Aṣṭādhyāyī
L'Ashtadhyayi (sanscrito; in devanāgarī अष्टाध्यायी, Aṣṭādhyāyī[1] "Gli otto capitoli") è una delle opere più note del grammatico indiano Pāṇini.
Ashtadhyayi | |
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Autore | Pāṇini |
1ª ed. originale | dopo il VII secolo a.C. - prima del III secolo a.C. |
Genere | saggio |
Sottogenere | grammatica |
Lingua originale | sanscrito |
L'Aṣṭādhyāyī è una delle prime grammatiche di sanscrito che si conoscano, anche se Pāṇini si riferisca a testi precedenti, come l'Unadisutra (lista di vocaboli irregolari), il Dhatupatha (una lista di circa 2.000 radici verbali), e il Ganapatha (una lista di gruppi di parole alle quali possono essere applicate alcune regole)[2].All'opera di Panini sono tradizionalmente associati anche gli Shiva[3], raccolta di quattordici versi che, in brevi passaggi, organizzano i fonemi della lingua sanscrita[4][5]. Gli argomenti trattati negli otto capitoli dell'Aṣṭādhyāyī, con diversi momenti di interruzione, possono essere riassunti nel seguente schema[6]:
- termini tecnici e regole di interpretazione,
- sostantivi nella composizione e relazione tra casi,
- i principali suffissi
- i suffissi secondari
- le parole nelle frasi.
L'opera sulla grammatica sanscrita (Vyākaraṇa)[7][8] è incentrata sulla formulazione delle regole[9] della morfologia sanscrita ed è il testo fondamentale della branca grammaticale del Vedāṅga, le sei discipline ausiliarie tradizionalmente associate allo studio ed alla comprensione dei Veda[10][11][12].
Bisogna notare che il Vyākaraṇa di Panini non si esaurisce soltanto con l'Ashtadhyayi. Il Vyākaraṇa è infatti chiamato anche panchanga ("dalle cinque membra"), perché era affiancato da altri quattro testi, il Dhatupata, il Ganapatha, il Paribhashas, il Linganushasana[6]. È anche la prima opera conosciuta sulla linguistica descrittiva[13] (o linguistica sincronica) e, insieme all'opera degli immediati predecessori di Pāṇini (Nirukta, Nighantu, Pratishakyas), si pone alla base degli studi di storia della linguistica. La sua teoria sull'analisi morfologica era più avanzata di qualsiasi altra teoria occidentale equivalente prima della metà del XX secolo[14][15], e la sua analisi dei sostantivi composti ancora forma la base delle moderne teorie linguistiche sulla composizione, che hanno preso in prestito termini sanscriti come bahuvrihi e dvandva.
L'Ashtdhyayi contiene 3995 aforismi che sono frasi brevi e concise suddivise in otto capitoli (adhyayas) da cui proviene il nome dell'opera; ogni capitolo è poi suddiviso in ulteriori 4 parti (pada)[6]. Nel 1809, Henry Thomas Colebrooke ne presentò a Calcutta una traduzione inglese.
La fondamentale importanza dell'opera è testimoniata dal Mahābhāshya di Patañjali, monumentale lavoro dedicato alla trattazione della grammatica di Panini.[16] La riflessione grammaticale indiana culminata con l'opera di Panini e di Patañjali giunse così a un livello di analisi fonetica di mirabile perfezione.[17] Anche per questo motivo, Leonard Bloomfield (L. Bloomfield, 1933, p. 11), in una celebre affermazione sottoscritta poi anche da Giorgio Raimondo Cardona (G. Cardona, 1976, p. 243), definì quest'opera "uno dei più grandi monumenti dell'intelligenza umana".[18]
Note
Bibliografia
- (EN) Apte, Vaman Shivram. The Practical Sanskrit Dictionary (4th revised & enlarged ed.). Delhi: Motilal Banarsidass, 1965. ISBN 81-208-0567-4.
- (EN) Bloomfield, Leonard. Language. New York: 1933.
- (EN) Bloomfield, Leonard. On some rules of Pāṇini. Journal of the American Oriental Society. vol. 47. pp. 61–70. 1927.
- (EN) Cardona, George. Panini. A Survey of Research. The Hague-Paris: 1976.
- (EN) Cardona, George. Panini. His Work and His Traditions. New Delhi: 1988.
- (EN) Datta, Amaresh. The Encyclopaedia Of Indian Literature (Vol. Two) (Devraj To Jyoti). Sahitya Akademi, 2006. ISBN 8126011947.
- Milani, Celestina (a cura di). Origini del Linguaggio. Colognola ai Colli, Demetra, 1999. ISBN 88-440-1312-6.
- Negri, M. (a cura di). Alfabeti, Preistoria e storia del linguaggio umano. Colognola ai Colli: Demetra, 2000. ISBN 88-440-1804-7.
- (EN) Staal, Frits. Euclid and Pāṇini, Philosophy East and West, 1965.
- (EN) Staal, Frits. Universals: studies in Indian logic and linguistics. University of Chicago Press, 1988.
Edizioni
- (EN) Böhtlingk, Otto. Panini's Grammatik. 1887, reprint 1998. ISBN 3-87548-198-4.
- (EN) Katre, Sumitra M. Astadhyayi of Panini. Austin: University of Texas Press, 1987. Reprint Delhi: Motilal Banarsidass, 1989. ISBN 0-292-70394-5.
- (EN) The Ashtadhyayi.(of Pāṇini). Testo in e-book. (Tradotto in lingua inglese da Srisa Chandra Vasu. 1897), da questo archivio.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Aṣṭādhyāyī (testo sanscrito) अष्टाध्यायी
Collegamenti esterni
- (EN) PaSSim - Paninian Sanskrit Simulator simula il processo di formazione delle parole di Pāṇini
- (EN) The system of Panini, su languageinindia.com.
- (EN) Ganakastadhyayi, un software per la grammatica sanscrita basato sugli scritti di Pāṇini
- (EN) Indian Logic and Ontology: A Survey of Contemporary Studies, su ontology.co.
- (EN) Designing Intelligence: Language Acquisition as a Model for Teaching Computers to Learn Archiviato il 21 luglio 2011 in Internet Archive. Video intervista con Partha Niyogi sui computer e sulla grammatica di Pāṇini
- (EN) The Astadhyayi of Panini, con i commentari Mahabhashya e Kashika unitamente ai commentari Nyasa e Padamanjara sul Kashika. (PDF) in sanscrito.
- (EN) Paul Kiparsky (Stanford University) 1998, Economy and the Construction of the Śiva sūtras) 1998.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 193681210 · LCCN (EN) n81059922 · GND (DE) 4369857-8 · BNF (FR) cb12025564p (data) · J9U (EN, HE) 987007305707105171 |
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