Sergio Siglienti

banchiere e economista italiano (1926-2020)

Sergio Siglienti (Sassari, 19 maggio 1926Milano, 24 maggio 2020) è stato un banchiere ed economista italiano, amministratore delegato (dal 1987) e presidente dal 1990 al 1994 della Banca Commerciale Italiana.

Biografia

Nasce a Sassari nel 1926, figlio di Stefano, ministro delle Finanze nel secondo governo Bonomi e membro della Consulta Nazionale[1] e di Ines Berlinguer, zia dei fratelli Enrico e Giovanni Berlinguer, dirigenti del PCI[1][2].

Dopo essersi laureato in Giurisprudenza presso la Sapienza - Università di Roma nel 1948, nel 1951 entra a Milano nella Banca Commerciale Italiana (Comit), uno dei maggiori istituti di credito italiani. Viene quindi distaccato all'estero, dapprima presso la Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA) dal 1958 al 1960, in seguito presso il Fondo Monetario Internazionale dove ricopre l'incarico di Direttore esecutivo italiano, e infine presso la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, per poi fare rientro alla Comit nel 1967 con il grado di Direttore[3].

Presso la Comit diventa Condirettore centrale nel 1969, e infine Direttore Centrale nel 1976. Nel gennaio 1987 ne diventa amministratore delegato e tre anni dopo, nel maggio 1990, presidente. Nel 1994 l'IRI cede la banca[4] che poi si fonde con Banca Intesa e Siglienti lascia il suo incarico. Critico per i modi della privatizzazione, scriverà il volume Comit, una privatizzazione molto privata.[5]

Nello stesso anno è nominato presidente della compagnia assicurativa INA Assitalia che manterrà sino al 2000 facendola diventare molto competitiva al punto da suscitare l'interesse delle Generali con un'offerta ostile.[6]

Dal 1994, succedendo a Giovanni Spadolini assume la presidenza dell'Istituto italiano per gli studi storici, istituto culturale napoletano fondato nel 1946 da Benedetto Croce, incarico che lascerà nel 2002, sostituito da Natalino Irti[7].

Nel 1991 la città di Sassari gli ha conferito, insieme con il medico e genetista Licinio Contu, il premio "Candeliere d'oro speciale", nel campo economia e settore bancario, riservato ai cittadini che "con il loro operato hanno dato lustro e benemerenza a Sassari e alla Sardegna"[8].

Nel 1993 è stato nominato Cavaliere del lavoro[9].

È morto a Milano nel maggio 2020 all'età di 94 anni.[2]

Opere

  • Una privatizzazione molto privata. Stato, mercato e gruppi industriali. Il caso Comit, Milano, Mondadori, 1996. ISBN 88-04-42490-7

Vita privata

Era sposato con una tedesca, Yutta. Due i figli: Stefano e Ines.[2]

Onorificenze

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 12 novembre 1976[10]
— 2 giugno 1993[12]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • La rivincita di Sergio di Rinaldo Gianola, la Repubblica, 8 ottobre 1994, p. 43, Archivio.URL visitato il 18/02/2014.
Controllo di autoritàVIAF (EN34036481 · ISNI (EN0000 0000 4352 813X · SBN REAV094817 · LCCN (ENno94038212 · GND (DE171149300