Lumen Gentium

costituzione emanata nel Concilio Vaticano II

La Lumen gentium (dal latino e significa Luce delle genti, letteralmente, Lume dei popoli) è la seconda delle quattro costituzioni del concilio ecumenico Vaticano II, insieme alla Sacrosanctum Concilium, Dei verbum e Gaudium et spes. Fu promulgata da papa Paolo VI il 21 novembre del 1964.

Contenuto

Il tema trattato è la dottrina cattolica sulla Chiesa. Riguarda l'autocomprensione che la Chiesa ha di sé stessa, la sua funzione spirituale e la sua organizzazione.

È costituita da 8 capitoli:

  • Capitolo I: Il Mistero della Chiesa. Viene illustrato il mistero della Chiesa e della sua relazione con Cristo.
  • Capitolo II: Il Popolo di Dio. Viene trattato il popolo di Dio e il rapporto tra la Chiesa e le altre confessioni religiose o gli atei.
  • Capitolo III: Costituzione gerarchica della Chiesa. È illustrata la struttura gerarchica della Chiesa, con particolare riferimento all'Episcopato.
  • Capitolo IV: I Laici. Descrive il ruolo dei laici nella struttura ecclesiastica e la loro missione ecclesiale.
  • Capitolo V: Universale Vocazione alla Santità nella Chiesa. Il tema dominante è la chiamata che tutti i cristiani hanno per conseguire la santità.
  • Capitolo VI: I Religiosi.
  • Capitolo VII: Indole Escatologica della Chiesa Peregrinante e sua Unione con la Chiesa Celeste.
  • Capitolo VIII: La Beata Maria Vergine Madre di Dio nel Mistero di Cristo e della Chiesa. Maria viene presentata come figura della Chiesa.

A questi capitoli si aggiungono alla fine:

Novità del documento

La Lumen gentium presenta la Chiesa non tanto in forma gerarchica (papa, vescovi, presbiteri, diaconi e laicato) quanto come popolo di Dio, dove prende grande rilievo il battesimo come comun denominatore di tutti i cristiani.

Per dare una qualificazione teologica a questa schema di Chiesa proposto dal Concilio, fu approvata la nota esplicativa previa: "Tenuto conto dell'uso conciliare e del fine pastorale del presente Concilio, questo definisce come obbliganti per tutta la Chiesa i soli punti concernenti la fede o i costumi, che esso stesso abbia apertamente dichiarato come tali".
Il documento si presenta come una costituzione dogmatica, ed è al contempo concluso da una nota che lo qualifica non come dogmatico, ma di tipo pastorale -sia nel fine che nel contenuto- ad eccezione di eventuali punti diversamente indicati.

Secondo mons. Gherardini, questa caratteristica pastorale e non dogmatica sarebbe propria di tutto il Concilio Vaticano II. I documenti conciliari non conterrebbero né dogmi né condanne di errori, ma la proposta di nuove verità, potenzialmente accettabili in ragione della loro conformità al Magistero e alla Tradizione della Chiesa Cattolica[1].

Note

Bibliografia

  • Gérard Philips, La Chiesa e il suo mistero nel Concilio Vaticano 2. : storia, testo e commento della Costituzione Lumen Gentium, Milano, Jaca Book, 1975, e successive edizioni 1982 e 1989 (titolo originale: L'Eglise et son mystere);
  • Ciriaco Scanzillo, La Chiesa sacramento di comunione, commento teologico alla Lumen gentium, Napoli, Edizioni dehonianae, 1987 e successive edizioni: 1989;
  • Umberto Betti, La dottrina sull'episcopato del Concilio Vaticano II: il capitolo 3. della costituzione dogmatica Lumen gentium, Antonianum. Roma 1984.
  • Guido Pozzo, Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, introduzione e commento di Guido Pozzo, Casale Monferrato, Piemme, 1988;
  • Giuseppe Militello, Questa chiesa da amare e conoscere. Rilettura della Costituzione Lumen Gentium, Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 2012, p. 480, ISBN 978-88-215-7566-2.

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