Lotteria

gioco d'azzardo che implica un sorteggio per vincere un premio

Una lotteria è una popolare forma di gioco d'azzardo basata sull'estrazione di numeri, con premi in denaro. Alcuni paesi proibiscono le lotterie, mentre altri le adottano e le regolano anche a livello nazionale e sovranazionale.

Il venditore di biglietti di lotteria, statua nel centro di Lisbona.

Il premio al vincitore (o ai vincitori) può essere in denaro o in beni di vario tipo. Un premio si definisce teoricamente "equo" se è pari al rapporto fra il prezzo del biglietto e la probabilità di vincere (ossia 1/totale di biglietti emessi): ovviamente, questa condizione non viene mai raggiunta nella realtà, dal momento che l'organizzazione stessa della lotteria ha un costo, e chi la organizza intende ricavarne un guadagno.

Il premio può essere una percentuale prefissata di quanto si raccoglie. Il caso popolare di ciò può essere il "50-50", ove l'organizzatore promette che il premio sarà il 50% del ricavato. Il premio deve essere unico qualora sia univoco anche il numero dei biglietti. Alcune recenti lotterie permettono agli scommettitori di scegliere i numeri dei propri biglietti, così da avere la possibilità di più vincitori (o anche nessun vincitore).

Storia

I primi segni di lotterie risalgono alla Dinastia Han in Cina tra 205 e 187 a.C., dove queste erano usate probabilmente per finanziare grandi opere.

Il 9 gennaio 1449 si tenne in piazza Sant'Ambrogio a Milano quella che si presume essere la prima lotteria della storia italiana, svoltasi col fine di aiutare le esangui casse della Aurea Repubblica Ambrosiana, allora in guerra contro Venezia. L'inventore del gioco fu Cristoforo Taverna, un banchiere milanese. Tuttavia la prima con vendita di biglietti e premi in denaro si tenne a Bruges il 24 febbraio 1466 e fu organizzata dalla vedova del pittore fiammingo Jan van Eyck, a favore dei poveri.[1]

Verso il 1520 il re di Francia, Francesco I, legalizzò ufficialmente con un editto le lotterie, autorizzando la loro organizzazione in cinque "ruote" (nome con il quale venivano denominate le urne contenenti i biglietti da estrarre) nelle città di Parigi, Lione, Strasburgo, Bordeaux e Lilla.[2]

Il manifesto della lotteria di Tripoli 1940

Nel 1566 le lotterie "sbarcarono" in Inghilterra e nel 1567 e vennero autorizzate dalla regina Elisabetta I, che nel 1567 diede il via ad una lotteria allo scopo di raccogliere fondi per la riparazione di cinque porti inglesi.[3] Organizzate inizialmente a scopi benefici o di pubblica utilità, divennero presto fonte di lucro e iniziarono i sospetti che si trattasse di operazioni truffaldine. Dalle lotterie nacque quello che poi prese il nome di gioco del Lotto.[4]

Le estrazioni dei vincenti avvengono per mezzo di macchine da lotteria che possono essere sia meccaniche che elettroniche.

Lotterie nel mondo

Biglietto della lotteria - Queen's College Lottery, New-Brunswick, New Jersey, USA, 1814
Maneki neko, portafortuna a Tokyo

Africa

  • Kenya: Toto 6/49, Kenya Charity Sweepstakes
  • Sudafrica: South African National Lottery

Americhe

Asia

Europa

Oceania

Vincite di rilievo

PremioLotteriaPaeseVincitoreDataNote
$425.300.000Powerball  Stati UnitiB. Raymond Buxton (Biglietto acquistato a Milpitas, CA)19 febbraio 2014Vincitore unico
€371.000.000Superenalotto  ItaliaNovanta Biglietti comprati in tutta Italia16 febbraio 2023Premio più alto mai vinto in Italia
$390.000.000 (circa 266.005.148 €)Mega Millions  Stati UnitiDue vincitori (un biglietto comprato nel New Jersey e l'altro in Georgia)6 marzo 2007Maggior premio vinto al mondo
$380.000.000 (circa 285.15.3500 €)Mega Millions  Stati UnitiDue vincitori (un biglietto comprato nello Stato di Washington e l'altro in Idaho)4 gennaio 2011Secondo premio più grande vinto al mondo
$365.000.000 (circa 248.953.536 €)Powerball  Stati UnitiBiglietto comprato da 8 colleghi ad un macello del Nebraska18 febbraio 2006Maggior premio vinto al mondo con un singolo biglietto
$363.000.000 (circa 247.541.059 €)The Big Game  Stati UnitiDue biglietti vincenti: Larry e Nancy Ross (Michigan), Joe e Sue Kainz (Illinois)9 maggio 2000Il gioco ora si chiama Mega Millions
209.106.441,54 €SuperEnalotto  ItaliaPremio vinto a Lodi13 agosto 2019Maggior premio vinto in Italia e Maggior premio vinto da una singola persona in Italia
£161.653.000 (circa 185.000.000 €)EuroMillions  Regno UnitoSingolo biglietto12 luglio 2011Maggior vincita europea
183.573.078 €EuroMillions  Francia (2)
 Portogallo (1)
Tre biglietti vincenti3 febbraio 2006
162.256.622 €EuroMillions  FranciaSingolo biglietto13 settembre 2011Maggior premio vinto da una singola persona in Francia
126.231.764 €EuroMillions  SpagnaUn'anonima donna di 25 anni8 maggio 2009Maggior premio vinto da una singola persona in Spagna
115.436.126 €EuroMillions  IrlandaUna madre con 6 bambini29 luglio 2005Maggior premio vinto da una singola persona in Irlanda
¥565.000.000 (circa 61.000.000 €)National Lottery  CinaSingolo biglietto27 agosto 2011Maggiore vincita asiatica
£42.000.000 (circa 45.687.277 €)National Lottery  Regno UnitoTre vincitori6 gennaio 1996Maggior vincita nel Regno Unito (escluso EuroMillions)
37.600.000 €Lotteria Nazionale  GermaniaUn infermiere della Renania Settentrionale-Vestfalia7 ottobre 2006Maggior vincita in Germania
25.000.000 €Staatsloterij  Paesi BassiUn biglietto venduto a L'Aia10 luglio 2008Vincita esente da tasse
16.200.000 €National Lottery  IrlandaPaul ed Helen Cunningham28 luglio 2007Maggior vincita in Irlanda (escluso EuroMillions)
₱347.800.000 (circa 5.081.815 €)Philippine Lotto Draw  FilippineDue vincitori di Luzon22 febbraio 2009Maggiore vincita in Filippine

Fonti:
http://www.usamega.com/archive-052000.htm
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article6274441.ece
http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/4746057.stm
http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk/4676172.stm
http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/4740982.stm
https://web.archive.org/web/20060406205802/http://www.sisal.it/se/se_main/1%2C4136%2Cse_Record_Default%2C00.html%3Cbr />http://www.gelderlander.nl/algemeen/dgbinnenland/3405786/Jackpot-van-25-miljoen-valt-in-regio-Den-Haag.ece

L'analisi di Adam Smith

Lo stesso argomento in dettaglio: Adam Smith.

Nella Ricchezza delle nazioni, Smith dedica un paragrafo ad una discussione delle lotterie, nel capitolo "Dei salari e dei profitti nei diversi impieghi del lavoro e dei fondi" (libro I, capitolo X).

«Non è mai esistita e mai esisterà al mondo una lotteria perfettamente equa, tale cioè che il guadagno totale compensi la perdita totale, poiché il gestore non ne ricaverebbe niente. I biglietti nelle lotterie di Stato non valgono realmente il prezzo pagato dai sottoscrittori originari e tuttavia si vendono comunemente sul mercato con un sovrapprezzo del venti per cento, del trenta per cento e qualche volta del quaranta per cento»

Una maggiore equità potrebbe derivare da un prezzo più basso di alcuni ordini di grandezza, oppure da un frazionamento del premio in tanti premi più piccoli in modo da aumentare la probabilità di una vincita importante.

«La vana speranza di guadagnare uno dei grandi premi è la sola ragione di questa domanda.Anche le persone più equilibrate difficilmente considerano una follia pagare una piccola somma in cambio della possibilità di guadagnare dieci o ventimila sterline, perché non sanno che quella somma, pur piccola, è superiore del venti o trenta per cento al valore della probabilità che rappresenta.»

L'acquirente dei biglietti scontati nel primo caso otterrebbe un risparmio relativo (ossia rispetto al precedente prezzo del biglietto) anche consistente, che però sarebbe ancora un'uscita marginale rispetto al suo reddito. L'indifferenza del consumatore a un prezzo più basso è un'applicazione di un principio più volte usato da Smith, quello della marginalità dei costi e ricavi, per il quale il comportamento dà rilievo all'importo assoluto di entrate e uscite, ma all'incremento percentuale di costi e/o ricavi.

Nel secondo caso, si può pensare che il consumatore avverso al rischio, preferisca rischiare piccole somme per un premio anche medio (che non è 1000 e più volte la somma scommessa) con una bassissima probabilità di vincere, piuttosto che rischiare un'alta percentuale del suo reddito con una probabilità di vincere prossima al 50%. Da quanto detto, la domanda di biglietti sembra poco elastica rispetto alla probabilità di vincere, mentre lo è molto di più rispetto al premio della lotteria.

«In una lotteria nella quale nessun premio superasse le venti sterline, anche se ci si avvicinerebbe, più delle comuni lotterie di Stato, ad una lotteria perfettamente equa, non si avrebbe la stessa domanda di biglietti. Per avere una maggiore probabilità di vincere qualche premio importante, alcuni acquistano molti biglietti e altre piccole quote in numero ancora maggiore.»

Aumentando le cifre del numero di serie o i possibili valori di ogni cifra non vengono registrate variazioni nella vendita di biglietti, segno di scarsa reattività del consumatore alla probabilità di vincere.

Il fatto che un frazionamento dei premi riduca le vendite, difficilmente è interpretabile come una reazione negativa del consumatore davanti a una maggiore probabilità di vincere, se il consumatore (com'è descritto anche da Smith) massimizza il suo benessere (diremmo la sua utilità); tale fatto è interpretabile come una forte sensibilità delle persone al premio, piuttosto che alla probabilità.

Premio e probabilità sembrano indipendenti e hanno impatti molto diversi sulla domanda di biglietti. Potendoli studiare separatamente, il giusto prezzo del biglietto può determinarsi come detto in precedenza, tenendo il premio costante. L'indifferenza alla probabilità di vincere spiega il divario fra giusto prezzo e prezzo reale (dal 20 al 40% secondo Smith).

«Il concetto esagerato che la maggioranza degli uomini ha delle proprie capacità è un antico male, rilevato da filosofi e moralisti di tutti i tempi. Si è invece notata di meno l'assurda fiducia nella propria fortuna, sebbene essa sia, se possibile, un fatto ancora più diffuso. Non vi è uomo al mondo che, trovandosi in discrete condizioni di salute e di spirito, ne sia immune. Mentre la probabilità di guadagno è più o meno sopravvalutata da tutti, la maggioranza sottovaluta la probabilità di perdita e quasi nessuno, che sia discretamente sano di spirito e di corpo, la stima più di quanto essa valga.»

Non solo la valutazione è soggettiva, ma la probabilità non è stimata in modo prudenziale (non viene sovrastimata la perdita e sottostimato il guadagno).

Non è chiaro che il rischio si può misurare e quantificare e che una probabilità di vincere oggettiva, uguale per tutti, permette di definire un prezzo equo di tutti i biglietti. Essendo la probabilità percepita come un dato soggettivo, o non essendo chiara, non si conoscono nemmeno i comportamenti di acquisto che chiunque può tenere per massimizzare la probabilità di vincita.

«Invece, non vi è in matematica proposizione più certa di quella che dice che quanti più sono i biglietti su cui tenti la sorte, tanto più la tua perdita è probabile. Tentare la sorte su tutti i biglietti della lotteria significa perdere certamente, e quanto maggiore è il numero dei biglietti acquistati, tanto più ci si avvicina alla certezza della perdita.»

La lotteria in letteratura e cinema

  • Allo stremo delle forze è il racconto di Joseph Conrad, il cui protagonista, George Massy, con il ricavato di una cospicua vincita ad una lotteria, ha acquistato un bastimento, il Sofala. Tuttavia, ossessionato dall'idea di ripetere il colpo fortunato, per anni continua ad acquistare biglietti di lotterie, senza per altro riuscire nuovamente a vincere, e rovina così le proprie finanze.[5]
  • La riffa, uno dei quattro episodi del film di Boccaccio '70, diretto da Vittorio De Sica, ha per oggetto una lotteria il cui premio è una notte con l'avvenente titolare di un baraccone del tiro a segno, Zoe, interpretata da Sophia Loren.
  • La riffa, film del 1991 di Francesco Laudadio (regista e sceneggiatore), dove un'avvenente vedova, interpretata da Monica Bellucci, fortemente indebitata e con una figlia a carico, offre come premio di una lotteria molto riservata (20 partecipanti, prezzo del biglietto, 100 milioni di lire) il diritto di convivere con lei, more uxorio, per quattro anni.

Note

Bibliografia

  • Alan Wykes, L'azzardo (traduzione di Vittorio Di Giuro dall'originale in lingua inglese: Gambling), Milano, Rizzoli Editore, 1966

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Collegamenti esterni

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