il Tescio scorre fra versanti dalla morfologia aspra, contraddistinti da affioramenti marnoso-arenacei e, più a valle, da calcari con componenti argillose. I versanti sono ricoperti di boschi che, a seconda dell’esposizione e delle caratteristiche geologiche e microclimatiche, sono caratterizzati da specie e associazioni vegetali differenti (habitat). Lungo il corso del fiume è possibile osservare numerosi lembi di vegetazione, interessanti esempi di boscaglia ripariale diffusa nei fiumi minori appenninici[7].

Habitat

Il sito è caratterizzato dai seguenti habitat, costituiti da particolari tipologie di vegetazione[8][7]:

  • Habitat 3150 - Laghi eutrofici[9] naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition. È «costituito da vegetazione acquatica che si sviluppa in ambienti lacustri o palustri con acque stagnanti eutrofiche generalmente ricche di basi»[10].
  • Habitat 3260 - Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion. È caratterizzato da comunità vegetali a dominanza[11] di specie acquatiche presenti nei corsi d’acqua da corrente con velocità più o meno accentuata[12].
  • Habitat 3270 - Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p.[13] «Comprende le specie erbacee che si sviluppano sulle rive dei corsi d'acqua periodicamente emerse dove i sedimenti ancora umidi sono ricchi di nutrienti (soprattutto nitrati). Da un anno all'altro queste comunità vegetali possono mutare in superficie e distribuzione in funzione dell'idrologia e del rimodellamento morfologico delle sponde»[14].
  • Habitat 5130 - Formazioni a Ginepro comune (Juniperus communis) su lande o prati calcicoli[15]. È costituito dagli arbusteti di ginepro più o meno densi tipicamente associati alle praterie. L’habitat è molto diffuso in Umbria e in espansione negli ambienti collinari e montani su suoli aridi e poco profondi. Si tratta di un paesaggio vegetale di origine secondaria, ovvero dovuto all’intervento umano, ed il cui mantenimento è subordinato alla presenza delle attività di pascolo in assenza delle quali questa vegetazione viene progressivamente sostituita dal bosco[16].
  • Habitat 6430 - Bordure planiziali[17], montane e alpine di megaforbie idrofile. È composto da alte erbe a foglie grandi, le megaforbie appunto, che si sviluppano lungo le sponde di corsi d’acqua o al margine di boschi ripariali in suoli umidi e ricchi di nutrienti[18].
  • Habitat 92A0 - Foreste a galleria di Salice bianco (Salix alba) e Pioppo bianco (Populus alba). È costituito dai boschi ripariali a dominanza[11] di salici e pioppi che si sviluppano lungo le sponde dei fiumi e dei laghi. Quando le chiome delle piante, situate sulle opposte sponde di un fiume, si toccano, danno origine ai cosiddetti “boschi a galleria”[19].

Flora

È segnalata la presenza, fra le altre, di piante di rilevante interesse floristico vegetazionale a livello regionale, come l'Orchidea acquatica (Orchis palustris), il Galletto di palude (Orchis laxiflora), il Caglio delle paludi (Galium palustre[20]) e la Polmonaria della Vallarsa (Pulmonaria vallarsae)[7].

Fauna

Sono numerose le specie animali di interesse comunitario e conservazionistico segnalate all’interno del sito Natura 2000[8].

Invertebrati

Per le caratteristiche ecologiche ben conservate, l’area presenta gli habitat ideali per alcune specie di farfalle rare e a rischio: la Arge (Melanargia arge)[21], la Zerinzia (Zerynthia polyxena) e la Callimorfa era (Callimorpha (Euplagia, Panaxia) quadripunctaria*)[22]. Nei boschi ben conservati, con alberi vecchi e marcescenti, sono presenti due specie di Coleotteri di interesse comunitario: il Cervo volante (Lucanus cervus)[8] e il Cerambice della quercia (Cerambyx cerdo). Nelle acque fresche e prive di inquinamento del Tescio è segnalato il raro Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes).

Pesci

Il tratto di fiume Tescio tutelato dal sito Natura 2000, caratterizzato da acque limpide prive di inquinamento, fresche e con rapida corrente è habitat ideale per il Ghiozzo (Padogobius nigricans), il Vairone (Leuciscus souffia) e la Trota (Salmo trutta trutta), pesci tipici dei corsi d’acqua con corrente vivace e fondale di ciottoli[23].

Anfibi

Fra gli Anfibi nell’area è segnalata la presenza del Tritone crestato (Triturus carnifex) che frequenta i boschi con piccoli specchi d’acqua (spesso lo si trova in antichi fontanili) dove si riproduce. La specie è minacciata a causa dell’inquinamento e delle trasformazioni ambientali che riducono la presenza delle zone adatte alla riproduzione. Sono presenti anche il Rospo comune (Bufo bufo), la Rana di Berger (Pelophylax bergeri), la Rana appenninica (Rana italica) e la Rana agile (Rana dalmatina) il cui stato di conservazione a livello nazionale è in peggioramento a causa delle trasformazioni ambientali operate dall’uomo. È, fra le specie di rana italiche, la meno legata all'ambiente acquatico, frequenta infatti i boschi e i prati, entrando in acqua solo nel periodo della riproduzione fra gennaio ed aprile.

Mammiferi

Numerose specie di Mammiferi frequentano i boschi e le radure della valle del Tescio, in particolare è segnalata la presenza del Lupo (Canis lupus italicus)[7][24][25], dell’elusivo Gatto selvatico (Felis silvestris), della rara Puzzola (Mustela putorius), dell’Istrice (Hystrix cristata) e della Donnola (Mustela nivalis)[26].

Uccelli

Nella zona nidificano circa 60 specie di uccelli tutelati dalle Direttive Uccelli[27] e Habitat. Diverse specie frequentano i boschi radi, aridi e con ampie radure con esposizione soleggiata, come la Tottavilla (Lullula arborea), l’Averla piccola (Lanius collurio) e il Succiacapre (Caprimulgus europaeus). Nel sito si trovano, inoltre, il Lodolaio eurasiatico (Falco subbuteo), il Rondone (Apus apus), il Fanello comune (Linaria cannabina), il Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), la Ghiandaia (Garrulus glandarius)[28], la Quaglia comune (Coturnix coturnix) e il Fagiano comune (Phasianus colchicus).

Gestione

Le Misure di Conservazione del sito Fiume Tescio (parte alta)[29], adottate dalla Regione Umbria, sono volte in particolare alla conservazione della biodiversità e alla tutela degli habitat e delle specie presenti nel sito Natura 2000. Le Misure hanno l’obiettivo di ridurre gli interventi di trasformazione e semplificazione ambientale attraverso la regolamentazione in particolare delle attività selvi-colturali e agricole. Inoltre, per ridurre il disturbo umano sugli habitat individuati e sulle specie presenti nel sito, sono state regolamentate sia le attività di realizzazione di strutture e infrastrutture, sia le attività di fruizione delle aree oggetto di tutela. Le Misure di Conservazione sono armonizzate con il Regolamento del Parco regionale del Monte Subasio[30].

Note

Bibliografia

  • Bernardino Ragni, Atlante dei mammiferi dell’Umbria, Città di Castello, Petruzzi Editore, 2002, ISBN 88-900915-1-7.
  • Ettore Orsomando, Bernardino Ragni e Roberto Segatori, Siti Natura 2000 in Umbria. Manuale per la conoscenza e l’uso, Perugia, Regione Umbria, 2004.
  • Giuliano Di Muro, Lucia Ghetti, Andrea Mandrici, Bernardino Ragni e Cristiano Spilinga, Anfibi e rettili dell’Umbria. Distribuzione geografica ed ecologica, Città di Castello, Petruzzi Editore, 2006.
  • Silvia Carletti, Maria Pilar Jiménez Grijalva, Bernardino Ragni, Danilo Russo, Umberto Sergiacomi e Cristiano Spilinga, Atlante dei chirotteri dell’Umbria, Perugia, Regione Umbria ed Università degli Studi di Perugia, 2013.
  • Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Carlo Rondinini e Corrado Teofili (a cura di), Lista rossa IUCN dei Vertebrati Italiani, Roma, Comitato Italiano IUCN e Ministero dell’Ambiente, 2013.
  • Angela Gaggi e Anna Maria Paci, Atlante degli erinaceomorfi, soricomorfi e piccoli roditori dell’Umbria, Perugia, Regione Umbria, 2014.
  • Paola Savini e Luigi Torreggiani, Parco Regionale del Monte Subasio, in Habitat nei Parchi dell’Umbria. Viaggio fotografico nelle aree protette, Perugia, Regione Umbria, 2015, pp. 42-59.
  • AA.VV., Caratterizzazione e diffusione delle specie aliene acquatiche e di ambienti umidi in Umbria, a cura di Valentina Della Bella, Perugia, Arpa Umbria, 2019.
  • Giuseppina Lombardi, Mauro Magrini e Francesco Velatta (a cura di), Secondo atlante ornitologico dell’Umbria, Perugia, Regione Umbria, 2019, ISBN 978-88-99250-02-7.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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