Nicolás Herrera

politico e giurista uruguaiano

Nicolás Herrera, talvolta indicato come Nicolás de Herrera, (Montevideo, 10 settembre 1775Montevideo, 28 febbraio 1833), è stato un politico e giurista uruguaiano. Ebbe un importante ruolo nel processo di formazione e indipendenza dell'Argentina e, in seguito, collaborò con i luso-brasiliani durante il periodo in cui questi occuparono la Provincia Cisplatina. Dopo l'indipendenza dell'Uruguay fu tra i politici di maggiore spicco della nuova entità statale.

Biografia

Nato a Montevideo nel 1775, nipote di uno spagnolo originario di Lanzarote, Nicolás Herrera studiò a Chuquisaca, da dove tornò nella città natale dopo essersi laureato in legge. Nel 1806 fu inviato presso la corte reale per fornire informazioni riguardo al comportamento della città durante le invasioni britanniche e per ottenere alcune concessioni.[1]

Entrato a far parte del Cabildo di Montevideo, all'insorgere del movimento indipendentista a Buenos Aires Herrera fu scelto come direttore della Gazeta de Montevideo, periodico che diffondeva ideali monarchici e filo-ispanici.[2] La creazione della giunta rivoluzionaria sull'altra sponda del Río de la Plata, tuttavia, lo spinse a cercare di creare un'esperienza simile a Montevideo.[3]

Nel 1811, il viceré designato Francisco Javier de Elío lo espulse dalla città.[4] Riparato a Buenos Aires, Herrera divenne presto segretario nel Primo Triumvirato con la delega alla guerra e alla finanza; in questo ruolo firmò l'armistizio con Elío e il trattato, chiamato Rademaker-Herrera per il nome dei due firmatari, che sanciva la fine delle ostilità con il Portogallo.[5] Fu in seguito Segretario di Governo durante il Direttorio di Gervasio Antonio de Posadas[6] e, più tardi, durante quello del suo successore, Carlos María de Alvear.[7]

Alla caduta di quest'ultimo, deluso dal corso preso dalla rivoluzione, si convinse della necessità di ricorrere all'aiuto di una monarchia per mettere ordine in terra americana.[8] Dal suo esilio di Rio de Janeiro sollecitò l'intervento di Giovanni di Braganza, re di Portogallo, Brasile e Algarve, al fine di invadere la Banda Oriental, nella quale la politica di José Gervasio Artigas spaventava le classi più agiate.[9]

Durante l'invasione luso-brasiliana della Banda Oriental, Herrera agì come collaboratore del generale portoghese Carlos Frederico Lecor, diventando in seguito l'uomo fidato dell'esercito invasore durante l'occupazione,[10] e una delle personalità civili di maggior potere a Montevideo. Nonostante alcuni dissapori con lo stesso Lecor, nel 1826 fu nominato senatore da Pietro I in rappresentanza della Provincia Cisplatina, carica che mantenne durante la guerra argentino-brasiliana.[11]

Dopo l'indipendenza dell'Uruguay, approfittando di un'amnistia generale e delle sue relazioni entrò a far parte del ristretto gruppo di potere che circondava il presidente Fructuoso Rivera. Nel 1829 fu incaricato, secondo i termini dell'armistizio firmato tra i contendenti della guerra, di ottenere il consenso alla nuova costituzione da parte dell'imperatore del Brasile, riuscendo nel compito. Eletto senatore della nuova repubblica, Herrera morì il 28 febbraio 1833.[12]

Note

Bibliografia

  • (ES) Washington Reyes Abadie, Oscar H. Bruschera e Tabaré Melogno, El Ciclo Artiguista. Tomo I, Montevideo, Impresora Cordon, 1971.
  • (ES) Washington Reyes Abadie, Artigas y el Federalismo en el Río de la Plata, Montevideo, Ediciones de la Banda Oriental – La Republica, 1975.
  • (ES) Julio Sánchez Gómez, Un Rey para El Plata: monárquicos y monarquía en el oriente del Río de la Plata, in Izaskun Álvarez Cuartero e Julio Sánchez Gómez (a cura di), Visiones y revisiones de la independencia americana. Realismo / pensamiento conservador: ¿una identificación equivocada?, Salamanca, Ediciones Universidad de Salamanca, 2014, ISBN 978-84-9012-469-7.

Collegamenti esterni

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