Colonna sonora

suono di un'opera composta da immagini e da suono

La colonna sonora è l'insieme di suoni che fanno parte di un film o più in generale di un'opera audiovisiva, ed è di solito divisa nelle tre categorie di voce, musica e rumori o effetti (il suono di un'opera composta da immagini e da un suono considerato invece negli aspetti tecnici è il sonoro).

Film da 16 mm che mostra una colonna sonora "area variabile" a destra

In un'accezione più ristretta e impropria la colonna sonora è soltanto la musica di un'opera composta da immagini e da suoni: in questo senso è talvolta indicata con la sigla inglese OST (original soundtrack, "traccia sonora originale", dove "originale" indica che è stata composta espressamente per una determinata opera).

La colonna sonora è strutturata in modo che abbia un nesso logico con le immagini che si susseguono nei film o potrebbe anche solamente ispirarsi al tipo di musica che viene girata nel territorio in cui è registrato il film oppure potrebbe anche non avere un nesso logico.

A livello materiale, infine, la colonna sonora è l'area della pellicola cinematografica in cui è registrato il suono.

Le sole musiche di un film (che siano originali o meno) in gergo tecnico cinematografico vengono dette anche "colonna musicale".

Etimologia

Il termine "colonna sonora" è nato in ambito cinematografico, dove il suono spesso è registrato sulla pellicola cinematografica in senso longitudinale in un'area ben delimitata, otticamente o, più di rado, magneticamente, che può essere chiamata "colonna".

Per estensione per colonna sonora s'intendono i contenuti sonori registrati in tale area, significato che in seguito è diventato quello più utilizzato e conosciuto e che si è esteso a una qualunque opera composta da immagini e da suono.

Cinema

Precedentemente all'innovazione tecnica del sonoro, i film muti di particolare rilevanza e successo erano proiettati con un accompagnamento musicale eseguito in diretta da un'orchestra presente in sala, o più spesso con un accompagnamento al pianoforte. Le musiche eseguite erano però musiche di repertorio, senza particolari legami con il film, non pensate e composte espressamente.[1]

La prima colonna sonora espressamente realizzata per un film fu scritta per il film Cabiria del 1914, ad opera dei compositori Ildebrando Pizzetti e Manlio Mazza[2]. Il film, proiettato negli USA nel 1915, fu talmente apprezzato da spingere alla realizzazione di un accompagnamento musicale anche per il film The Birth of a Nation del 1916, prima colonna sonora (realizzata da Joseph Carl Breil) per un film statunitense[3], mentre la vendita di colonne sonore di film divenne la norma a partire dagli anni Trenta.

Alcune musiche per film sono rimaste memorabili nella storia del cinema. Alcuni sodalizi celebri tra compositori e registi sono diventati tratto distintivo della filmografia di questi ultimi: si pensi a Sergej Prokofiev per Sergei Eisenstein, Bernard Herrmann per Alfred Hitchcock, Nino Rota per Federico Fellini, Piero Piccioni per Francesco Rosi ed Alberto Sordi, Armando Trovajoli per Dino Risi ed Ettore Scola, Ennio Morricone per Sergio Leone e per Giuseppe Tornatore, Danny Elfman per Tim Burton, John Williams per Steven Spielberg e per George Lucas, Zbigniew Preisner per Krzysztof Kieślowski, Joe Hisaishi per Hayao Miyazaki, Nicola Piovani per Roberto Benigni o Angelo Badalamenti per David Lynch e Hans Zimmer per Christopher Nolan.

Psicologia della musica: studi sulle colonne sonore

Dal finire degli anni '80 del 900, la psicologia cognitiva e la psicologia della musica hanno iniziato a occuparsi dell'impatto che la colonna musicale ha sull'interpretazione di stimoli audiovisivi. La psicologa canadese Annabel J. Cohen è stata tra i primi a studiare in maniera sistematica la relazione tra musica ed immagini nell'interpretazione di brevi video animati [4]. Studi empirici più recenti hanno dimostrato che la colonna musicale costituisce molto più che un mero accessorio emotivo[5]; al contrario, la musica è in grado di alterare radicalmente l'empatia che lo spettatore prova per i personaggi in scena, le emozioni ad essi attribuiti, la valutazione dell'ambiente scenico e le anticipazioni sulla trama[6]. In più, studi che utilizzano la tecnica del tracciamento oculare (eye-tracking) e della pupillometria hanno dimostrato che la musica è in grado di influenzare sia la direzione dello sguardo che la dilatazione pupillare[6][7][8]. Recentemente, nuovi esperimenti hanno dimostrato che la colonna sonora può di alterare la percezione del tempo durante la visione di una scena [9][10] e anche la memoria che gli spettatori conservano degli oggetti e dei personaggi visti[11][12].

Videogiochi

Lo stesso argomento in dettaglio: Musica per videogiochi.

Nei videogiochi inizialmente le colonne sonore venivano prodotte dallo stesso team di sviluppo del software. In seguito le case di produzione si sono affidate ad artisti esterni, alcuni dei quali molto rinomati e provenienti spesso dal cinema. Le colonne sonore solitamente sono pubblicate su CD o messe in vendita su canali di distribuzione online.

Proprio come nella storia del cinema, alcune colonne sonore videoludiche hanno ricevuto valutazioni e giudizi estremamente positivi da parte di vari siti web e riviste.[13] Questa è la lista dei videogiochi lodati per le loro colonne sonore:

Tra queste, la colonna sonora di Final Fantasy VI è stata nominata dai siti web Soundtrack Central e GameSpot la migliore dei videogiochi.[13][17]

Etichette italiane per dischi di colonne sonore (1960-2004)

Etichette italiane specializzate in colonne sonore

Note

Bibliografia

  • Sergio Miceli, Musica per film : storia, estetica, analisi, tipologie, Milano, Ricordi, 2009, ISBN 9788875928636.
  • Cristina Cano, La musica nel cinema : musica, immagine, racconto, collana Piccola biblioteca delle arti, Roma, Gremese, 2002, ISBN 88-8440-175-5.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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