Kigeli V del Ruanda
Kigeli V del Ruanda (nome battesimale Jean-Baptiste Ndahindurwa; Kamembe, 29 giugno 1936 – Washington, 16 ottobre 2016) è stato l'ultimo re del Ruanda dal 1959 al 1961.
Kigeli V di Ruanda | |
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Re (Mwami) del Ruanda | |
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In carica | 28 luglio 1959 – 28 gennaio 1961 (1 anno e 184 giorni) |
Predecessore | Mutata III |
Successore | Monarchia abolita |
Nome completo | Jean-Baptiste Ndahindurwa |
Trattamento | Sua Maestà |
Altri titoli | Ras |
Nascita | Kamembe, 29 giugno 1936 |
Morte | Washington, 16 ottobre 2016 |
Sepoltura | 15 gennaio 2017 |
Luogo di sepoltura | Mausoleo di Mwima, Ruanda[1] |
Casa reale | Abanyiginya |
Padre | Yuhi V del Ruanda |
Madre | Mukashema Bernadette[2] |
Figli | Jacqueline Rwivanga (naturale) |
Religione | Cattolicesimo |
Biografia
Infanzia ed educazione
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c3/King%27s_palace_in_Nyanza.jpg/220px-King%27s_palace_in_Nyanza.jpg)
Kigeli V nacque a Kamembe nel 1936,[3] figlio di Yuhi V e di Mukashema Bernadette, la settima delle sue undici mogli.[4] Seguì il padre, destituito da un colpo di Stato nel 1931, durante il suo esilio nel Congo belga.[5] Lì studiò al Nyangezi College, dopo aver frequentato il Groupe Scolaire d'Astrida[3] a Butare.[6]
Deceduto il padre nel 1944, tornò in patria dove fu battezzato come cattolico col nome di Jean-Baptiste Ndahindurwa.[5] Dal 1956 lavorò nell'amministrazione belga del territorio di Astrida, fino al 1958, e fu nominato sottocapo di Bufundu nel 1959.[7]
Regno
Deceduto il fratellastro maggiore, Mutara III, fu scelto come suo successore[8] a 23 anni, il 28 luglio 1959.[5] Il suo breve regno fu segnato da grande instabilità, a causa delle tensioni tra la maggioranza etnica degli Hutu e la minoranza dei Tutsi (a cui apparteneva egli stesso[8]), che culminarono poco dopo la sua salita al trono, nel novembre 1959.[5] In quel periodo cominciò da parte degli Hutu, spronati dall'autorità coloniale belga,[3][6] la persecuzione dei Tutsi, che in parte lasciarono il paese per sfuggire alle crescenti violenze.[5]
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/ff/Kigeli_V_Ndahindurwa.jpg/220px-Kigeli_V_Ndahindurwa.jpg)
Di conseguenza Kigeli V si vide impegnato sin dall'inizio nella risoluzione dei conflitti interni del paese.[6] Nel luglio 1960 partì dopo aver ottenuto asilo nella Repubblica Democratica del Congo. Sei mesi dopo, il 28 gennaio 1961, si trovava a Kinshasa per incontrare Dag Hammarskjöld,[3] all'epoca segretario generale delle Nazioni Unite,[5] quando ricevette la notizia che un colpo di Stato sostenuto dal governo belga aveva abbattuto la monarchia.[5] Venne sostituito come capo di Stato da Dominique Mbonyumutwa.
Esilio
A settembre la monarchia venne ufficialmente abolita da un referendum[11] e Kigeli V andò in esilio con un suo ex impiegato, Bonifacio Benzinge.[12] Visse in Tanganica,[5] a Dar es Salaam, fino al 1962.[3] Dal 1963 al 1971 abitò in Kenya, a Nairobi, dal 1972 al 1978 in Uganda, a Kampala, e di nuovo a Nairobi dal 1979 al 1992, anno in cui ricevette asilo dagli Stati Uniti d'America.[3]
Abitò nell'area metropolitana di Washington durante gli ultimi decenni della sua vita.[5] Fu in questi anni che fondò l'organizzazione umanitaria King Kigeli V Foundation, per fornire aiuto ai rifugiati ruandesi.[5]
Nel 1994, con la salita al governo del Fronte Patriottico Ruandese, al cui interno erano presenti dei Tutsi nostalgici della monarchia, iniziò a sperare di tornare in patria.[11] Nel 1996 incontrò a Washington Paul Kagame, allora vicepresidente ruandese, che gli comunicò di poter rimpatriare con lo status di normale cittadino.[11] Tuttavia, egli desiderava ritornare come re attraverso un referendum, perciò un suo viaggio in Ruanda non è mai avvenuto.[11]
Morte e funerale
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c9/Tutsi_King_Kigeli_in_Exile.jpg/220px-Tutsi_King_Kigeli_in_Exile.jpg)
Nel 2016 morì all'età di 80 anni causa di un disturbo cardiaco.[4] La salma venne trasferita in Ruanda dopo una disputa giudiziaria tra i parenti residenti negli Stati Uniti e quelli residenti nello stato africano.[1]
Alla fine venne tumulato nel mausoleo di Mwima nel 2017, accanto al fratellastro Mutara III e alla cognata Rosalie Gicanda, dopo un funerale tenutosi presso il palazzo reale di Nyanza.[4]
Discendenza
Kigeli V, avendo vissuto in esilio, non si sposò mai, seguendo un'usanza tradizionale per cui il sovrano non deve contrarre matrimonio al di fuori del suo paese.[4] Dopo la sua morte è stato rivelato che era padre di una figlia:[13]
- Jacqueline Rwivanga, madre di cinque figli.[13]
Titoli e trattamento
- 28 luglio 1959 - 28 gennaio 1961: Sua Maestà, il re del Ruanda
- 28 gennaio 1961 - 16 ottobre 2016: Sua Maestà, il re Kigeli V del Ruanda
Ascendenza
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Mutara II del Ruanda | Yuhi IV del Ruanda | ||||||||||||
Nyiramavugo | |||||||||||||
Kigeli IV del Ruanda | |||||||||||||
Nyirakigeri | Mitari | ||||||||||||
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Yuhi V del Ruanda | |||||||||||||
Rwakagara | Gaga | ||||||||||||
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Nyirayuhi | |||||||||||||
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Kigeli V del Ruanda | |||||||||||||
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Mukashema Bernadette | |||||||||||||
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Onorificenze
Onorificenze ruandesi [14]
Onorificenze straniere
Note
Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kigeli V del Ruanda
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su king-kigeli.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4370162844762373240000 · LCCN (EN) n2021042998 |
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