Arcidiocesi di Reims

arcidiocesi della Chiesa Cattolica Romana in Francia
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L'arcidiocesi di Reims (in latino: Archidioecesis Remensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Francia. Nel 2020 contava 563.500 battezzati su 608.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo Éric de Moulins-Beaufort.

Arcidiocesi di Reims
Archidioecesis Remensis
Chiesa latina
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Diocesi suffraganee
Amiens, Beauvais, Châlons, Langres, Soissons, Troyes
 
Arcivescovo metropolitaÉric de Moulins-Beaufort
AusiliariÉtienne Vetö, I.C.N.[1]
Arcivescovi emeritiThierry Romain Camille Jordan
Presbiteri87, di cui 84 secolari e 3 regolari
6.477 battezzati per presbitero
Religiosi17 uomini, 160 donne
Diaconi34 permanenti
 
Abitanti608.000
Battezzati563.500 (92,7% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.932 km²
Parrocchie76 (10 vicariati)
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleNotre-Dame
Santi patroniSan Remigio di Reims
IndirizzoB.P. 32729, 3 rue du Cardinal-de-Lorraine, 51058 Reims CEDEX, France
Sito webcatholique-reims.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
Il Palazzo del Tau a fianco della cattedrale è l'antica residenza degli arcivescovi di Reims, che diventava residenza reale quando i re si recavano a Reims per l'incoronazione; oggi ospita il Musée de l'Oeuvre o museo della cattedrale.
La basilica abbaziale di Saint-Remi, costruita a partire dall'XI secolo.
La chiesa Notre-Dame-de-Bon-Secours a Neuvizy che, a causa dei frequenti pellegrinaggi, è soprannominata la Lourdes delle Ardenne.
Portale della cattedrale di Reims.

Territorio

L'arcidiocesi comprende il dipartimento delle Ardenne, e l'arrondissement di Reims nel dipartimento della Marna.

Sede arcivescovile è la città di Reims, dove si trova la cattedrale di Notre-Dame. Nel territorio diocesano sorgono anche tre basiliche minori: Saint-Remi e Santa Clotilde a Reims, e Notre-Dame de Mézières a Charleville-Mézières.

Il territorio si estende su 6.932 km² ed è suddiviso in 76 parrocchie, a loro volta raggruppate in 4 grandi zone e 13 settori pastorali:

  • zona di Reims: Reims Centro, Reims Nord, Reims Est, e Reims Ovest;
  • zona rurale della Champagne: Montagne-Val d'Or, Tardenois-Vesle, La Suippe e Rethélois-Porcien-Retourne;
  • zona industriale delle Ardenne: Charleville-Mézières e Valle della Mosa;
  • zona rurale delle Ardenne: Thiérache, Vouzinois e Sedan-Yvois.

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica di Reims comprende 6 suffraganee:

Istituti religiosi

Istituti religiosi maschili

Istituti religiosi femminili

Storia

Durocortorum era il capoluogo e il principale centro del popolo celtico dei Remi. Nel IV secolo, la civitas Remorum era la capitale della provincia romana della Gallia Belgica seconda, come attestato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[2]

La tradizione attribuisce l'evangelizzazione del territorio dei Remi nella seconda metà del III secolo ai santi Sisto e Sinnicio, considerati fondatori e primi vescovi di Reims. Il primo vescovo storicamente documentato è Imbetausio, che prese parte al concilio di Arles del 314.

Con l'affermarsi dell'organizzazione ecclesiastica, Durocortorum divenne sede metropolitana della provincia ecclesiastica, modellata su quella civile, che comprendeva le diocesi suffraganee di Soissons, Châlons, Vermand (sede poi trasferita a Noyon), Arras, Cambrai, Tournai, Senlis, Beauvais, Amiens e Thérouanne.

Celebre fra i primi vescovi fu san Remigio, vissuto tra i V ed il VI secolo, che riorganizzò la sua arcidiocesi e l'intera provincia ecclesiastica, e che cedette una porzione del territorio di Reims a vantaggio dell'erezione della diocesi di Laon, che divenne sua nuova sede suffraganea.

Storico privilegio degli arcivescovi di Reims fu quello di consacrare i re di Francia con l'olio della Santa Ampolla. Nell'attuale cattedrale furono consacrati venticinque re, da Luigi VIII a Carlo X. La prassi, iniziata nel X secolo, sarà confermata nel 999 da una bolla Apostolici culminis[3] di papa Silvestro II, che era stato arcivescovo di Reims.

Nel 1023 il vescovo Ebles acquisì la contea di Reims, che fra il 1060 e il 1170 fu elevata al rango di ducato, con il titolo di pari di Francia.

Nel 1089, con la bolla Potestatem ligandi di papa Urbano II[4], agli arcivescovi di Reims fu concesso il titolo di primate della Gallia Belgica. Sono inoltre legati nati della Santa Sede. Fra i privilegi civili ebbero il diritto di battere moneta e di mantenere guardie armate. Alla loro elezione si recavano in visita nelle diocesi suffraganee, dove all'arrivo del metropolita, dichiarato giorno festivo, i notabili civili ed ecclesiastici si recavano a riverirlo, i detenuti erano liberati e gli esiliati riammessi.

Il 12 maggio 1559 Cambrai fu elevata ad arcidiocesi metropolitana, sottraendosi alla giurisdizione metropolitica di Reims insieme con le diocesi di Arras e di Tournai. Nella stessa data la diocesi di Thérouanne fu soppressa e il suo territorio diviso fra tre nuove diocesi: Boulogne, suffraganea di Reims; Saint-Omer e Ypres.

Nel 1564 il cardinale Carlo di Lorena fondò il seminario arcivescovile; è il primo seminario fondato in Francia, appena un anno dopo la decisione del concilio di Trento, che stabiliva con il decreto Cum adulescentium aetas del 15 luglio 1563, la creazione di scuole apposite di teologia per la formazione del clero.[5]

Nel 1677 l'arcivescovo Charles-Maurice Le Tellier diede alle stampe un Rituale per l'arcidiocesi, che sebbene fosse a grandi linee conforme al Rituale romano del 1614, includeva delle spiegazioni dei riti in francese.[6]

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 l'arcidiocesi fu soppressa e il suo territorio fu spartito tra le diocesi di Meaux (dipartimento della Marna) e di Metz (dipartimento delle Ardenne). L'arcivescovo Alexandre-Angélique de Talleyrand-Périgord non diede subito le dimissioni, come impostogli dal papa, ma solo nel 1816, malgrado l'arcidiocesi non ci fosse più.

Un nuovo concordato, stipulato nel giugno 1817, prevedeva il ristabilimento della diocesi. Per questo fu nominato, il 1º ottobre 1817, come nuovo arcivescovo di Reims Jean-Charles de Coucy. Ma questo concordato non entrò mai in vigore, in quanto non ratificato dal Parlamento di Parigi; per cui anche la nomina del Coucy rimase senza effetto.

Il 6 ottobre 1822 l'arcidiocesi fu effettivamente ristabilita in virtù della bolla Paternae charitatis del medesimo papa Pio VII, ed ebbe come suffraganee le diocesi di Amiens, Soissons, Châlons e Beauvais. Solo dopo questa data l'arcivescovo Jean-Charles de Coucy poté prendere possesso della sua sede.

L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle province ecclesiastiche francesi, entrarono nella provincia ecclesiastica di Reims le diocesi di Langres e di Troyes.[7]

Cronotassi dei vescovi

Un antico catalogo episcopale di Reims è stato utilizzato da Flodoardo (894-966) per la stesura della sua Historia Remensis ecclesiae,[8] ed era già conosciuto all'epoca dell'arcivescovo Incmaro († 882). Tuttavia nessuno degli antichi cataloghi giunti fino ai nostri tempi è anteriore all'XI secolo; di questi sono noti almeno sei esemplari diversi, che arrivano fino a Henri de Dreux († 1240).
Nella seguente cronotassi, si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2020 su una popolazione di 608.000 persone contava 563.500 battezzati, corrispondenti al 92,7% del totale.

annopopolazionepresbiteridiaconireligiosiparrocchie
battezzatitotale%numerosecolariregolaribattezzati per presbiterouominidonne
1950322.107429.47775,049046030657112725614
1970537.598550.19897,7490409811.097143693208
1980575.000594.00096,8373316571.541112544710
1990581.000594.00097,8251224272.314263402709
1999582.000595.92297,7209189202.784157030676
2000594.000608.35997,6182168143.263205830676
2001565.022597.52294,6175164113.228204931476
2002565.022601.57893,9170158123.323225431776
2003565.022601.57893,9162151113.487224926076
2004561.212597.52293,915514783.620224527076
2010565.000613.00092,2131121104.312293319176
2014576.000624.00092,3121110114.760343320076
2017564.500607.57992,91029395.534333317976
2020563.500608.00092,7878436.477341716076

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN136893117 · ISNI (EN0000 0001 2165 6699 · LCCN (ENnr93028241 · BNF (FRcb121164967 (data) · J9U (ENHE987008606377005171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr93028241
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