Riforma Moratti

riforma del sistema scolastico italiano
(Reindirizzamento da Legge 28 marzo 2003, n. 53)

La riforma Moratti identifica alcune riforme legislative che modificarono l'ordinamento scolastico italiano e all'università in Italia. Realizzata tra il governo Berlusconi II ed il governo Berlusconi III, venne così detta dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Letizia Moratti.

Venne realizzata, a partire da un lavoro preparatorio istruito da un "Gruppo ristretto di lavoro" coordinato da Giuseppe Bertagna, pedagogista dell'Università di Bergamo, ed le norme relative vennero emanate tra il 2003 ed il 2006. Essa abolì la precedente riforma Berlinguer, varata nel 2000, ed è a tutt'oggi in vigore, anche se i suoi decreti attuativi sono stati modificati dalla riforma Gelmini.

Scuola

La legge 28 marzo 2003 n. 53 riguarda soprattutto la riforma dei cicli scolastici, con la ridenominazione di quelli esistenti, introdotta l'alternanza scuola-lavoro, ed alcune disposizioni per la formazione degli insegnanti.

Scuola dell'infanzia

La riforma cambió il nome della "scuola materna" a "scuola dell'infanzia" e ne consentì l'anticipo dell'iscrizione ai bambini con 28 mesi compiuti (in precedenza 36), senza carattere di obbligatorietà.

Scuola primaria

Nella scuola primaria è prevista l'iscrizione a partire dai 5 anni e 4 mesi compiuti. Fin dal primo anno è previsto l'insegnamento dell'inglese e dell'uso del computer. È prevista anche una valutazione biennale, mentre l'esame di 5ª elementare viene abolito.

I programmi ministeriali hanno subìto un calo drastico per quanto riguarda lo studio delle discipline storia, geografia, scienze.

nºclasseStoriaGeografiaScienze
Avviamento disciplinaAvviamento disciplinaAvviamento disciplina
Concezione del tempo in generale e del proprioConoscenza paesaggi e concezione orientamentoConoscenza degli elementi/fenomeni naturali e degli animali
Studio dalla Preistoria alla scoperta della scritturaConoscenza approfondita dei paesaggiStudio approfondito di animali, piante; fenomeni naturali
Studio delle civiltà anticheStudio dei paesaggi, comprensione della suddivisione dello Stato ItalianoStudio della natura e della struttura corporea degli animali
Studio della cività greca, dei popoli italici, della civiltà romanaStudio delle regioni italianeStudio delle principali forme e fonti di energia, elementi di fisica, studio del corpo umano, studio del sistema solare

Scuola secondaria di primo grado

Nella scuola secondaria di primo grado è prevista una valutazione dopo il secondo anno, mentre al termine del terzo l'esame di Stato. Il monte orario settimanale viene ridotto a 27 ore elevabili fino ad un massimo di 30 in relazione alla presenza dell’insegnamento della lingua straniera. In tale orario non è compreso il tempo dedicato alla mensa nel caso di uno o più rientri pomeridiani. Vengono ridotte da tre a due le ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria (solitamente lingua francese); era prevista l'introduzione del cosiddetto "portfolio", un dossier che documentava le esperienze, scolastiche o meno, tramite le quali ogni studente aveva acquisito le varie "abilità".

Nella scuola secondaria di secondo grado è previsto un primo biennio e un secondo biennio al quale si aggiunge un ulteriore anno. È inoltre possibile cambiare indirizzo senza dover perdere gli anni già superati e facendo solo un piccolo esame integrativo delle materie differenti tra gli altri indirizzi (le materie base quali: matematica-storia ecc. fanno le stesse tappe per tutti gli indirizzi).

In tutti i licei era previsto l'insegnamento della filosofia e della seconda lingua comunitaria.[1][2] Agli artt. 2 e 4 si introduce l'alternanza scuola-lavoro, la cui disciplina venne dettata dal d.lgs. 15 aprile 2005, n. 77, seppur non a carattere obbligatorio.

Università

Vennero in particolare, emanate la legge 4 novembre 2005, n. 230 ed il d.lgs. 6 aprile 2006, n. 164. Ambedue le norme contenevano disposizioni soprattutto sui professori e ricercatori universitari; il decreto del 2006 introdusse l'idoneità scientifica nazionale quale requisito per la partecipazione a concorsi per professore universitario.

Viene inoltre reso immediatamente abilitante il diploma di laurea in scienze della formazione primaria necessario per poter insegnare nella scuola primaria.

Note

Bibliografia

  • C. Nanni, La riforma della scuola. Le idee, le leggi, Roma, LAS, 2003
  • B. De Gaspari - F. Fiore, Una scuola per famiglie. A proposito della riforma Bertagna-Moratti, in Nuvole, giugno 2002

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