Guglielmo d'Aquitania

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Guglielmo d'Aquitania, conosciuto anche come Guglielmo di Gellone o Guglielmo I di Tolosa o ancora, in composizioni poetiche, come Guglielmo d'Orange[1] (750 circa – Gellona, 28 maggio 812), fu conte di Tolosa, duca di Narbona e marchese di Gotia: nell'806 si ritirò nel monastero che aveva fondato a Gellona (l'odierna Saint-Guilhem-le-Désert) guadagnandosi fama di santità. Venerato santo dalla Chiesa cattolica, la memoria liturgica è il 28 maggio.

Guglielmo I
Conte di Tolosa
In carica790 - 806
PredecessoreTorsone
SuccessoreBegone
Nome completoGuglielmo di Gellone
Altri titoliduca di Narbona e marchese di Gotia o di Settimania
Nascita750 circa
MorteGellona, 28 maggio 812
PadreTeodorico I di Autun
MadreAlda
ConsorteCunegonda d'Austrasia
Guitberga d'Hornbach
FigliBerà
Guitcario
Idelmo
Heriberto
Bernardo di Settimania
Gerberga, di primo letto
Gocelone
Teodorico
Guarniero
Rotilde, di secondo letto

Origine

Nato in Borgogna, secondo la Critique des deux chartes de foundation de l'abbaye de Saint-Guillem-du-Désert, Guglielmo era figlio del Conte di Autun, Teodorico I (prima metà secolo VIII – ca. 793) di antica famiglia Merovingia e di Alda o Audana[2] (?-† 751), che secondo la Histoire du Duché de Bourgogne du VIIIème au XIVème siècle, era figlia di Carlo Martello e di Rotrude di Treviri;[3].
Di Teodorico I d'Autun non si conoscono gli ascendenti, ma, già nel 736, secondo la Histoire du Duché de Bourgogne du VIIIème au XIVème siècle, era uno dei fedeli alleati di Carlo Martello, quando quest'ultimo intervenne in Borgogna[3], e poi secondo gli Einhardi Annales lo fu anche di Carlo Magno[4].
Quindi Guglielmo era cugino di Carlo Magno di cui fu anche paladino[5].

Biografia

Dal 781, fu tra i consiglieri del re d'Aquitania, Ludovico il Pio e quando, tra il 789 ed il 790, Torsone venne destituito, lo sostituì come reggente d'Aquitania[6] e fu investito della contea di Tolosa[7].

Combatté sia i Baschi che i Mori.

Nel 793 l'emiro di Cordova, Hisham I, figlio e successore del primo emiro omayyade Abd al-Rahman I, proclamò la guerra Santa contro i Cristiani del nord; radunò due grandi eserciti che attaccarono contemporaneamente sia le Asturie che l'Aquitania, dove Guglielmo, nelle vicinanze di Narbona, fu battuto, ma dopo una strenua resistenza, che attenuò la spinta dei Mori[8], Guglielmo passò all'offensiva e, secondo Eginardo nella Vita Hludowici Imperatoris, nell'801, partecipò alla conquista di Barcellona[9], assieme ad Ademaro di Narbona[5] e divenne marchese della Marca di Spagna. Narbona fu liberata nell'803.

Ritrovò un suo vecchio amico d'infanzia, Benedetto, all'abbazia d'Aniane nel Rossiglione, e insieme, nell'804, secondo la Ex vita Sancti Willelmi, fondarono il monastero benedettino di Gellona, l'attuale abbazia di Saint-Guilhem-le-Désert, come è confermato anche nel documento dell'804, scritto in occasione della fondazione del monastero di Gellone[2], dove, nell'806, si ritirò, dopo aver abdicato da tutti i suoi titoli[5][10].

Guglielmo morì il 28 maggio 812[10] e fu canonizzato nel 1066.

San Guglielmo di Gellone
San Guglielmo eremita di Antonio de Pereda (ca. 1640) (Madrid, Real Academia de Bellas Artes de San Fernando).
 

Monaco

 
Nascitaca. 750
Morte812
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazione1066, a Roma da papa Alessandro II
Santuario principaleSaint-Guilhem-le-Désert
Ricorrenza28 maggio
Attributisoldato in preghiera
Patrono diSaint-Guilhem-le-Désert

Discendenza

Guglielmo si sposò due volte: secondo Le manuel de Dhuoda, scritto dalla nuora Dhuoda di Guascogna (moglie del figlio Bernardo), prima con Cunegonda d'Austrasia († 795), nobile di origine visigota, e poi con Guitberga d'Hornbach († 804)[11], citate nel documento per la fondazione dell'Abbazia di Saint-Guilhem-le-Desert, del dicembre 804[12].

Guglielmo ebbe sette figli da Cunegonda:[5]

  • Berà († 844), conte di Barcellona e marchese di Gotia. La paternità di Berà è indicata anche nelle Europäische Stammtafeln[13], vol.III[14] (non consultate), inoltre Berà è citato come figlio di Guglielmo nella Vita Hludowici Imperatoris[15], quando riceve dal padre i territori conquistati ai Saraceni[16];
  • Guitcario († prima dell'824), nominato nel documento per la fondazione dell'Abbazia di Saint-Guilhem-le-Desert, del dicembre 804[17];
  • Idelmo († prima dell'824), nominato nel documento per la fondazione dell'Abbazia di Saint-Guilhem-le-Desert, del dicembre 804[17];
  • Heriberto (ca. 785-843), citato dalla cognata Dhuoda, nel suo manuale[18], secondo Eginardo fu signore di Tortosa, dopo la presa della città, nell'809[19] e fu uno dei missi dominici di Carlomagno, nell'812[19]. Sempre secondo Eginardo fu inviato a domare una ribellione di suo cugino Hodo[20]. Catturato, nell'830, in Italia da Lotario, figlio di Ludovico il Pio, secondo gli Annales Bertiniani, fu accecato per ordine dello stesso Lotario[21] ed esiliato col cugino Hodo[20]. Heriberto da una moglie di cui non conosciamo né il nome, né gli ascendenti, ebbe una figlia, Cunegonda (ca.800- dopo l'835)[22] che nell'813, sposò il re d'Italia, Bernardo;
  • Helimbruc († prima dell'824), nominato nel documento per la fondazione dell'abbazia di Saint-Guilhem-le-Desert, del dicembre 804[17];
  • Bernardo di Settimania, nominato nel documento per la fondazione dell'Abbazia di Saint-Guilhem-le-Desert, del dicembre 804[17] (794-844), marchese della Marca di Spagna, conte di Barcellona, duca di Settimania, e conte di Tolosa, che fu decapitato, per ordine di Carlo il Calvo;
  • Gerberga († 834), citata dalla cognata Dhuoda, nel suo manuale[18] monaca a Chalon, fu annegata nella Saône, per ordine di Lotario I[23], versione confermata anche dall'Astronomo, nella Thegani Vita Hludovici imperatoris[24].

Da Guitberga Guglielmo ebbe quattro figli:

  • Gocelone (ca. 796- † 834), nominato nel documento per la fondazione dell'Abbazia di Saint-Guilhem-le-Desert, del dicembre 804[17] e citato dalla cognata Dhuoda, nel suo manuale[18], conte di Rossiglione e d'Empúries e marchese di Gotia ed è indicato, come conte, tra i missi dominici di Ludovico il pio, nell'834[25], decapitato per ordine di Lotario I[24];
  • Teodorico († ca. 840), citato dalla cognata Dhuoda, nel suo manuale[18], conte di Autun, succedendo, dopo l'826 allo zio Teudoino;
  • Guarniero († prima dell'843), citato dalla cognata Dhuoda, nel suo manuale[18];
  • Rotilde († prima dell'843), citata dalla cognata Dhuoda, nel suo manuale[18] che sposò Wala (ca. 772- † 836).

Note

Bibliografia

Fonti primarie

Letteratura storiografica

  • René Poupardin, "Ludovico il Pio", cap. XVIII, vol. II (L'espansione islamica e la nascita dell'Europa feudale) della Storia del Mondo Medievale, pp. 558–582.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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