Classe Luyang III

La classe Kunming o Tipo 052D (nome in codice NATO: Luyang III) è una classe di cacciatorpediniere lanciamissili multiruolo, di fabbricazione cinese, sviluppata negli anni duemiladieci entrata in servizio nella Marina militare cinese a partire dal 2014 ed il cui nome in codice è divenuto, in Occidente, più noto dell'originale denominazione di progetto.

Classe Luyang III
Tipo 052D
La capoclasse Kunming (172) nel 2014
Descrizione generale
Tipocacciatorpediniere missilistico
Numero unità25 (30 ordinate)
In servizio con Marina dell'EPL
CantiereBandiera della Cina Jiangnan-Changxing
Bandiera della Cina Dalian Shipbuilding Industry
Entrata in servizio21 marzo 2014
Caratteristiche generali
Dislocamento7.500 t
Lunghezza157 m
Larghezza17 m
Pescaggiom
Propulsione1 CODOG
2 turbine a gas QC-280
2 motori diesel MTU 20V 956TB92
Velocità30 nodi (55,56 km/h)
Autonomia4.500 mn @ 15 nodi
Equipaggio280
Armamento
Artiglieria1 cannone H/PJ38 da 130 mm
1 CIWS da 30 mm
Siluri2 x 3 lanciasiluri da 324 mm
Missilianti-nave/cruise: 64 VLS per missili antinave e antiaerei
difesa aerea: 24 HHQ-10
Mezzi aerei1 Kamov Ka-28
dati relativi alla versione 052D
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Progettati per neutralizzare unità avversarie di superficie e sottomarine nonché per fornire difesa aerea di area e di punto, costituiscono la più recente iterazione della serie Tipo 052 e la diretta evoluzione delle unità classe Tipo 052C.

Prima classe di navi della loro categoria a entrare in produzione seriale massiva in Cina, al 2021 costituiscono la spina dorsale della forze navali del paese.

Paragonati per aspetto, dimensioni ed equipaggiamento agli omologhi statunitensi classe Arleigh Burke[1], di queste unità è stata sviluppata una versione di maggiore lunghezza e dislocamento denominata Tipo 052DL di cui fanno parte tutte le unità varate dal 2018 in poi.

Storia

L'esistenza di questa classe di cacciatorpediniere è stata resa nota al pubblico il 28 agosto 2012, con il varo della prima unità (Kunming) nei cantieri Jiangnan-Changxing di Shanghai; il progetto dei Luyang III, vascelli polivalenti destinati alle missioni più impegnative in alto mare e alla protezione di un eventuale gruppo da battaglia di nuove portaerei cinesi, riprende in massima parte quello dei precedenti cacciatorpediniere classe Luyang II (Tipo 052C), differenziandosi da essi principalmente per il nuovo disegno delle sovrastrutture, per le dimensioni leggermente aumentate e soprattutto per i sistemi da combattimento imbarcati[1].

Caratteristiche

Design

I Luyang III hanno uno scafo lungo 156 metri e largo 18, per un pescaggio di 6,5 metri e un dislocamento a pieno carico di 7.500 o 8.000 tonnellate. Le sovrastrutture, estese senza soluzione di continuità con lo scafo, hanno una configurazione "stealth" per la riduzione della segnatura radar e sono costituite da un massiccio torrione di comando integrato con un albero a tronco piramidale, da un fumaiolo, da un albero secondario e da una sovrastruttura a poppa contenente un hangar per elicotteri; all'estrema poppa è presente una piattaforma capace di ospitare un elicottero Kamov Ka-28, mentre ai lati della sovrastruttura di poppa sono stati ricavati due sgusci protetti da saracinesche per ospitare due imbarcazioni veloci o gommoni a chiglia rigida[1].

Propulsione

L'apparato motore, analogo a quello dei Luyang II, è del tipo CODOG basato su due turbine a gas cinesi tipo QC-280 capaci di una potenza di 28 MW accoppiate con due motori diesel MTU 20V 956TB92 da 6 MW l'uno; l'apparato propulsore può spingere le unità fino a una velocità massima di 30 nodi[1].

Armamento

I sistemi d'artiglieria comprendono un cannone H/PJ38 da 130 mm impiegabile sia per il tiro contro bersagli di superficie che aerei, collocato a prua in una torre con guscio stealth, e una torretta CIWS da 30 mm per ha difesa antiaerea e antimissile a corta gittata, collocata su una sovrastruttura a prua davanti alla torre di comando; sempre per la difesa antiaerea e antimissile è presente un impianto missilistico a corto raggio per missili HQ-10, collocato in un complesso a 24 celle posto sopra la sovrastruttura di poppa, mentre per la difesa anti-sommergibili sono disponibili due impianti tripli di tubi lanciasiluri da 324 mm, sempre collocati a poppa[2]. Cuore del sistema di armamento e principale novità della classe sono però i due complessi di lancio verticali (Vertical Launching System) di nuova generazione, collocati uno a prua dietro la torre di artiglieria e uno a poppa tra l'albero secondario e la sovrastruttura posteriore; ciascun complesso ha due file di otto celle doppie ha pianta quadrata, per un totale di 64 alloggiamenti configurabili per imbarcare una gran varietà di missili: ordigni anti-sommergibile CY-5, missili da crociera CJ-10 per l'attacco a bersagli a terra, missili antinave YJ-18 o C-803, missili antiaerei a lungo raggio HQ-9 o a corto raggio HQ-16[2].

Sensori

Completamente nuovo rispetto ai Luyang II è il sistema radar principale, basato su un impianto 3D polifunzionale phased array con quattro antenne planari fissate agli angoli del torrione di comando: si ritiene che questo sistema sia una versione potenziata del Type 348 montato sui Luyang II. Il resto dei sistemi sono gli stessi del suo predecessore: un radar di ricerca aerea Type 517 montato sull'albero secondario, un radar di scoperta di superficie e aerea Type 364 montato in un radome sull'albero principale e un radar Type 344 per la direzione del fuoco dell'artiglieria, oltre a un impianto sonar SDJ-8/9 collocato nel bulbo di prua.

Unità

#NomeCostruttoreVaroEntrata in servizioStatus
052D (157 metri di lunghezza)
1Kunming (172)Jiangnan-Changxing, Shanghai28 agosto 201221 marzo 2014Attivo
2Changsha (173)Jiangnan-Changxing, Shanghai28 dicembre 201212 agosto 2015Attivo
3Hefei (174)Jiangnan-Changxing, Shanghai1º luglio 201312 dicembre 2015Attivo
4Yinchuan (175)Jiangnan-Changxing, Shanghai30 marzo 201412 luglio 2016Attivo
5Xining (117)Jiangnan-Changxing, Shanghai26 agosto 201422 gennaio 2017Attivo
6Xiamen (154)Jiangnan-Changxing, Shanghai30 dicembre 201410 giugno 2017Attivo
7Ürümqi (118)Jiangnan-Changxing, Shanghai7 luglio 2015gennaio 2018Attivo
8Nanjing (155)Jiangnan-Changxing, Shanghai28 dicembre 201510 aprile 2018Attivo
9Taiyuan (131)Jiangnan-Changxing, Shanghai28 luglio 201629 novembre 2018Attivo
10Hohhot (161)Jiangnan-Changxing, Shanghai26 dicembre 201612 gennaio 2019Attivo
11Guiyang (119)Dalian Shipbuilding Industry28 novembre 201522 febbraio 2019Attivo
12Chengdu (120)Dalian Shipbuilding Industry26 giugno 201722 novembre 2019Attivo
13Qiqihar (121)Dalian Shipbuilding Industry3 agosto 20171º aprile 2020Attivo[3]
052DL (161 metri di lunghezza)
14Zibo (156)Jiangnan-Changxing, Shanghai29 giugno 201812 gennaio 2020[4]Attivo
15Tangshan (122)Dalian Shipbuilding Industry10 maggio 201914 agosto 2020Attivo[3]
16Suzhou (132)Jiangnan-Changxing, Shanghai19 dicembre 2018gennaio 2021Attivo[5]
17Huainan (123)Jiangnan-Changxing, Shanghai15 aprile 2019febbraio 2021Attivo[5]
18Nanning (162)Jiangnan-Changxing, Shanghai23 febbraio 201912 aprile 2021Attivo[5]
19Kaifeng (124)Dalian Shipbuilding Industry10 maggio 201916 aprile 2021Attivo[6]
21Guilin (164)Jiangnan-Changxing, Shanghai28 agosto 2019settembre 2021Attivo[7]
24Zhanjiang (165)Jiangnan-Changxing, Shanghai28 dicembre 201925 dicembre 2021Attivo
20Baotou (13)Dalian Shipbuilding Industry10 maggio 201928 dicembre 2021Attivo
22Jiaozuo (163)Jiangnan-Changxing, Shanghai26 settembre 201917 gennaio 2022Attivo
23Shaoxing (134)Dalian Shipbuilding Industry26 dicembre 2019febbraio 2022Attivo
25Yeosu (157)Dalian Shipbuilding Industry30 agosto 2020giugno 2022Attivo
26Dalian Shipbuilding Industry26 dicembre 20222024in allestimento
27Dalian Shipbuilding Industry20232025in costruzione
28Dalian Shipbuilding Industry20232025in costruzione
29Dalian Shipbuilding Industry20232025in costruzione
30Dalian Shipbuilding Industry20232025in costruzione

Utilizzatori

 Cina

A luglio 2022, 25 esemplari in servizio attivo.

Note

Bibliografia

  • Enrico Po, L'evoluzione dei cacciatorpediniere cinesi dagli inizi degli anni '90 ad oggi, in RID - Rivista Italiana Difesa, n. 10, Giornalistica Riviera Soc. Coop., ottobre 2013, pp. 56-71.

Voci correlate

 Cina

 Stati Uniti

 Unione Sovietica

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