Derby d'Italia

incontro di calcio tra le squadre italiane di Juventus e Inter
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Il derby d'Italia è il nome dato comunemente all'incontro di calcio tra le squadre italiane di Inter e Juventus.[1][2] L'incontro mette di fronte due tra le formazioni più sostenute, titolate e con maggior tradizione sportiva, oltreché col maggior fatturato e valore societario d'Italia.

Posizione di Milano e Torino, rispettivamente sede dei club di Inter e Juventus. Pur non essendo un derby in senso letterale, la sfida pone di fronte due società distanti geograficamente meno di 150 km.

Pur non essendo un derby nel senso stretto del termine, la sfida tra nerazzurri e bianconeri è una «classica»,[3] in quanto rappresenta una rivalità molto sentita da entrambe le tifoserie; per quanto riguarda la Serie A, quello fra Inter e Juventus è spesso emerso come un dualismo per le prime posizioni della classifica, a volte determinante per l'assegnazione dello scudetto. È la seconda gara più volte giocatasi complessivamente tra squadre italiane (265 incontri), dopo Juventus-Milan, nonché la sfida, al pari di quella tra bianconeri e rossoneri, più volte disputatasi nella storia del campionato italiano di calcio (209 incontri)[4] e, limitatamente alla Serie A dall'introduzione del girone unico, la partita più giocata di sempre (182 incontri); è inoltre la gara più volte giocatasi nella storia della Coppa Italia (36 incontri).

L'incontro tra l'Inter e la Juventus spesso è vissuto come il riflesso tra la rivalità, in ambito sia economico sia politico, che divide Milano e Torino, le più grandi città del Nord-Ovest d'Italia nonché, assieme a Genova, componenti del cosiddetto triangolo industriale, la regione socioeconomica che ebbe il maggior sviluppo sportivo nel Paese,[5] oltreché di quella tra i Moratti, prima Angelo e poi Massimo, e gli Agnelli, le famiglie che ne hanno detenuto per più tempo la maggioranza societaria;[6][7] motivo per cui è anche descritto come un «derby regionale».[8]

La gara, che detiene anche il primato per il maggior numero di incontri ufficiali in Italia (251), è stata protagonista di uno spareggio per l'accesso alla Coppa dell'Europa Centrale (1929) e di alcune finali, tra cui tre di Coppa Italia (1959, 1965 e 2022) e due di Supercoppa italiana (2005 e 2021).

Oltre ai numerosi incontri ufficiali, le due squadre si sono ritrovate diverse volte contrapposte in manifestazioni di carattere amichevole: all'inizio del XX secolo in competizioni come la Coppa Pagani, la Palla d'oro Moët et Chandon, la Scarpa d'argento Gerolamo Radice e la Targa Luigi Ansbacher, negli anni 1930 e 1940 il Trofeo Medaglia d'oro Caimi, negli anni 1960 i Tornei delle Città di Torino e Milano, negli anni 1980 la Coppa Super Clubs mentre, dagli anni 1990 in poi, principalmente in competizioni prestagionali come il Trofeo Birra Moretti, il Trofeo TIM e l'International Champions Cup.

L'espressione

Il giornalista Gianni Brera, inventore del termine di «derby d'Italia».

L'espressione fu coniata nel 1967 da Gianni Brera, il più influente giornalista sportivo italiano del XX secolo,[9] per indicare il confronto tra due formazioni che, pur risiedendo in due città e persino regioni differenti, erano caratterizzate da una profonda rivalità reciproca, tipica di quelle sfide "stracittadine" chiamate per l'appunto derby; solo in seguito la partita Inter-Juventus venne vista anche come quella fra le due squadre al tempo più titolate e tifate d'Italia, nonché fra le poche all'epoca mai retrocesse dalla Serie A. Nel 1967 le proprietà di Inter e Juventus erano inoltre in mano, rispettivamente, ai Moratti e agli Agnelli, due tra le più importanti dinastie economiche dell'Italia di quegli anni, cosa che contribuì a dare all'espressione di Brera anche una valenza di tipo sociale.[7]

Dal 1994 al 2009 il Milan è stato in vantaggio sull'Inter per numero di scudetti conquistati,[9] il che ha suscitato polemiche da parte dei rossoneri sull'uso di tale locuzione:[11] secondo alcuni,[12] infatti, la definizione di derby d'Italia era superficialmente riferita alle sole squadre con il palmarès più ricco; secondo altri,[13][14] l'intenzione di Brera era esclusivamente quella di sottolineare la rivalità che tradizionalmente caratterizza le sfide tra il club interista e quello juventino, a prescindere dagli albi d'oro. In ogni caso, l'antica rivalità tra le tifoserie nerazzurre e bianconere è ancora una costante del calcio italiano, anche considerando che essa si è rinvigorita nel 2006 per gli strascichi del caso Calciopoli.[15] Tutto ciò rende l'incontro tra le due squadre molto simile a una stracittadina, permettendo il successo di tale locuzione popolare ancora oggi.[16][17]

Storia

Dagli albori al girone unico

La Juventus, tra le più antiche società calcistiche d'Italia, nacque a Torino nel 1897 per volontà di un gruppo di studenti liceali, mentre l'Internazionale si costituì a Milano nel 1908 per scissione dai concittadini del Milan. Le due squadre si affrontarono per la prima volta nel 1909 durante il campionato di Prima Categoria: nel primo incontro assoluto del 14 novembre di quell'anno, giocato sul campo di Corso Sebastopoli a Torino, i bianconeri vinsero 2-0 grazie a una doppietta di Ernesto Borel,[9][18] mentre i nerazzurri si imposero 1-0 in Lombardia due settimane più tardi con un gol di Oscar Engler; l'Inter avrebbe poi conquistato a fine stagione il suo primo titolo italiano.[19]

Un momento di Ambrosiana-Juventus al Campo San Siro di Milano del 29 giugno 1930.

L'11 novembre 1912 l'Inter ottenne l'affermazione più larga sui rivali piemontesi in trasferta, vincendo in Piemonte per 0-4. Il torneo del 1913-1914 segnò invece le gare con più reti di scarto tra le formazioni: all'andata vinse la Juventus per 7-2[20] mentre, al ritorno, prevalsero i nerazzurri per 6-1.[21] Per quanto riguarda la Serie A, la prima gara si disputò il 19 marzo 1930 a Torino, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, con l'Ambrosiana – nome cui era stata costretta l'Inter sotto il ventennio fascista, causa italianizzazione, dopo la forzata fusione con la US Milanese – vittoriosa per 2-1;[22] il successo per 2-0 nella gara di ritorno, il 29 giugno, assicurò anche in questo caso ai milanesi lo scudetto, coi torinesi al terzo posto della classifica:[23] fu questo il primo titolo italiano assegnato nell'era del girone unico, nonché il primo che vide nerazzurri e bianconeri battagliare da vicino per la sua conquista.

Il 29 maggio 1929 si giocò il primo – e finora unico – spareggio tra le due compagini, con i torinesi che ebbero la meglio per 1-0 contro i meneghini, qualificandosi così alla Coppa dell'Europa Centrale. Il bilancio conclusivo degli anni 1920 fu di 6 vittorie interiste, 5 juventine e 3 pareggi.

La Juve del Quinquennio e l'Ambrosiana di Peppìn Meazza

La rivalità vera e propria ebbe inizio negli anni 1930 quando i due club, entrambi al vertice del calcio italiano, si ritrovarono stabilmente a lottare per lo scudetto assieme alla principale rivale del tempo, il Bologna. La Juve del Quinquennio fece suoi cinque campionati consecutivi durante la prima metà del decennio (1931-1935), prima squadra capace di raggiungere questo filotto, mentre l'Ambrosiana-Inter, come detto già vincitrice nel 1929-1930 del primo torneo a girone unico, fu in seguito artefice di altre due affermazioni tricolori sul finire della decade.

Meazza porta avanti un attacco dell'Ambrosiana-Inter, contrastato dalla retroguardia della Juventus, nella prima metà degli anni 1930.

L'annata 1932-1933 vide i bianconeri di Carlo Carcano vincitori del loro terzo titolo consecutivo davanti ai nerazzurri, costretti ad abbandonare le ambizioni tricolori dopo la sconfitta 3-0 subita nel girone d'andata a Torino.[24] La stagione successiva i meneghini chiusero nuovamente alle spalle dei piemontesi,[25] pur battendoli per 3-2 a Milano nella gara d'andata.[26] Il campionato del 1934-1935 segnò invece un testa a testa fra le due formazioni fino all'ultima giornata, in programma per il 2 giugno 1935, con le due rivali fin lì appaiate in vetta a quota 42 punti: la Juventus sconfisse 1-0 a Firenze la Fiorentina, mentre l'Ambrosiana-Inter, perdendo 4-2 a Roma con la Lazio, lasciò ai piemontesi la gioia del quinto scudetto consecutivo.[27]

Chiusa l'epoca del quinquennio juventino, la stagione 1935-1936 vide invece le due rivali affrontarsi per la prima volta in Coppa Italia, manifestazione nell'occasione reistituita dall'allora Direttorio Divisioni Superiori dopo un decennio di oblìo: contrapposte negli ottavi di finale, ad avere la meglio fu la squadra bianconera che superò di misura quella nerazzurra grazie a una rete di Armando Diena.[28]

Nella stagione 1937-1938 le compagini si spartirono i due allori del calcio italiano, battagliando spalla a spalla in entrambi i casi. I lombardi trionfarono in campionato, avendo la meglio dei piemontesi solo all'ultimo turno: il 24 aprile l'Ambrosiana-Inter del capocannoniere Giuseppe Meazza, in vantaggio di un solo punto, sconfisse il Bari in trasferta per 2-0 mentre la Juventus, ospite del Milan a San Siro, fu fermata sul risultato di 1-1 rinunciando così alle speranze tricolori.[29] In Coppa Italia furono invece i bianconeri a sollevare il trofeo: tre giorni prima dell'epilogo del campionato, nella semifinale di coppa giocata in gara unica a Torino i padroni di casa regolarono 2-0 gli ospiti, guadagnando così l'accesso alla finale[30] che poi vinceranno, mettendo in bacheca il loro primo successo nella competizione. In questo periodo i bianconeri vinsero 12 match contro i rivali nerazzurri, da par loro fermatisi a 8, con il picco del 5-0 a Milano del 16 ottobre 1938.[31]

Il secondo dopoguerra

Da sinistra: il nerazzurro Lorenzi e il bianconero Boniperti si salutano prima dell'incontro al Comunale di Torino del 22 novembre 1953.

Nel secondo dopoguerra, chiusasi tragicamente l'epopea calcistica del Grande Torino, Inter e Juventus si trovarono di nuovo in vetta nella stagione 1949-1950 con i bianconeri, dopo tre lustri, campioni d'Italia per l'ottava volta[32] e i rivali milanesi, terzi, distanziati di tredici lunghezze nonché sconfitti dai piemontesi in entrambi gli scontri diretti.

La squadra nerazzurra si rifece di lì a poco, trionfando nel campionato del 1952-1953 e tornando nell'occasione a cucirsi il tricolore al petto a tredici anni dalla sua precedente affermazione.[33] Anche nel 1953-1954 l'undici del presidente Carlo Masseroni e dell'allenatore Alfredo Foni (già bandiera juventina da calciatore) si sarebbe aggiudicato il titolo, stavolta dopo un lungo testa a testa proprio con la Juve culminato in un arrivo al fotofinish all'ultima giornata, con nerazzurri e bianconeri separati da un solo punto di distacco e impegnati in casa, rispettivamente, contro Triestina e Napoli: entrambe le rivali vinsero, sicché lo scudetto rimase sulle casacche di Benito Lorenzi e compagni;[34] in quel torneo i meneghini ottennero inoltre la loro affermazione più larga sui torinesi, il 4 aprile 1954, imponendosi per 6-0 a Milano.[35]

Dal Trio Magico alla Grande Inter

Da sinistra: gli interisti Bicicli e Angelillo, e lo juventino Sivori, escono dal campo di San Siro all'intervallo della finale di Coppa Italia del 13 settembre 1959; sullo sfondo s'intravedono inoltre i bianconeri Nicolè e Charles, e il nerazzurro Firmani.

Gli anni 1950 si chiusero con le due rivali contrapposte per la prima volta in una finale, quella di Coppa Italia, in cui l'Inter non riuscì a sfruttare il vantaggio ambientale di giocare a San Siro, luogo definito per la finale di Coppa Italia in quegli anni, cedendo quel 13 settembre 1959 con un netto 1-4 dinanzi alla Juve del Trio Boniperti-Charles-Sívori.[36][37] Da notare che a partire dal dicembre 1954 e sino allo stesso mese del 1960, i bianconeri dei 13 incontri disputati ne vinsero 11, lasciando solo due pareggi ai nerazzurri, l'1-1 del 14 ottobre 1956[38] e il 2-2 del 16 marzo 1958,[39] incontri entrambi disputati a Milano.

Nel 1961 fu ancora la Juventus a centrare la sua vittoria col maggior scarto. Il 16 aprile le due formazioni si affrontarono a Torino, con i bianconeri battuti all'andata per 3-1 ma ora in vantaggio di due punti in classifica. La gara fu sospesa al 31' per motivi di sicurezza, causa un'invasione a bordo campo del pubblico presente all'interno dello stadio Comunale: l'Inter, in prima istanza, ottenne il 2-0 a tavolino ma la società bianconera presentò ricorso, accolto il 3 giugno dalla Federcalcio (all'epoca presieduta da Umberto Agnelli, anche presidente della Juventus) la quale dispose di rigiocare il match; nel frattempo i meneghini persero inaspettatamente a Catania per 0-2, scivolando a -3 dai piemontesi prima del nuovo scontro diretto, e abbandonando ogni speranza tricolore. Il 10 giugno la Juventus, con il Cabezón autore nell'occasione di 6 gol – tuttora un record nel campionato italiano per quanto concerne il maggior numero di reti segnate in una singola partita –, sconfisse platonicamente per 9-1 un sodalizio milanese che, in segno di protesta contro la ripetizione della gara, aveva scelto di schierare la propria squadra giovanile.[40]

Gli anni 1960 segnarono la fine del ciclo bianconero del Trio Magico (1957-1961), che fece suoi tre scudetti e due Coppe Italia, e l'inizio dell'epopea della Grande Inter di Angelo Moratti e Helenio Herrera (1962-1966), la prima squadra italiana a vincere due Coppe dei Campioni, altrettante Coppe Intercontinentali, prima volta assoluta per un'italiana, e tre titoli nazionali; in proposito, i nerazzurri del Mago conquistarono il loro primo scudetto proprio contro i piemontesi, sconfitti 1-0 a Torino il 28 aprile 1963 grazie alla rete di Sandro Mazzola, nel match che segnò la lotta al vertice di quella stagione.[41] Nello specifico, con quest'ultima vittoria l'Inter passò per il secondo anno di fila in casa della Juventus (dopo il 2-4 del 1962), mettendo così fine un'imbattibilità bianconera a Torino che durava da 9 anni.

HH vs HH2

Un frangente della finale di Coppa Italia del 29 agosto 1965 all'Olimpico di Roma, con il portiere juventino Anzolin in uscita bassa sull'interista Mazzola; accanto a loro il bianconero Salvadore, sullo sfondo il nerazzurro Facchetti.

Per la maggior parte di questo decennio la sfida fra le due rivali fu anche quella tra HH e HH2, ovvero i due Herrera che sedevano sulle panchine, il succitato Helenio a Milano e Heriberto a Torino. Due tecnici, e due modi di intendere il calcio, letteralmente agli antipodi: il primo, franco-argentino, un istrionico affabulatore che puntava molto sull'aspetto emotivo e psicologico dei suoi giocatori; il secondo, paraguaiano, un "sergente di ferro" cultore dell'allenamento e di una rigida disciplina sia tattica sia, soprattutto, comportamentale.[42]

Seppur l'Inter si dimostrò tra le più forti squadre europee degli anni 1960, nelle due occasioni in cui nerazzurri e bianconeri si ritrovarono a sfidarsi gli uni di fronte agli altri, dapprima nella finale di Roma della Coppa Italia 1964-1965[37][43] e poi nella volata-tricolore del campionato 1966-1967,[44] ad avere la meglio in entrambi i casi fu la cosiddetta Juve Operaia[45] che peraltro, con lo scudetto del '67 vinto in rimonta all'ultima giornata, complice la storica "papera" del portiere nerazzurro Giuliano Sarti sul campo del Mantova, mise di fatto fine all'epoca della Grande Inter.[46] Il bilancio conclusivo degli anni 1960, epoca in cui venne coniata la definizione di "derby d'Italia" per questa sfida, fu di 9 vittorie juventine, 7 interiste e 5 pareggi.

Dagli anni 1970 ai 1990

Da sinistra: lo stopper bianconero Morini affronta il centravanti nerazzurro Boninsegna nell'incontro di Milano del 28 aprile 1974; sullo sfondo, l'altro juventino Causio.

Il lasso di tempo che va dagli anni 1970 alla prima metà degli anni 1980 fu segnato dal cosiddetto Ciclo Leggendario dei bianconeri, che vinsero nove scudetti sui sedici campionati disputati oltreché, con Giovanni Trapattoni in panchina, tutte le competizioni confederali, prima squadra nella storia del calcio a riuscire nell'impresa.[47]

Il 19 giugno 1971 i nerazzurri vinsero per 3-1 l'unico derby d'Italia disputatosi nel Trofeo Nazionale di Lega Armando Picchi, torneo intitolato all'omonimo giocatore, storico capitano della Grande Inter nonché ex allenatore juventino, prematuramente scomparso nel mese precedente.[48]

Tra il 1973 e il 1975 la Juventus vinse inoltre cinque derby d'Italia consecutivi fra campionato e coppa nazionale, sbancando San Siro in tre occasioni: tale striscia fu fermata il 29 maggio '75 da una vittoria interista per 2-1 nel match d'andata dei gironi di semifinale della Coppa Italia 1974-1975, con rete decisiva di Giacinto Facchetti;[49] il 19 giugno seguente, però, i torinesi si rivalsero andando a vincere a Milano con un tennistico 6-2,[30][50] nella gara che rappresenta la vittoria col maggior scarto dei bianconeri in trasferta.[9]

A partire dal gennaio 1972 e sino al dicembre 1977, su 21 incontri ufficiali (12 di campionato e 9 di Coppa Italia), la Juventus ne ha vinti 10 di campionato e 3 in Coppa Italia. Per i nerazzurri 5 successi nella coppa nazionale e uno solo in campionato, il 4 aprile 1976, con gol di Mario Bertini.[51] Due i pareggi, uno per competizione. L'Inter chiuderà tuttavia tale decennio con un secco 4-0 nella sfida di campionato a San Siro dell'11 novembre 1979, in una stagione che vide i meneghini di Eugenio Bersellini rivincere dopo nove anni lo scudetto proprio davanti ai torinesi, e con nell'occasione protagonista Alessandro Altobelli autore di una tripletta.[52] Nonostante il dominio bianconero in campionato durante gli anni 1970, i meneghini riuscirono a sconfiggere i torinesi in ben 11 occasioni nel corso del decennio, a fronte di 16 affermazioni dei piemontesi e 6 pareggi.

Da sinistra: l'interista Rummenigge e lo juventino Platini scherzano prima della partita del Meazza dell'11 novembre 1984.

Negli anni 1980, dopo la fine del blocco quindicennale (eredità della disfatta coreana) all'ingaggio degli stranieri in Serie A, gli incontri fra nerazzurri e bianconeri videro protagonisti due tra le maggiori stelle del tempo quali il francese Michel Platini e il tedesco Karl-Heinz Rummenigge. In questo decennio, da parte juventina rimase nella memoria la doppia sfida del 1983 in semifinale di Coppa Italia,[30] preludio alla vittoriosa finale che varrà loro la settima coppa nazionale, mentre sul versante interista occupò un posto di rilievo un altro 4-0 di campionato, quello maturato a Milano l'11 novembre 1984.[53] Da menzionare tra gli episodi risalenti a tale decennio l'incontro del 1º maggio 1983,[54] terminato 3-3 sul campo ma commutato dal giudice sportivo in una vittoria a tavolino dell'Inter a causa di una sassaiola verso il pullman nerazzurro, nei momenti precedenti la gara, che aveva ferito Gianpiero Marini.[55][56]

Il bilancio finale degli anni 1980 fu molto equilibrato, con 9 vittorie bianconere, 8 pareggi e 6 vittorie nerazzurre.

La rinascita di una rivalità

Da sinistra: il numero uno interista Zenga e il numero dieci juventino Baggio nei convenevoli di rito prima della gara di San Siro del 28 novembre 1993.

Con l'arrivo della Triade, ovvero il trio dirigenziale bianconero Bettega-Giraudo-Moggi, negli anni 1990 la sfida si spostò anche sui banchi politici della Lega Calcio, con il duopolio formato dalla Juve e dal Milan di Silvio Berlusconi alla maggioranza,[57] e l'Inter, passata nel frattempo dalle mani di Ernesto Pellegrini a quelle di Massimo Moratti, figlio di Angelo, alla minoranza. Il derby d'Italia, nel frattempo relegato in secondo piano dall'altra rivalità nazionale biancorossonera, si riaccese nella Serie A 1997-1998 quando le due squadre, dopo anni, si ritrovarono nuovamente a lottare spalla a spalla per lo scudetto.

A quattro turni dal termine di quel campionato, era in programma a Torino lo scontro diretto tra i bianconeri in testa e i nerazzurri a un solo punto di ritardo. Nella seconda frazione di gioco, con la squadra di Marcello Lippi avanti grazie a un gol di Alessandro Del Piero, gli ospiti recriminarono per un contatto in area tra il difensore juventino Mark Iuliano e l'attaccante interista Ronaldo:[58] gli uomini di Gigi Simoni chiesero invano l'assegnazione di un rigore, ma non fu dello stesso avviso l'arbitro Piero Ceccarini;[59] la partita terminò con il successo di misura dei padroni di casa,[58] ma al fischio finale le discussioni proliferarono in tutti i media, arrivando finanche in Parlamento[60] e sfiorando una crisi istituzionale ai vertici della Federcalcio.[61] A fine torneo la Juventus colse il suo venticinquesimo titolo, con l'Inter relegata alla piazza d'onore.

Da sinistra: il fantasista juventino Del Piero e l'attaccante interista Ronaldo prima dell'incontro al Delle Alpi di Torino del 25 ottobre 1998.

In totale, il bilancio delle sfide negli anni 1990 fu a favore della Juventus con 14 vittorie, a fronte di 5 successi dell'Inter e 6 pareggi.

Anni 2000

Il campionato del 2001-2002 andò a scrivere un'altra importante pagina della storica rivalità, con Inter e Juventus di nuovo in lotta per il tricolore, in una corsa a tre che vide coinvolta anche la Roma, sino all'ultimo turno. La squadra nerazzurra, capolista a 90' dal termine e data ampiamente favorita per il trionfo finale, perse a sorpresa 4-2 in casa di una Lazio,[62] quel giorno, "scaricata" dai suoi stessi tifosi – per timore di assistere a un successo dei concittadini giallorossi –,[63] lasciando così strada libera ai bianconeri di Lippi che, battendo in trasferta l'Udinese per 2-0, si assicurarono lo scudetto.[64] L'epilogo di quel torneo rimase impresso nella memoria collettiva[65] tanto che, da allora, il «5 maggio» è divenuta una delle date "simbolo" nella storia del calcio italiano,[66] ricordata con opposti sentimenti dalle due tifoserie, e presto trasformatasi in uno dei pilastri di questo dualismo sportivo.[62]

Nella stagione successiva le due squadre si ritrovarono di nuovo a lottare per lo scudetto. Degna di nota risultò la sfida d'andata giocata allo stadio Meazza in cui l'Inter, passata in svantaggio a causa di un rigore trasformato da Del Piero all'89', riacciuffò il pareggio al 5' di recupero, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, grazie alla singolare marcatura "in coabitazione" fra Vieri e il portiere nerazzurro Francesco Toldo, spintosi nell'occasione in avanti.[67][68] Durante questo arco di tempo si registrò la maggior serie di pareggi consecutivi nel corso della sfida: tre, dal 27 ottobre 2001 al 19 ottobre 2002.

Il portiere interista Toldo (al centro), spintosi in attacco nei concitati minuti di recupero, esulta per la rete del pareggio di Vieri nella sfida di Milano del 19 ottobre 2002.

Il 29 novembre 2003 l'Inter espugnò poi Torino con un 1-3, fermando l'imbattibilità bianconera casalinga nel derby d'Italia che durava da dieci anni;[69] i nerazzurri vinsero poi anche il match di ritorno a Milano per 3-2,[70][71] sicché il campionato 2003-2004 rimane l'ultimo in cui i lombardi riuscirono a prevalere in entrambi i confronti diretti sui piemontesi. Nella stessa stagione le due squadre si ritrovarono contrapposte nella semifinale di Coppa Italia: un doppio confronto che, dopo i pareggi di Torino e Milano, per la prima volta nella storia del derby d'Italia si risolse ai tiri di rigore, che arrisero ai bianconeri.[30]

Lo spartiacque di Calciopoli

Il 20 agosto 2005, al Delle Alpi di Torino, Juventus e Inter si affrontarono per la prima volta nella finale di Supercoppa Italiana, che vide vittoriosi i nerazzurri di Roberto Mancini grazie a una rete di Juan Sebastián Verón nei tempi supplementari;[72] con questa vittoria i nerazzurri bissarono la loro seconda vittoria consecutiva a Torino, in quella che è, ancora oggi, la loro miglior striscia di vittorie in casa dei piemontesi. Fu al termine di questa stagione che la rivalità fra i due club si rinfocolò definitivamente, per via dello scoppio nell'estate 2006 dello scandalo Calciopoli:[9] nell'occasione la giustizia sportiva, tra gli altri provvedimenti, declassò la società bianconera in Serie B per la prima volta nella sua storia;[73] quella nerazzurra rimase così l'unica squadra italiana a non esser mai retrocessa nella serie cadetta e, il 26 luglio dello stesso anno, si vide inoltre assegnare lo scudetto del 2005-2006, precedentemente conquistato sul campo proprio dai rivali bianconeri.[74]

Per i succitati motivi, nella seconda metà degli anni 2000 il derby d'Italia tornò a essere tra le sfide più sentite dai due club. In tale periodo l'Inter egemonizzò il calcio italiano facendo suoi quindici trofei, fra nazionali e internazionali, nello spazio di sette stagioni. La cosa si riverberò anche nelle sfide del tempo fra nerazzurri e bianconeri, con questi ultimi che in poche occasioni riuscirono a battere i rivali: tra di essi due 2-1, il primo nel girone di ritorno del campionato 2007-2008, prima vittoria juventina a Milano dal loro ritorno in massima serie,[75] e il secondo nell'andata della stagione 2009-2010,[76] quando a Torino i padroni di casa superarono l'undici di José Mourinho di lì a qualche mese artefice di uno storico treble mai riuscito prima a una squadra italiana;[77] fondamentale per tale traguardo, peraltro, fu un altro 2-1, stavolta dei nerazzurri sui bianconeri, nei quarti di finale della Coppa Italia.

Nelle gare disputate durante gli anni 2000 si registrò grande equilibrio, con 7 affermazioni per la Juventus, 6 per l'Inter e ben 11 pareggi.

Anni 2010 e 2020

Negli anni 2010 si assistette al prepotente ritorno in auge della Juventus, per nove volte consecutive campione d'Italia e tornata a dettar legge anche nelle sfide contro i meneghini;[78] in particolare, con il 3-1 allo Stadium di Torino del 2 febbraio 2014, i piemontesi misero a referto la loro centesima vittoria nella storia contro i lombardi.[79] In questo lasso di tempo, in campionato gli unici acuti interisti furono il 3-1 esterno del 3 novembre 2012, che pose fine a un'inviolabilità assoluta bianconera che perdurava da 49 gare,[80] e il 2-1 casalingo del 18 settembre 2016, che interruppe dopo sei anni l'imbattibilità bianconera a San Siro. Nel mezzo, nella stagione 2015-2016 le due rivali si ritrovarono opposte per la quarta volta in una semifinale di Coppa Italia: dopo il 3-0 bianconero nell'andata a Torino,[81] cui replicarono i nerazzurri con un altro 3-0 nel ritorno a Milano, come dodici anni prima il confronto premiò la Juventus ai rigori.[82] In questo decennio, degna di nota fu la gara del 28 aprile 2018, in cui i bianconeri vinsero per 3-2 a Milano rimontando due gol in prossimità del 90', conquistando un successo decisivo nel rush finale verso lo scudetto.[83][84]

Con l'entrata negli anni 2020 la sfida si portò dietro nuove schermaglie per via dell'approdo della bandiera juventina Antonio Conte sulla panchina interista.[85] Il decennio si aprì nella stagione 2020-2021 col derby d'Italia vinto dai meneghini per 2-0, che sancì un ideale passaggio di consegne,[86] visto che al termine di quel campionato furono proprio i nerazzurri di Conte ad interrompere il ciclo di successi bianconero in campionato che durava da nove anni.[87] Nella stessa annata i due club tornarono ad incrociarsi, per la quinta volta nella storia, nelle semifinali di Coppa Italia: a prevalere, come nelle quattro semifinali disputate in precedenza, furono i bianconeri di Andrea Pirlo grazie al 2-1 di Milano[88] poi capitalizzato con lo 0-0 nel retour match di Torino.[89]

La stagione 2021-2022 vide un ribaltamento delle gerarchie in essere nel precedente decennio. Il 12 gennaio 2022 a Milano, nella seconda Supercoppa italiana giocata tra le due squadre dopo quella del 2005, la vittoria fu nuovamente ad appannaggio dell'Inter, nel frattempo passata in mano a Simone Inzaghi, che come diciassette anni prima ebbe la meglio ai tempi supplementari, questa volta con il punteggio di 2-1: peraltro il decisivo gol di Alexis Sánchez, siglato un minuto dopo il 120', risultò il più tardivo nella storia del confronto.[90] Il successivo 11 maggio a Roma, nella terza finale di Coppa Italia tra le due compagini, dopo quelle del 1959 e del 1965, per la prima volta sono i nerazzurri a prevalere sui bianconeri, con il risultato di 4-2 anche stavolta all'overtime.[91] Questi due successi, sommati alla vittoria in trasferta nel retour match in campionato, permisero all'Inter di totalizzare tre vittorie consecutive contro la Juventus, un filotto che non si verificava dalla stagione 1926-1927, e di chiudere l'annata imbattuta nei confronti della compagine rivale, un risultato che non accadeva dalla stagione 2008-2009.[92]

La rivalità continuò ad essere accesa anche nel corso della stagione 2022-2023, con le due formazioni che si sfidarono in quattro occasioni. In Serie A i bianconeri fecero loro entrambi gli scontri diretti, fatto che non si verificava dall'edizione 2019-2020, vincendo sia l'andata a Torino per 2-0 sia il ritorno a Milano per 1-0. I nerazzurri si rifecero nelle semifinali di Coppa Italia, pareggiando 1-1 la gara di andata allo Juventus Stadium e vincendo per 1-0 la gara di ritorno a San Siro: grazie a quest'affermazione i nerazzurri eliminarono, per la prima volta, i rivali nel turno delle semifinali della coppa nazionale, dopo 5 affermazioni su 5 dei bianconeri nei precedenti.

Risultati

Di seguito è riportato l'elenco dei risultati negli incontri ufficiali tra Inter e Juventus. Dati aggiornati al 4 febbraio 2024.[93]

StagioneCompetizioneDataSquadra in casaRisultatoSquadra in trasfertaN
1909–10Prima Categoria14 novembre 1909Juventus2 – 0Inter1
28 novembre 1909Inter1 – 0Juventus2
1910–11Prima Categoria12 marzo 1911Inter1 – 1Juventus3
28 maggio 1911Juventus0 – 2Inter4
1911–12Prima Categoria26 novembre 1911Inter6 – 1Juventus5
11 febbraio 1912Juventus0 – 4Inter6
1913–14Prima Categoria14 dicembre 1913Juventus7 – 2Inter7
4 gennaio 1914Inter6 – 1Juventus8
22 marzo 1914Juventus1 – 0Inter9
17 maggio 1914Inter2 – 2Juventus10
1919–20Prima Categoria
(a Genova)
23 maggio 1920Inter1 – 0 Juventus11
1923–24Prima Divisione7 ottobre 1923Juventus2 – 0Inter12
20 aprile 1924Inter2 – 2Juventus13
1926–27Divisione Nazionale7 novembre 1926Juventus4 – 1Inter14
6 febbraio 1927Inter3 – 0Juventus15
10 aprile 1927Inter2 – 1Juventus16
26 giugno 1927Juventus1 – 3Inter17
1927–28Divisione Nazionale12 agosto 1927Juventus1 – 1Inter18
26 febbraio 1928Inter1 – 0Juventus19
17 maggio 1928Inter1 – 4Juventus20
22 luglio 1928Juventus1 – 0Inter21
1928–29Divisione Nazionale25 novembre 1928Juventus0 – 0Inter22
21 aprile 1929Inter4 – 2Juventus23
Preliminare Mitropa Cup30 maggio 1929Juventus1 – 0Inter24
1929–30Serie A19 marzo 1930Juventus1 – 2Inter25
29 giugno 1930Inter2 – 0Juventus26
1930–31Serie A18 gennaio 1931Inter2 – 3Juventus27
21 giugno 1931Juventus1 – 0Inter28
1931–32Serie A17 gennaio 1932Juventus6 – 2Inter29
5 giugno 1932Inter2 – 4Juventus30
1932–33Serie A18 dicembre 1932Juventus3 – 0Inter31
25 maggio 1933Inter2 – 2Juventus32
1933–34Serie A12 novembre 1933Inter3 – 2Juventus33
1º aprile 1934Juventus0 – 0Inter34
1934–35Serie A18 novembre 1934Juventus1 – 0Inter35
31 marzo 1935Inter0 – 0Juventus36
1935–36Serie A17 novembre 1935Inter4 – 0Juventus37
15 marzo 1936Juventus1 – 0Inter38
Coppa Italia21 maggio 1936Inter0 – 1Juventus39
1936–37Serie A18 ottobre 1936Juventus1 – 1Inter40
21 febbraio 1937Inter2 – 0Juventus41
1937–38Serie A14 novembre 1937Inter2 – 1 Juventus42
13 marzo 1938Juventus2 – 1Inter43
Coppa Italia21 aprile 1938Juventus2 – 0Inter44
1938–39Serie A16 ottobre 1938Inter5 – 0Juventus45
26 febbraio 1939Juventus0 – 0Inter46
1939–40Serie A17 settembre 1939Inter4 – 0Juventus47
21 gennaio 1940Juventus1 – 0Inter48
1940–41Serie A10 novembre 1940Inter2 – 1Juventus49
2 marzo 1941Juventus2 – 0Inter50
Coppa Italia11 maggio 1941Inter0 – 2Juventus51
1941–42Serie A4 gennaio 1942Inter4 – 1Juventus52
17 maggio 1942Juventus4 – 0Inter53
1942–43Serie A29 novembre 1942Juventus4 – 2Inter54
14 marzo 1943Inter3 – 1Juventus55
1943-44Campionato Alta Italia28 maggio 1944Inter2 – 1Juventus56
11 giugno 1944Juventus1 – 0Inter57
1945–46Divisione Nazionale18 novembre 1945Inter2 – 2 Juventus58
17 febbraio 1946Juventus0 – 0Inter59
5 maggio 1946Inter1 – 0Juventus60
23 giugno 1946Juventus1 – 0Inter61
1946–47Serie A15 dicembre 1946Juventus4 – 1Inter62
18 maggio 1947Inter0 – 0Juventus63
1947–48Serie A12 ottobre 1947Inter4 – 2Juventus64
14 marzo 1948Juventus2 – 0Inter65
1948–49Serie A4 novembre 1948Juventus0 – 1Inter66
6 marzo 1949Inter1 – 1Juventus67
1949–50Serie A13 novembre 1949Juventus3 – 2Inter68
26 marzo 1950Inter2 – 4Juventus69
1950–51Serie A3 dicembre 1950Inter3 – 0Juventus70
22 aprile 1951Juventus0 – 2Inter71
1951–52Serie A6 gennaio 1952Juventus3 – 2Inter72
1º giugno 1952Inter3 – 2Juventus73
1952–53Serie A4 gennaio 1953Inter2 – 0Juventus74
10 maggio 1953Juventus2 – 1Inter75
1953–54Serie A22 novembre 1953Juventus2 – 2Inter76
4 aprile 1954Inter6 – 0Juventus77
1954–55Serie A12 dicembre 1954Inter1 – 2Juventus78
24 aprile 1955Juventus3 – 2Inter79
1955–56Serie A8 gennaio 1956Juventus1 – 0Inter80
13 maggio 1956Inter0 – 2Juventus81
1956–57Serie A14 ottobre 1956Inter1 – 1Juventus82
3 marzo 1957Juventus5 – 1Inter83
1957–58Serie A27 ottobre 1957Juventus3 – 1Inter84
16 marzo 1958Inter2 – 2Juventus85
1958–59Serie A18 dicembre 1958Inter1 – 3Juventus86
19 aprile 1959Juventus3 – 2Inter87
Coppa Italia13 settembre 1959Inter1 – 4Juventus88
1959–60Serie A13 dicembre 1959Juventus1 – 0Inter89
24 aprile 1960Inter0 – 3Juventus90
1960–61Serie A18 dicembre 1960Inter3 – 1Juventus91
10 giugno 1961Juventus9 – 1Inter92
1961–62Serie A22 ottobre 1961Juventus2 – 4 Inter93
25 febbraio 1962Inter2 – 2 Juventus94
1962–63Serie A23 dicembre 1962Inter1 – 0 Juventus95
28 aprile 1963Juventus0 – 1Inter96
1963–64Serie A22 dicembre 1963Juventus4 – 1Inter97
3 maggio 1964Inter1 – 0Juventus98
1964–65Serie A27 dicembre 1964Inter1 – 1 Juventus99
16 maggio 1965Juventus0 – 2 Inter100
Coppa Italia
(a Roma)
29 agosto 1965Juventus1 – 0Inter101
1965–66Serie A2 gennaio 1966Juventus0 – 0 Inter102
8 maggio 1966Inter3 – 1 Juventus103
1966–67Serie A31 dicembre 1966Inter1 – 1 Juventus104
7 maggio 1967Juventus1 – 0Inter105
1967–68Serie A31 dicembre 1967Juventus3 – 2Inter106
28 aprile 1968Inter0 – 0 Juventus107
1968–69Serie A12 gennaio 1969Inter1 – 2Juventus108
4 maggio 1969Juventus1 – 0Inter109
1969–70Serie A26 ottobre 1969Juventus2 – 1Inter110
1º marzo 1970Inter0 – 0 Juventus111
1970–71Serie A27 dicembre 1970Inter2 – 0 Juventus112
18 aprile 1971Juventus1 – 1 Inter113
Trofeo Picchi19 giugno 1971Inter3 – 1Juventus114
1971–72Serie A2 gennaio 1972Inter0 – 0 Juventus115
23 aprile 1972Juventus3 – 0Inter116
Coppa Italia4 giugno 1972Inter3 – 1 Juventus117
25 giugno 1972Juventus2 – 1Inter118
1972–73Serie A7 gennaio 1973Inter0 – 2Juventus119
13 maggio 1973Juventus2 – 1Inter120
Coppa Italia17 giugno 1973Inter1 – 1 Juventus121
27 giugno 1973Juventus4 – 2Inter122
1973–74Serie A6 gennaio 1974Juventus2 – 0Inter123
28 aprile 1974Inter0 – 2Juventus124
1974–75Serie A1º dicembre 1974Inter0 – 1Juventus125
23 maggio 1975Juventus1 – 0Inter126
Coppa Italia29 maggio 1975Juventus1 – 2 Inter127
19 giugno 1975Inter2 – 6Juventus128
1975–76Coppa Italia31 agosto 1975Inter1 – 0 Juventus129
Serie A14 dicembre 1975Juventus2 – 0Inter130
4 aprile 1976Inter1 – 0 Juventus131
1976–77Serie A16 gennaio 1977Juventus2 – 0Inter132
8 maggio 1977Inter0 – 2Juventus133
Coppa Italia12 giugno 1977Juventus0 – 1 Inter134
19 giugno 1977Inter1 – 0 Juventus135
1977–78Serie A18 dicembre 1977Inter0 – 1Juventus136
8 aprile 1978Juventus2 – 2 Inter137
1978–79Serie A10 dicembre 1978Juventus1 – 1 Inter138
14 aprile 1979Inter2 – 1 Juventus139
Coppa Italia25 aprile 1979Juventus3 – 1Inter140
9 maggio 1979Inter1 – 0 Juventus141
1979–80Serie A11 novembre 1979Inter4 – 0 Juventus142
Coppa Italia28 novembre 1979Inter1 – 2Juventus143
30 gennaio 1980Juventus0 – 0 Inter144
Serie A23 marzo 1980Juventus2 – 0Inter145
1980–81Serie A23 novembre 1980Juventus2 – 1Inter146
29 marzo 1981Inter1 – 0 Juventus147
1981–82Serie A20 dicembre 1981Inter0 – 0 Juventus148
25 aprile 1982Juventus1 – 0Inter149
1982–83Serie A19 dicembre 1982Inter0 – 0 Juventus150
1º maggio 1983Juventus0 – 2 Inter151
Coppa Italia11 giugno 1983Juventus2 – 1Inter152
15 giugno 1983Inter0 – 0 Juventus153
1983–84Serie A18 dicembre 1983Juventus2 – 0Inter154
29 aprile 1984Inter1 – 2Juventus155
1984–85Serie A11 novembre 1984Inter4 – 0 Juventus156
24 marzo 1985Juventus3 – 1Inter157
1985–86Serie A24 novembre 1985Inter1 – 1 Juventus158
23 marzo 1986Juventus2 – 0Inter159
1986–87Serie A26 ottobre 1986Juventus1 – 1 Inter160
15 marzo 1987Inter2 – 1 Juventus161
1987–88Serie A25 ottobre 1987Inter2 – 1 Juventus162
6 marzo 1988Juventus1 – 0Inter163
1988–89Serie A18 dicembre 1988Inter1 – 1 Juventus164
7 maggio 1989Juventus1 – 1 Inter165
1989–90Serie A17 settembre 1989Inter2 – 1 Juventus166
28 gennaio 1990Juventus1 – 0Inter167
1990–91Serie A28 ottobre 1990Juventus4 – 2Inter68
10 marzo 1991Inter2 – 0 Juventus169
1991–92Serie A8 dicembre 1991Juventus2 – 1Inter170
Coppa Italia12 febbraio 1992Juventus1 – 0Inter171
26 febbraio 1992Inter1 – 21Juventus172
Serie A26 aprile 1992Inter1 – 3Juventus173
1992–93Serie A25 ottobre 1992Inter3 – 1 Juventus174
21 marzo 1993Juventus0 – 2 Inter175
1993–94Serie A28 novembre 1993Inter2 – 2 Juventus176
2 aprile 1994Juventus1 – 0Inter177
1994–95Serie A2 ottobre 1994Juventus0 – 0 Inter178
5 marzo 1995Inter0 – 0 Juventus179
1995–96Serie A17 dicembre 1995Juventus1 – 0Inter180
20 aprile 1996Inter1 – 2Juventus181
1996–97Serie A20 ottobre 1996Juventus2 – 0Inter182
Coppa Italia13 novembre 1996Juventus0 – 3 Inter183
18 dicembre 1996Inter1 – 1 Juventus184
Serie A9 marzo 1997Inter0 – 0 Juventus185
1997–98Serie A4 gennaio 1998Inter1 – 0 Juventus186
26 aprile 1998Juventus1 – 0Inter187
1998–99Serie A25 ottobre 1998Juventus1 – 0Inter188
27 febbraio 1999Inter0 – 0 Juventus189
1999–2000Serie A12 dicembre 1999Juventus1 – 0Inter190
16 aprile 2000Inter1 – 2Juventus191
2000–01Serie A3 dicembre 2000Inter2 – 2 Juventus192
14 aprile 2001Juventus3 – 1Inter193
2001–02Serie A27 ottobre 2001Juventus0 – 0 Inter194
9 marzo 2002Inter2 – 2 Juventus195
2002–03Serie A19 ottobre 2002Inter1 – 1 Juventus196
2 marzo 2003Juventus3 – 0Inter197
2003–04Serie A29 novembre 2003Juventus1 – 3 Inter198
Coppa Italia4 febbraio 2004Juventus2 – 2 Inter199
12 febbraio 2004Inter2 – 22 Juventus200
Serie A4 aprile 2004Inter3 – 2 Juventus201
2004–05Serie A28 novembre 2004Inter2 – 2 Juventus202
20 aprile 2005Juventus0 – 1 Inter203
2005–06Supercoppa italiana20 agosto 2005Juventus0 – 11 Inter204
Serie A2 ottobre 2005Juventus2 – 0Inter205
12 febbraio 2006Inter1 – 2Juventus206
2007–08Serie A4 novembre 2007Juventus1 – 1 Inter207
Coppa Italia23 gennaio 2008Inter2 – 2 Juventus208
30 gennaio 2008Juventus2 – 3 Inter209
Serie A22 marzo 2008Inter1 – 2Juventus210
2008–09Serie A22 novembre 2008Inter1 – 0 Juventus211
18 aprile 2009Juventus1 – 1 Inter212
2009–10Serie A5 dicembre 2009Juventus2 – 1Inter213
Coppa Italia28 gennaio 2010Inter2 – 1 Juventus214
Serie A16 aprile 2010Inter2 – 0 Juventus215
2010–11Serie A3 ottobre 2010Inter0 – 0 Juventus216
13 febbraio 2011Juventus1 – 0Inter217
2011–12Serie A29 ottobre 2011Inter1 – 2Juventus218
25 marzo 2012Juventus2 – 0Inter219
2012–13Serie A3 novembre 2012Juventus1 – 3 Inter220
30 marzo 2013Inter1 – 2Juventus221
2013–14Serie A14 settembre 2013Inter1 – 1 Juventus222
2 febbraio 2014Juventus3 – 1Inter223
2014–15Serie A6 gennaio 2015Juventus1 – 1 Inter224
16 maggio 2015Inter1 – 2Juventus225
2015–16Serie A18 ottobre 2015Inter0 – 0 Juventus226
Coppa Italia27 gennaio 2016Juventus3 – 0Inter227
Serie A28 febbraio 2016Juventus2 – 0Inter228
Coppa Italia2 marzo 2016Inter3 – 03Juventus229
2016–17Serie A18 settembre 2016Inter2 – 1 Juventus230
5 febbraio 2017Juventus1 – 0Inter231
2017–18Serie A9 dicembre 2017Juventus0 – 0 Inter232
28 aprile 2018Inter2 – 3Juventus233
2018–19Serie A7 dicembre 2018Juventus1 – 0Inter234
27 aprile 2019Inter1 – 1Juventus235
2019–20Serie A6 ottobre 2019Inter1 – 2Juventus236
8 marzo 2020Juventus2 – 0Inter237
2020–21Serie A17 gennaio 2021Inter2 – 0 Juventus238
Coppa Italia2 febbraio 2021Inter1 – 2Juventus239
9 febbraio 2021Juventus0 – 0 Inter240
Serie A15 maggio 2021Juventus3 – 2Inter241
2021–22Serie A24 ottobre 2021Inter1 – 1 Juventus242
Supercoppa italiana12 gennaio 2022Inter2 – 11 Juventus243
Serie A3 aprile 2022Juventus0 – 1 Inter244
Coppa Italia11 maggio 2022Juventus2 – 41 Inter245
2022–23Serie A6 novembre 2022Juventus2 – 0Inter246
19 marzo 2023Inter0 – 1Juventus247
Coppa Italia4 aprile 2023Juventus1 – 1 Inter248
26 aprile 2023Inter1 – 0 Juventus249
2023–24Serie A26 novembre 2023Juventus1 – 1 Inter250
4 febbraio 2024Inter1 – 0Juventus251

1 Risultato dopo i tempi supplementari.
2 Risultato dopo i tempi supplementari, con vittoria della Juventus 7-6 dopo i tiri di rigore.
3 Risultato dopo i tempi supplementari, con vittoria della Juventus 5-3 dopo i tiri di rigore.

Statistiche

Partite

Al 4 febbraio 2024 le due squadre si sono incontrate ufficialmente 251 volte, con 112 vittorie della Juventus, 62 pareggi e 77 vittorie dell'Inter.[94] I bianconeri hanno colto 33 affermazioni a Milano, con 20 successi a Torino per i nerazzurri:[69] la miglior striscia di quest'ultimi in campo avverso è rappresentata da due vittorie consecutive, circostanza verificatasi per l'ultima volta nel 2005.[72] Dal canto loro i sabaudi hanno espugnato consecutivamente l'impianto meneghino per un massimo di tre volte: degno di nota è, in tal senso, il periodo occorso dal 18 dicembre 1958 al 24 aprile 1960 e inframmezzato dalla conquista di una Coppa Italia (13 settembre 1959).[36]

Per quanto attiene all'imbattibilità casalinga, l'Inter mantenne inviolato il proprio terreno di gioco dal 28 novembre 1909 al 26 febbraio 1928 registrando sei vittorie e tre pareggi:[95] dal 21 giugno 1931 al 14 marzo 1948 la Juventus impose invece quattro pari ai meneghini in terra piemontese,[96] battendoli nelle restanti quindici occasioni.[97]

Oltre ai numerosi incontri ufficiali, tra cui si annoverano anche uno spareggio per l'accesso alla Coppa dell'Europa Centrale (1929), il Campionato Alta Italia (1944) e il Trofeo Picchi (1971), sin dall'inizio del XX secolo le due formazioni si sono ritrovate diverse volte contrapposte in manifestazioni di carattere amichevole quali la Coppa Pagani, la Palla d'oro Moët et Chandon, la Scarpa d'argento Gerolamo Radice, la Targa Luigi Ansbacher, il Trofeo Medaglia d'oro Caimi, i Tornei delle Città di Torino e Milano, la Coppa Super Clubs e, dagli anni 1990 in poi, competizioni prestagionali come il Trofeo Birra Moretti, il Trofeo TIM e l'International Champions Cup.

Partite ufficiali

Dati aggiornati al 4 febbraio 2024.

Totale gare
disputate
Vittorie
Juventus
PareggiVittorie
Inter
Reti
Juventus
Reti
Inter
Campionati antichi
(1909-1929, 1945-1946)
2787123646
Serie A
(1929-1943, 1946-2024)
182874649259209
Totale campionato
209955361295255
Campionato Alta Italia
(1943-1944)
210122
Coppa Italia
(1936-2023)
36159125345
Supercoppa italiana
(2005, 2021)
200213
Preliminare Mitropa
(1929)
110010
Trofeo Picchi (1971)100113
Totale2511126277353308

Partite non ufficiali

Sono escluse dal computo le manifestazioni non ufficiali che prevedono la disputa di partite della durata di quarantacinque minuti.

Totale gare
disputate
Vittorie
Juventus
PareggiVittorie
Inter
Reti
Juventus
Reti
Inter
Coppa Pagani (1909)100101
Palla d'oro Moët et Chandon (1910)110021
Trofeo Gerolamo Radice (1913)100103
Targa Luigi Ansbacher (1914)100128
Trofeo Medaglia d'oro Caimi (1934-1942)5122813
Torneo Città di Torino (1966)110031
Torneo Città di Milano (1969)100113
Coppa Super Clubs (1983)110010
International Champions Cup (2013-2019)202022
Totale144461932

Partite complessive

Totale gare
disputate
Vittorie
Juventus
PareggiVittorie
Inter
Reti
Juventus
Reti
Inter
Competizioni ufficiali2511126277353308
Competizioni non ufficiali144461932
Totale assoluto2651166683372340

Giocatori

Marcatori

Dall'alto, in senso orario: Giuseppe Meazza, miglior marcatore interista dell'incontro, e Omar Sívori, miglior marcatore juventino; i due, assieme a Roberto Boninsegna che è andato in gol con entrambe le maglie, sono anche i giocatori con più reti in assoluto (12) nel derby d'Italia.

Di seguito è riportato l'elenco dei principali marcatori nelle partite ufficiali del derby d'Italia.

PosizioneGiocatoreSquadraReti
1 Roberto Boninsegna Inter (9),  Juventus (3)12
Giuseppe Meazza Inter
Omar Sívori Juventus
4 Alessandro Del Piero Juventus10
5 Pietro Anastasi Juventus9
6 Alessandro Altobelli Inter8
Benito Lorenzi Inter
8 Roberto Baggio Juventus7
Giampiero Boniperti Juventus
Julio Ricardo Cruz Inter
11 Roberto Bettega Juventus5
Mauro Icardi Inter
Sandro Mazzola Inter
14 Juan Cuadrado Juventus4
Paulo Dybala Juventus
Lautaro Martínez Inter
Álvaro Morata Juventus
Ivan Perišić Inter
Michel Platini Juventus
Cristiano Ronaldo Juventus
Arturo Vidal Juventus (3),  Inter (1)
Christian Vieri Inter

Presenze

Dall'alto, in senso orario: gli interisti Giacinto Facchetti e Javier Zanetti, i più presenti nella storia del derby d'Italia (39), e Giuseppe Furino e Franco Causio, primatisti nelle file juventine (35).

Di seguito è riportato l'elenco dei principali giocatori con più presenze nelle partite ufficiali del derby d'Italia.

PosizioneGiocatoreSquadraPresenze
1 Giacinto Facchetti Inter39
Javier Zanetti Inter
3 Sandro Mazzola Inter38
4 Giuseppe Bergomi Inter36
Franco Causio Juventus (35),  Inter (1)
6 Giuseppe Baresi Inter35
Giuseppe Furino Juventus
8 Gaetano Scirea Juventus34
9 Giorgio Chiellini Juventus33
Mario Corso Inter
11 Antonello Cuccureddu Juventus31
Alessandro Del Piero Juventus
Dino Zoff Juventus

Allenatori

Presenze

Da sinistra: Giovanni Trapattoni, l'allenatore juventino con più presenze nella storia del derby d'Italia (36), nonché quello più presente in assoluto (46), ed Helenio Herrera, il tecnico interista con più presenze nella sfida (18).

Di seguito è riportato l'elenco dei principali allenatori con più presenze nelle partite ufficiali del derby d'Italia.

PosizioneAllenatoreSquadraPresenze
1 Giovanni Trapattoni Juventus (36),  Inter (10)46
2 Massimiliano Allegri Juventus22
3 Marcello Lippi Juventus (19),  Inter (2)21
4 Helenio Herrera Inter18
5 Árpád Weisz Inter16
6 Roberto Mancini Inter15
7 Eugenio Bersellini Inter14
Carlo Parola Juventus
9 Carlo Carcano Juventus (9),  Inter (4)13
Heriberto Herrera Juventus (11),  Inter (2)
11 Antonio Conte Juventus (6),  Inter (6)12
Virginio Rosetta Juventus

Record

Inter-Juventus, essendo una «classica» del calcio italiano, porta con sé diversi record:

Da sinistra: Sandro Mazzola, al debutto in Serie A, in contrasto sullo juventino Benito Sarti nel derby d'Italia del 10 giugno 1961, giocato in segno di protesta dall'Inter con la sua squadra giovanile:[40] la vittoria 9-1 dei bianconeri rimane la più larga nella storia della «classica».
  • È la partita più disputata di sempre in Serie A (182 incontri), nonché quella più disputata in generale nel campionato italiano considerando anche l'era pre-girone unico (209 incontri), al pari di Juventus-Milan, oltre a essere quella con il maggior numero di sfide in Coppa Italia (36).[98]
  • È la sfida fra le due squadre più vittoriose in ambito nazionale, con 59 titoli per la Juventus e 37 per l'Inter.
  • L'affermazione più larga per i bianconeri è il 9-1 del 10 giugno 1961, valevole per il campionato di Serie A 1960-1961.[40]
  • L'affermazione più larga per i nerazzurri è il 6-0 del 4 aprile 1954, valevole per il campionato di Serie A 1953-1954.
  • La vittoria più larga della Juventus in trasferta è il 2-6 del 19 giugno 1975, gara di ritorno della Coppa Italia 1974-1975.
  • La vittoria più larga per l'Inter in trasferta è lo 0-4 dell'11 novembre 1912, valevole per il campionato di Prima Categoria 1912-1913.
  • La Juventus ha vinto a Milano in 33 occasioni, la miglior striscia consecutiva è di 3 successi in tre periodi differenti.
  • L'Inter ha vinto a Torino in 20 occasioni, la miglior striscia consecutiva è di 2 successi in tre periodi differenti.
  • La maggior imbattibilità bianconera in casa è di 16 anni, dal 21 giugno 1931 al 14 marzo 1948.
  • La maggior imbattibilità nerazzurra in casa è di 18 anni, dal 28 novembre 1909 al 26 febbraio 1928.
  • La maggior serie di partite consecutive senza sconfitta è delle Juventus, imbattuta per 13 gare consecutive dal 12 dicembre 1954 al 18 dicembre 1960.
  • La maggior serie di partite consecutive senza sconfitta per l'Inter è di 7 gare, imbattuta dal 29 novembre 2003 al 2 ottobre 2005.
  • Il maggior numero di vittorie consecutive per la Juventus è pari a 5, verificatesi in 3 occasioni;
  • Il maggior numero di vittorie consecutive per l'Inter è pari a 3, verificatesi in 2 occasioni;
  • Il maggior numero di pareggi consecutivi si è verificato tra il 27 ottobre 2001 ed il 19 ottobre 2002, con 3 gare concluse in parità.
  • I risultati più frequenti della sfida sono lo 0-0 (verificatosi 15 volte), la vittoria dell'Inter per 1-0 a Milano (avvenuta 16 volte)[99][100] e la vittoria della Juventus per 1-0 a Torino (avvenuta 28 volte).[101][102]
  • La Juventus è l'unica squadra in Italia, assieme alla disciolta US Torinese, contro cui l'Inter ha un bilancio di risultati negativo.[103]
  • La disciolta US Milanese, fusasi dal 1928 al 1932 nell'Ambrosiana, è una delle due squadre in Italia (insieme alla US Torinese) contro cui la Juventus ha un bilancio di risultati negativo.
  • L'Inter è la squadra che ha battuto più volte la Juventus in competizioni ufficiali (77).[103]
  • La gara disputata a Milano il 6 ottobre 2019 e terminata 2-1 in favore dei bianconeri ha stabilito il record d'incasso per il campionato italiano di calcio, con 6 620 976 euro.[104]
  • La finale disputata a Roma l'11 maggio 2022 e terminata 4-2 dopo i tempi supplementari in favore dei nerazzurri ha stabilito l'allora record d'incasso per la Coppa Italia, con 5 148 455 euro,[105] mantenuto per il successivo anno.[106]

Finali ufficiali

Nelle finali di trofei ufficiali (compresi i tornei da un solo incontro), le due squadre hanno finora fatto registrare i seguenti risultati:

Giocatori

Da sinistra: la bandiera nerazzurra Boninsegna e quella bianconera Anastasi, protagonisti nell'estate 1976 del più famoso scambio di mercato fra i due club.

Sull'asse Milano-Torino si sono susseguiti molti scambi di casacca. Tra i primi giocatori di rilievo ad aver vestito entrambe le maglie ci furono, nel periodo interbellico, il nerazzurro Luigi Cevenini, capace di farsi apprezzare anche dai nuovi tifosi bianconeri dopo il trasferimento in Piemonte nel 1927, e Luigi Allemandi, inversamente protagonista nell'Ambrosiana a cavallo degli anni 1920 e 1930 dopo l'esordio in maglia juventina.[107] In seguito toccò a Giuseppe Meazza, dopo aver militato nell'Ambrosiana per tredici anni (1927-1940) segnando 239 gol in 348 partite, passare all'allora Juventus Cisitalia – così chiamata, durante il secondo conflitto mondiale, per l'abbinamento con l'omonima casa automobilistica – nella stagione 1942-1943, segnando 10 reti in 27 gare; il nome di Meazza resta comunque legato alla squadra milanese, dove vinse tre scudetti e una Coppa Italia, e dove tornò a militare nella stagione 1946-1947, con 2 marcature in 17 match. Nel 1968 fu il portiere della Grande Inter, Giuliano Sarti, a cambiare divisa trasferendosi a Torino, dopo cinque anni in nerazzurro che gli valsero altrettanti trofei nazionali e internazionali. Altra colonna della Grande Inter fu Tarcisio Burgnich, roccioso centrale difensivo che collezionò qualche presenza alla Juventus nei primi anni di carriera.

Lo scambio storico, quello fra due bandiere dei club, fu tuttavia quello andato in scena nell'estate 1976, quando l'interista Roberto Boninsegna e lo juventino Pietro Anastasi si resero protagonisti di un reciproco cambio di casacca che destò non poco scalpore:[108] la nuova realtà rivitalizzò il trentatreenne Bonimba il quale all'ombra della Mole vincerà diversi titoli (compresa la Coppa UEFA 1976-1977, primo trofeo internazionale dei piemontesi), segnando anche una doppietta alla sua ex squadra in uno Juve-Inter 2-0 del 16 gennaio 1977;[109] al contrario, Pietruzzu, seppur di cinque anni più giovane, non lasciò particolari ricordi sotto la Madonnina.[108] Sul finire degli anni 1970 si segnalò anche l'intreccio di mercato inerente Michel Platini: il francese firmò nel 1977 un precontratto con l'Inter,[110] non potendo tuttavia approdare nell'immediato in Serie A per via dell'allora blocco agli ingaggi verso gli stranieri; nel 1982, a frontiere riaperte, per differenti scelte di mercato la società meneghina rinunciò a portare il francese a Milano lasciandolo così libero di accasarsi alla Juventus,[111][112] dove collezionerà numerosi trofei compresi tre Palloni d'oro consecutivi.

Da sinistra: Roberto Baggio, uno dei Palloni d'oro ad aver giocato con entrambe le società, qui a contrasto con Matthias Sammer, altro futuro Pallone d'oro, nel derby d'Italia del 25 ottobre 1992.

A metà degli anni 1980 altre due bandiere, il bianconero Marco Tardelli e il nerazzurro Alessandro Altobelli, a distanza di qualche stagione si scambiarono le maglie, senza che ciò portasse a particolari acuti. Giocatori che invece lasciarono ottimi ricordi calcistici militando su entrambe le sponde furono, tra gli anni 1980 e i 2000, Aldo Serena, Roberto Baggio (primo Pallone d'oro ad aver giocato con entrambe le società) e Christian Vieri;[113] dopo positivi trascorsi a Torino, furono invece al di sotto delle aspettative le prestazioni a Milano di Totò Schillaci, Angelo Peruzzi ed Edgar Davids.[107]

Nel 2004 avvenne un altro scambio rimasto negli annali per via dei suoi contrapposti esiti, quello tra Fabio Cannavaro, tra i migliori difensori italiani della sua generazione, e Fabián Carini, portiere uruguaiano presto dimenticato dalla Serie A.[114] Cannavaro vincerà il Pallone d'oro 2006 grazie alle sue prestazioni con la maglia bianconera, nonché con quelle del Real Madrid e dell'Italia nello stesso anno, mentre Carini, pur potendosi fregiare del titolo italiano vinto a Milano nel 2006-2007, non collezionerà che una manciata di presenze nella sua effimera esperienza nerazzurra. Con il declassamento della Juventus in B, infine, vari giocatori nel 2006 passarono da una sponda all'altra: è il caso di Zlatan Ibrahimović e Patrick Vieira, i quali, a Milano, vinceranno tre scudetti e due supercoppe.[107][113]

Nel corso degli anni 2010 e 2020 diversi giocatori hanno vestito entrambe le divise, passando direttamente da una società all'altra, senza però suscitare i clamori del passato. Esempi di questi cambi di casacca sono stati Lúcio ed Hernanes dall'Inter alla Juventus, rispettivamente nel 2012 e nel 2015, e Kwadwo Asamoah e Juan Cuadrado dalla Juventus all'Inter, rispettivamente nel 2019 e nel 2023. Tra coloro che hanno giocato per entrambe le squadre, pur senza compiere un passaggio diretto, si segnalano: Arturo Vidal, colonna della Juventus di Antonio Conte nel triennio 2011-2014, che seguì il suo ex allenatore in nerazzurro nel 2020, Leonardo Bonucci, che divenne una bandiera della Juventus dopo essere cresciuto nel vivaio nerazzurro, e Andrea Pirlo, simbolo della Juventus contiana con una militanza nell'Inter a inizio carriera.

Altri giocatori che hanno vestito tutte e due le maglie sono stati: Dino Baggio, João Cancelo, Luigi De Agostini, Pierino Fanna, Sergio Gori, Vladimir Jugović, Felipe Melo, Adrian Mutu, Paulo Sousa e Cristiano Zanetti.

Allenatori

Da sinistra: Giovanni Trapattoni e Antonio Conte sono gli unici due allenatori ad aver vinto lo scudetto sulla panchina di entrambe le squadre.

Nel corso di 114 anni di sfide, sono diversi gli allenatori che hanno guidato entrambe le squadre. Il primo fu József Viola, che dal 1924 al 1928 ricoprì le vesti di giocatore-allenatore alla Juventus, per poi trasferirsi a Milano nelle due stagioni successive e ritornare a Torino nel corso del 1929. Lo stesso percorso, anche se con maggiore successo, fu compiuto da Giovanni Trapattoni, primatista di presenze in panchina nella storia del derby d'Italia con 46 gare, avendo partecipato a tutte le sfide nel periodo 1976-1994; il Trap, autore del ciclo leggendario della Juventus nel decennio 1976-1986, fu anche il primo allenatore a conquistare il tricolore in entrambe le piazze: infatti, dopo i 6 scudetti del succitato periodo a Torino, vinse il campionato anche all'Inter durante la stagione 1988-1989, prima di chiudere la sua esperienza quinquennale a Milano nel 1991 e tornare alla corte di Madama. Tale impresa, oltre a lui, riuscì solo ad Antonio Conte, campione d'Italia dal 2012 al 2014 con i bianconeri e poi nel 2020-2021 con i nerazzurri; in totale furono 12 i derby d'Italia giocati dal leccese nelle vesti di tecnico, equamente divisi sulle due panchine.

Altri tecnici che hanno allenato entrambe le società sono stati: Giovanni Ferrari (campione d’Italia con entrambe le squadre da calciatore), Carlo Carcano, Aldo Olivieri, Jesse Carver, Heriberto Herrera, Rino Marchesi, Marcello Lippi, Alberto Zaccheroni e Claudio Ranieri.

Tifoserie

A tutto il 2010, la Juventus e l'Inter risultano essere, con rispettivamente circa 13 e 9 milioni di sostenitori,[115] fra le squadre più tifate d'Italia. I piemontesi sono primi assoluti grazie a una percentuale del 31%, equivalente al 20% della popolazione italiana, che registra il maggior seguito nel Meridione,[116] mentre l'Inter, con il suo 18%, si presenta come la seconda squadra più sostenuta del Paese, contendendosi ciclicamente la seconda piazza con i concittadini del Milan.[117] Secondo un nuovo sondaggio del 2023 di StageUp e Ipsos, la Juventus risulta essere ancora la squadra più seguita del Paese con circa 7.897.000 tifosi, pari al 32% dei tifosi italiani, mentre l'Inter è in seconda posizione con 4.017.500 simpatizzanti, pari al 16%.[118]

Anche nel mondo le due squadre si dimostrano fra le più seguite, annoverando un bacino potenziale di simpatizzanti quantificato in 423 milioni per i bianconeri (al 2019)[119] e 311 milioni per i nerazzurri (al 2017).[120] I club nerazzurri sono riconosciuti tramite il Centro Coordinamento Inter Club (CCIC), che al 2013 vanta 953 fan club ufficiali, di cui 877 in territorio italiano[121] cui sono affiliati circa 110 000 soci; il Juventus Official Fan Club (JOFC) segue con oltre 400 club sul suolo nazionale, che tuttavia vantano una più alta concentrazione di soci, oltre 133 000 affiliati (a tutto il marzo 2017).[122] A fronte di tali numeri entrambe le società, uniche italiane, sono nella top ten delle organizzazioni calcistiche col maggior numero di membri iscritti a livello mondiale.[123]

Note

  • ^ Caron, Helenio ed Heriberto Herrera, ovvero HH1 e HH2, p. 18.
  • ^ Giovanni Trapattoni, 16 novembre 2011. URL consultato il 3 luglio 2015 (archiviato il 22 giugno 2012).
  • ^ Inter-Juve 3-1 (PDF), in l'Unità, 20 giugno 1971, p. 14 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2021).
  • ^ Franco Costa, La Juventus cede contro l'Inter, in La Stampa, 30 maggio 1975, p. 16. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
  • ^ Giorgio Gandolfi, Contro una Juventus scatenata l'Inter ha toccato il fondo (6-2), in La Stampa, 20 giugno 1975, p. 14. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
  • ^ Bruno Perucca, Una Juventus sbagliata alla deriva, in Stampa Sera, 5 aprile 1976, p. 12. URL consultato il 19 ottobre 2015 (archiviato il 1º febbraio 2016).
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  • ^ PARTITE STORICHE: Inter-Juventus 4-0 (1984/85), su passioneinter.com, 25 ottobre 2011. URL consultato il 25 gennaio 2016 (archiviato il 2 febbraio 2016).
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  • ^ La classifica, in La Stampa, 19 maggio 1983, p. 22.
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  • ^ a b Giancarlo Padovan, Alberto Costa e Fabio Monti, Juve, lo scudetto dei veleni è vicino, in Corriere della Sera, 27 aprile 1998 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2009).
  • ^ Francesco Ceniti, Ceccarini 11 anni dopo: «Su Ronaldo era fallo, non rigore», in La Gazzetta dello Sport, 20 aprile 2009. URL consultato il 19 ottobre 2015 (archiviato il 7 febbraio 2016).
    «"Ero troppo vicino all'azione. Sembra un paradosso, ma qualche volta ti penalizza. Comunque, ho perso i due passi di Iuliano verso Ronaldo. Nei miei occhi lo juventino è fermo, mentre l'interista gli piomba addosso come un tir. Non ho avuto il minimo dubbio nel lasciar continuare. Così come 30 secondi dopo, quando ho fischiato il rigore per la Juve". Quelli dell'Inter non la pensarono allo stesso modo: tutti in campo a protestare, Simoni il serafico compreso. "Non riuscivo a capire il perché. Ai giocatori dell'Inter dissi: 'Il fallo è di Ronaldo. Nel basket sarebbe sfondamento'. Poi il giorno dopo ho rivisto l'azione. Sì, ho sbagliato. Come mi era successo altre volte. Vuole sapere che cosa avrei fischiato a posteriori? Punizione a due in area. Non vorrei sembrare presuntuoso: per me è ostruzione"»
  • ^ Marco Nese, Il caso Juve Inter finisce in Parlamento, in Corriere della Sera, 28 aprile 1998, p. 6 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2015).
  • ^ Luca Caioli, Fallo su Ronaldo: Iuliano espulso al debutto, in Corriere della Sera, 24 gennaio 2005, p. 41 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
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    «Roberto Boninsegna, ormai prossimo ai 33 anni, lascia l'Inter e va alla Juventus. Pietro Anastasi, di cinque anni più giovane, vola in direzione opposta. "Per me è ancora oggi una vicenda triste – ricorda Bonimba [...] – perché mi ritenevo una bandiera dell'Inter, un incedibile. Volete sapere come andò? Io ero al mare con mia moglie e a un certo punto mi chiama il cameriere del bagno. C'è una telefonata per me. È Fraizzoli che un po' imbarazzato mi dice: 'Roberto, domani devi venire a Milano perché la società ha deciso di darti alla Juventus'. Sobbalzo dalla sedia e gli rispondo: 'Presidente, ma la società è lei! Alla Juventus ci andrà lei'. Poi torno da mia moglie che vedendomi bianco in volto mi fa: 'Ma è morto qualcuno?' Alla fine ho dovuto accettare. All'epoca non era come adesso, se ti vendevano dovevi andare. Eri obbligato". Anche per Anastasi non è facile. Nonostante tutto nasca per 'colpa sua'. [...] "Se siamo arrivati a quello scambio, però, è perché io avevo litigato con l'allora allenatore della Juventus, Carlo Parola. Ero praticamente fuori rosa, così Boniperti si mise all'opera per quella trattativa incredibile. Per me però è stata durissima. Venivo da otto anni di Juventus, andavo in una rivale come l'Inter. Non l'avrei mai voluto. Sono passati quasi quarant'anni, ma se si dice Anastasi si pensa alla Juventus. E se si dice Boninsegna si pensa all'Inter"»
  • ^ Fulvio Cinti, La vendetta di "Bonimba", in Stampa Sera, 17 gennaio 1977, p. 13. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
  • ^ Platini-Inter, era fatta, su sportmediaset.mediaset.it. URL consultato il 5 luglio 2015 (archiviato il 24 settembre 2015).
  • ^ Platini ricorda il passaggio sfumato all'Inter ("Io avevo dato la mia parola"), su goal.com, 18 novembre 2010. URL consultato il 5 luglio 2015 (archiviato il 26 luglio 2014).
  • ^ La tribù del calcio: Puntata del 22 febbraio 2014, Premium Calcio. URL consultato il 5 luglio 2015 (archiviato il 4 marzo 2016).
  • ^ a b Andrea Ramazzotti, Da Boninsegna a Carini, tutti gli scambi Juve-Inter, su corrieredellosport.it, 20 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2015).
  • ^ Matteo Garioni, Cannavaro alla Juve, Cesar all'Inter, in Corriere della Sera, 31 agosto 2004, p. 38 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2014).
  • ^ Format research e l'Istituto di ricerca SPORTECONOMY sui bacini di utenza dei club di calcio, su sporteconomy.it, 7 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  • ^ XLII Osservatorio sul Capitale Sociale degli italiani – Il tifo calcistico in Italia (PDF), Demos & Pi, settembre 2014, pp. 6-9. URL consultato il 3 luglio 2015 (archiviato il 23 settembre 2015).
  • ^ Osservatorio Capitale Sociale – Il tifo calcistico, in Demos & Pi, 19 settembre 2014. URL consultato il 3 luglio 2015 (archiviato il 2 luglio 2015).
  • ^ Serie A, la classifica dei tifosi in Italia: la Juve resta in vetta, l’Inter sorpassa il Milan. Boom per Napoli e Lazio, su open.online, 17 agosto 2023.
  • ^ Juve, oltre un milione di magliette vendute nel 2019, su calcioefinanza.it, 16 ottobre 2019. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato il 24 ottobre 2019).
  • ^ Juve-Inter, la sfida dei tifosi: 611 milioni nel mondo, su tuttosport.com, 3 febbraio 2017. URL consultato l'11 luglio 2018 (archiviato l'11 luglio 2018).
  • ^ Gli Inter Club sono da record in Italia e nel mondo, su inter.it, 28 marzo 2013. URL consultato l'11 luglio 2018 (archiviato l'11 luglio 2018).
  • ^ Club DOC Day: allo Stadium la festa della passione bianconera, su juventus.com, 7 aprile 2017. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2019).
  • ^ (EN) Clubs with the most members (PDF), in The FIFA Weekly, n. 17, Fédération Internationale de Football Association, 14 febbraio 2014, p. 29, OCLC 862248672. URL consultato il 27 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Bibliografia

    Voci correlate

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