Conservatorismo nazionale

ideologia politica

Il conservatorismo nazionale o nazional conservatorismo è una variante del conservatorismo che combina ad esso elementi di nazionalismo[1], ideologicamente di destra, e si concentra sulla difesa dell'identità nazionale e culturale.

Condivide caratteristiche con il conservatorismo tradizionalista e il conservatorismo sociale, tre variazioni che si concentrano sulla conservazione e la tradizione. Mentre il conservatorismo nazionale cerca di preservare gli interessi nazionali, il conservatorismo classico enfatizza le istituzioni ancestrali. Inoltre, il conservatorismo sociale enfatizza un atteggiamento restrittivo e patriarcale nei confronti del comportamento morale per preservare il proprio status tradizionale nella società.[2][3][4]

I partiti nazional conservatori hanno talvolta radici in ambienti con una base rurale, tradizionalista o periferica, in contrasto con la base di appoggio urbana dei partiti liberal conservatori.[5] In Europa, la maggior parte abbraccia una qualche forma di euroscetticismo.[6][7][8]

Se all'interno del movimento conservatore patria, proprietà privata e identità nazionale sono temi significativi, quelli nazional conservatori pongono questi concetti al centro della loro linea politica, rappresentandone la "destra" .

Storia

Ideologia

L'azione politica è inequivocabilmente legata alla tutela dell'interesse nazionale, nonché di un'identità precisa di cui essere orgogliosi, a difesa della tradizione religiosa, culturale e linguistica del Paese. Non mancano posizioni severe sui temi della sicurezza (con un approccio law and order), di rigida contrarietà all'immigrazione clandestina, al multiculturalismo e alla globalizzazione incontrollata.

A volte i conservatori nazionali possono assumere una postura populista, incline alla corrente definita in Italia come destra sociale[9]. Fedeli ai principi del conservatorismo sociale, difendono strenuamente la “famiglia tradizionale”, definita, da uno studioso austriaco, "casa e centro dell'identità, della solidarietà e dell'emozione"[10]; contestano il relativismo culturale ed hanno una visione spirituale della vita, dal concepimento alla morte naturale.

Al di là di questi elementi fondanti, i nazional conservatori possono sostenere punti di vista differenti in base a logiche strettamente nazionali. In ambito economico, la loro visione spazia da una moderna economia sociale di mercato[11], alla preferenza per un'economia mista di tipo centrista, fino a posizioni di laissez-faire.[12]

Conservatorismo nazionale in Europa

Il filone, che ispirò alcune involuzioni delle democrazie europee nella prima metà del XX secolo[13], è riemerso tra i partiti nazional-conservatori contemporanei a livello europeo: si possono ricordare Diritto e Giustizia (che è anche riconducibile alle istanze della destra cristiana), il Partito Popolare Danese, il partito italiano Fratelli d'Italia, lo spagnolo Vox, l'Unione Democratica di Centro e, in genere, i membri del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei e del Partito Identità e Democrazia[14][15].

In Italia

Nel 1890, per contrastare il blocco socialista, che dopo i successi nelle elezioni amministrative dell'anno precedente appariva minaccioso, Fedele Lampertico propose la creazione di un partito conservatore con una piattaforma ideologica clericale e nazionalista. Tale formazione mutuava la struttura e le finalità di un abortito soggetto il cui programma era stato elaborato già nel 1879[16].

Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, fu attorno al gruppo di Sidney Sonnino che si radunò un gruppo composito di conservatori nazionali il cui principale esponente fu Antonio Salandra[17][18][19]. Nel primo dopoguerra, tale gruppo fu maggioritario nel Partito Liberale Democratico Italiano e nel Partito Liberale Italiano.

Secondo il parere di numerosi studiosi, nel dopoguerra e per circa cinquant'anni in Italia è mancato un vero e proprio partito apertamente riconducibile al conservatorismo nazionale, ad eccezione del Partito Nazionale Monarchico e della corrente del Movimento Sociale Italiano capeggiata da Arturo Michelini, che proponeva una politica estera filo-atlantista e che lavorò per spezzare l'isolamento del partito, aprendo ad alleanze con monarchici, liberali ed esponenti della destra democristiana[20][21][22][23].

Il conservatorismo nazionale è riemerso con la creazione di Alleanza Nazionale[24] ed è oggi principalmente rappresentato da Fratelli d'Italia[25][26][27][28][29][30][31][32][33][34].

A livello culturale è propugnato anche dall'Associazione Nazione Futura di Francesco Giubilei[35][36][37], dal giornale Secolo d'Italia[38][39][40], dalla Fondazione Alleanza Nazionale[41][42], nonché dalla Fondazione Giuseppe Tatarella[43][44][45][46][47][48].

Note

Bibliografia

  • U.C. Mandal, Dictionary Of Public Administration, Sarup & Sons, 2007
  • Gerardo Nicolosi, I partiti politici nell'Italia repubblicana: atti del Convegno di Siena, 5-6 dicembre 2002, Rubbettino Editore, 2006
  • Silvio Lanaro, Società e ideologie nel Veneto rurale (1866-1898), Edizioni di Storia e Letteratura, 1976

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