Micrometeorite

Una micrometeorite è una particella extraplanetaria meteoroide, che è riuscita a raggiungere la superficie della Terra senza essere distrutto dall'impatto con l'atmosfera terrestre. L'Unione Astronomica Internazionale definisce come meteoriti i corpi con dimensioni comprese tra 30 µm e 1 m; le micrometeoriti si trovano all'estremo inferiore di questa scala, e sono comprese tra 50 µm a 2 mm.[1]

Micrometeorite raccolta dalla neve antartica.

Si differenziano dalle meteoriti per essere più piccole, più numerose e differenti in composizione e sono una componente della polvere cosmica, che include le più piccole particelle di polvere interplanetaria.[2]

Le micrometeoriti entrano nell'atmosfera terrestre ad alte velocità (almeno 11 km/s) dove sono sottoposte a riscaldamento per attrito. Hanno masse tra 1 ng e 100 µg contribuendo collettivamente alla maggior parte del materiale extraterrestre che è arrivato sulla Terra fino ai nostri giorni.[3] Fred Lawrence Whipple è stato il primo a coniare il termine "micrometeorite" per descrivere oggetti delle dimensioni della polvere che cadono sulla Terra.[4]

Interesse scientifico

Micrometeorite visto con il SEM del MUSE

Le micrometeoriti sono piccolissimi pezzi di roccia e detriti, generalmente metallici, spesso vecchi quanto il sistema solare. Sono estremamente comuni nello spazio, specialmente vicino alla Terra. Queste minuscole particelle sono i maggiori contributori dei processi che determinano le condizioni ambientali nello spazio. Quando cadono sulla superficie della Luna, o di qualunque altro corpo privo di atmosfera, la risultante fusione e vaporizzazione causa un annerimento e altre modifiche ottiche alla regolite. Molte sonde (come il Lunar Orbiter 1, la Luna 3 o la Pioneer 5) trasportavano rilevatori di micrometeoriti per capire meglio la quantità di queste particelle presenti nello spazio.

La classificazione delle micrometeoriti è basata sulla loro composizione e sul grado di riscaldamento che hanno subito.[5][6] La moderna classificazione è abbastanza complessa,[7] e richiede un'analisi della loro composizione, degli isotopi presenti e della tessitura cristallina.[8]

Le micrometeoriti che cadono sulla Terra possono fornire informazioni su eventi legati al riscaldamento nella nebulosa solare su scale millimetriche. I luoghi migliori per raccogliere le micrometeoriti sono le aree prive di sedimentazione terrestre, come le regioni polari, nelle quali le micrometeoriti rimangono intrappolate nel ghiaccio e possono essere poi analizzate tramite un microscopio. È possibile osservarle anche a livello amatoriale con un modesto microscopio ottico dopo averle raccolte, ad esempio lasciando esposta all'aria una bacinella con un sottile velo d'acqua per alcuni giorni[9].

Le micrometeoriti sufficientemente piccole evitano un riscaldamento significativo nell'ingresso nell'atmosfera terrestre. La raccolta di queste particelle attraverso voli in alta quota iniziò a partire dagli anni settanta. Da quel periodo vennero chiamate polvere interplanetaria e sono un'importante componente dei materiali extraterrestri disponibili per lo studio nei laboratori della Terra.

Effetti sulle operazioni dei veicoli spaziali

Lo stesso argomento in dettaglio: Detrito spaziale.

Le micrometeoriti rappresentano una minaccia significativa all'esplorazione dello spazio. Le loro velocità relativamente a un veicolo spaziale in orbita possono essere dell'ordine di alcuni chilometri al secondo e la resistenza agli impatti con micrometeoriti è una significativa sfida di progettazione per i veicoli e per le tute spaziali.

Impatti con piccoli oggetti a una velocità estremamente alta sono una corrente area di ricerca nella balistica terminale. Accelerare oggetti a velocità così alte è difficile; le tecniche correnti includono motori lineari e cariche cave. Il rischio è specialmente alto per oggetti che rimangono nello spazio per lunghi periodi di tempo, come i satelliti.

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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