Martirologio Romano

libro liturgico della Chiesa cattolica

Il Martirologio Romano è un libro liturgico e costituisce la base dei calendari liturgici che ogni anno determinano le feste religiose del cattolicesimo. La prima edizione ufficiale, risalente al XVI secolo, fu approvata da papa Gregorio XIII nel 1584.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Martirologio.

Nei primi tempi della storia del Cristianesimo si prese uso di conservare memoria di coloro che morirono per causa della loro fede: i martiri. Ogni chiesa particolare aveva un suo martirologio, cioè un elenco di martiri; ben presto si diede importanza al giorno della loro morte, intesa come passaggio-nascita alla "nuova" vita eterna (detto per questo dies natalis), e si prese a commemorare il giorno della loro morte per celebrare la loro memoria, particolarmente nel luogo ove riposavano le loro spoglie.

Nel XVI secolo si decise di unificare i vari martirologi in un solo elenco nel quale trovassero posto tutti i santi e i beati riconosciuti come tali dall'autorità della Chiesa cattolica: la grande opera di revisione fu affidata da papa Gregorio XIII e dal cardinale Guglielmo Sirleto al cardinale Cesare Baronio che la completò nel 1586: venne allora pubblicato il primo Martyrologium Romanum[1]. Successivamente vi furono apportate aggiunte e modifiche (le prime già nel 1593, 1602 e poi nel 1613) e furono realizzate nuove edizioni: fondamentali le revisioni volute dai papi Urbano VIII (1630[2]), Clemente X (1673[3]) e Benedetto XIV (1749[4]).

Edizioni recenti

Attualmente il martirologio è curato dal Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. La prima edizione dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965) è stata quella del 2001.[5] Quella precedente era stata pubblicata nel 1956. Nell'edizione del 2001, si è voluto non solo tener conto delle numerose canonizzazioni e beatificazioni fatte, in particolare durante il papato di Giovanni Paolo II, ma anche fare una revisione secondo i criteri indicati dal Concilio.

Il decreto di promulgazione dell'edizione 2001 del Martirologio Romano dice: "Secondo quanto disposto dalla costituzione Sacrosanctum Concilium del Concilio ecumenico Vaticano II sulla sacra liturgia, affinché “le passioni o vite dei santi siano riportate alla fedeltà storica” (art. 92 c), è necessario sottoporre al giudizio della disciplina storica e trattare con più diligenza rispetto al passato sia i nomi dei santi iscritti nel Martirologio sia i loro elogi".[6]

L'edizione 2001 conteneva 6.538 "voci", ma 9.900 santi e beati, perché spesso, accanto al nome di un santo, si trova "e i suoi compagni".[7] Il nome dei santi è accompagnato da una breve nota comprendente il luogo di morte, la qualifica di santo o beato, il titolo denotante il suo "status" ecclesiale (apostolo, martire, dottore della Chiesa (maestro della fede), missionario, confessore, vescovo, papa, presbitero, vergine, coniuge, vedovo, figlio), l'attività e il carisma.

La più recente edizione è quella del 2004, che ha corretto errori tipografici e di altro genere dell'edizione 2001 e ha aumentato il numero delle "voci" a 6.658 e dei "compagni" a 6.881.[8][9]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN185850153 · LCCN (ENn2008055743 · BNF (FRcb12008416v (data)
Portale Cattolicesimo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cattolicesimo