Marco Perosino

politico italiano

Marco Perosino (Govone, 12 febbraio 1952) è un politico italiano.

Marco Perosino

Senatore della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato23 marzo 2018
LegislaturaXVIII
Gruppo
parlamentare
Forza Italia-Berlusconi Presidente
CircoscrizionePiemonte
Collegio8 (Cuneo)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoForza Italia
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
ProfessioneImprenditore

Biografia

Laureato in giurisprudenza, lavora inizialmente nel settore bancario, arrivando fino all'incarico di direttore di filiale per la Cassa di Risparmio di Cuneo; successivamente si dedica al settore alimentare in società con il fratello[1].

Attività politica

Politicamente schierato su posizioni di centrodestra, s'impegna pubblicamente a partire dal 1990 e nel 1994 aderisce a Forza Italia, di cui diviene presto membro del coordinamento provinciale cuneese[1].

Dal 1999 al 2004 è eletto per la prima volta sindaco di Priocca, carica alla quale ri-accede nel 2009.

Per nove anni inoltre presiede l'associazione dei sindaci del Roero. Sempre nel 2009 è eletto consigliere della provincia di Cuneo per Il Popolo della Libertà (scioltosi il quale, si riposiziona in Forza Italia), assumendo la presidenza della commissione bilancio. Anche dopo la promulgazione della legge 7 aprile 2014 n. 56 (c.d. riforma Delrio), Perosino viene confermato in provincia sia nel 2014 che nel 2016, ricevendo le deleghe al bilancio e alla viabilità[1].

Elezione a senatore

In vista delle elezioni politiche del 2018 viene indicato come candidato unitario del centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia - UDC) per il collegio uninominale numero 8 di Cuneo e provincia: il 4 marzo Perosino vince ampiamente la tornata, ottenendo un seggio a Palazzo Madama. Nella camera alta aderisce al gruppo parlamentare Forza Italia Berlusconi Presidente[1].

Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) della richiesta di referendum confermativo sul taglio dei parlamentari: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l'aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale.[2]

Note

Voci correlate

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