Testo descrittivo

Il testo descrittivo è un tipo di testo in cui la funzione prevalente è la descrizione. Quest'ultima consiste nella trasposizione di una parte di mondo in una sua versione linguistica, considerata staticamente e atemporalmente. Nei testi descrittivi sono rappresentati persone, oggetti, ambienti, con un'enfasi dell'elemento sensoriale; la categoria cognitiva maggiormente implicata è quella dello spazio,[1] mentre nei testi narrativi è il tempo.[2]

Descrizione

Lo scopo di un testo descrittivo è quello di raccontare al lettore o all'ascoltatore le caratteristiche visibili di una certa realtà. La definizione "scientifica" invece indica la comunicazione di conoscenze che si possono interpretare in un solo modo[3].

Spesso le descrizioni seguono particolari ordini: si passa da elementi relativi all'aspetto complessivo ad elementi più specifici (per esempio, nella descrizione di una persona, si descrive prima la corporatura e poi del volto). Al netto della dinamica dell'ordine degli elementi, l'oggetto è rappresentato nel testo descrittivo come immobile nel tempo.[2] Si veda, ad esempio, l'incipit dei Promessi sposi di Manzoni:

«Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte [...].»

In italiano, i tempi verbali che riproducono questo senso di staticità, simile a quello di una istantanea, sono l'indicativo presente e l'indicativo imperfetto, il primo spesso relativo a caratteristiche permanenti, il secondo a caratteristiche contingenti.[4] Ad esempio:

Paolo è ossuto e magro, ha i capelli scuri e gli occhi storti. Ieri aveva gli occhiali da sole e zoppicava un po'.

La descrizione può essere denotativa o connotativa. Nel primo caso, la descrizione ha un sapore oggettivo: la cosa o la persona viene descritta in modo impersonale, cioè basandosi su dati che tutti possono constatare e non inserendo nulla di personale. Nel secondo caso, la descrizione è più marcatamente soggettiva: la persona o la cosa viene descritta secondo valutazioni personali, quindi inserendo sensazioni, opinioni e impressioni della stessa persona che descrive.[5][4]

Note

Bibliografia

  • Amedeo Benedetti, Le descrizioni d'ambiente nel romanzo otto/novecentesco, in "Otto/Novecento", a. XXXIV, n. 3, settembre / dicembre 2010, pp. 133-148.
  • Francesco Bruni, Gabriella Alfieri, Serena Fornasiero e Silvana Tamiozzo Goldmann, Manuale di scrittura e comunicazione, 2ª ed., Bologna, Zanichelli, 2006 [1997], ISBN 978-88-08-06993-1.
  • Maurizio Dardano e Pietro Trifone, Grammatica italiana, con nozioni di linguistica, Bologna, Zanichelli, 2013 [1995], ISBN 978-88-08-09384-4.