Musso (Italia)

comune italiano

Musso (Müss in dialetto comasco[N 1], AFI: /ˈmys/[4]) è un comune italiano di 946 abitanti della provincia di Como in Lombardia.

Musso
comune
Musso – Stemma
Musso – Veduta
Musso – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoMarco Pozzi (lista civica) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate46°06′45″N 9°16′33″E / 46.1125°N 9.275833°E46.1125; 9.275833 (Musso)
Altitudine201 m s.l.m.
Superficie3,71 km²
Abitanti946[1] (30-11-2020)
Densità254,99 ab./km²
FrazioniBresciana, Campaccio, Croda, Genico, Terza, Campagnano
Comuni confinantiColico (LC), Dongo, Pianello del Lario
Altre informazioni
Cod. postale22010
Prefisso0344
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013160
Cod. catastaleF828
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 219 GG[3]
Nome abitantimussesi o mussiani
Patronosan Biagio
Giorno festivo3 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Musso
Musso
Musso – Mappa
Musso – Mappa
Posizione del comune di Musso nella provincia di Como
Sito istituzionale

Musso è famoso per essere stata una delle due roccaforti principali del Medeghino che si insediò nel suo inaccessibile castello.

Sin dall'antichità è luogo di estrazione del marmo di Musso[5].

Storia

L'abitato e il castello di Musso affrescati nella Sala delle Battaglie del Castello di Melegnano.

Gli annessi agli Statuti di Como del 1335 riportano "Mussio" come il comune che, all'interno della pieve di Dongo, aveva in carico la manutenzione del tratto di via Regina compreso tra Castalora fino al cantonum vinee canonicorum de Dugno.[6]

Sempre inserito nella stessa pieve anche durante il Ducato di Milano, dal 1406 al 1528 e dal 1532 al 1617 Musso fu concesso in feudo alla famiglia dei Malacrida.[6]

Nella breve parentesi di quattro anni in cui, nel XVI secolo, la famiglia non mantenne il beneficio feudale, il comune fu invece infeudato dal condottiero Medeghino,[6] il quale rinforzò l'antico castello del Sasso di Musso in tre punti nevralgici:[7]

  • la punta a strapiombo sul lago;
  • la località che ora ospita la chiesa di Sant'Eufemia;
  • la sommità del Sasso, ove realizzò un fossato (la cosiddetta "Tagliata"[5]) per difendere il castello da tergo.

Il castello fu distrutto nel 1532[8], con la sconfitta del Medeghino ad opera degli Sforza e dei Confederati Svizzeri durante la guerra di Musso[7]

Nel 1617, i Malacrida passarono il feudo ai Bossi, a cui Musso rimase infeudato fin'oltre la metà del XVIII secolo.[6]

Nel 1751 la giurisdizione del comune di Musso si estendeva ai cassinaggi di Bresciana, Campagnano, Croda, Genico e Terza.[6]

A seguito di un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807, il territorio di Musso divenne parte del comune di Pianello.[9] L'aggregazione fu tuttavia abrogata con la Restaurazione.[10]

Nel 1934 Musso vide un allargamento dei propri confini territoriali, che si estesero fino a comprendere una zona disabitata del comune di Dongo.[11]

Il tratto di strada che collega Musso a Dongo fu teatro della cattura di Mussolini il 27 aprile 1945.[7]

Simboli

Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati approvati dall'amministrazione comunale guidata dal podestà Vitaliano Salice nel 1931[12] e concessi con regio decreto del 23 luglio 1937.[13]

«D'azzurro, a tre castelli d'argento, bastionati d'un pezzo, posti uno, due, su un paesaggio montuoso al naturale, il tutto sormontato da una corona marchionale d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Con i tre castelli si vuole ricordare la possente costruzione edificata presso il Sasso, nota località di Musso, e con la corona il titolo di marchesato riconosciuto da Carlo V il 25 maggio 1528.[12]

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Campanile della Chiesa di San Biagio

Chiesa di San Biagio

Di origine medidevale[14], la chiesa di San Biagio è attestata come sede di una parrocchia dal 1387[15], anno in cui la dedicazione della chiesa smise di essere "San Nazaro".[7][16]

La trecentesca[5] chiesa fu oggetto di importanti ristrutturazioni nei secoli XV e XVI[17].

Un intervento di ristrutturazione del 1507 riguardò la realizzazione di tre navate divise da colonne[5][7], oltre alla realizzazione di una copertura a capriate per la navata centrale e a volte per le due laterali.[7]

Esternamente, la chiesa si presenta con una facciata coronata da archetti pensili, la quale in periodo di Controriforma fu dipinta a finto bugnato con colori vivaci[7]. Nella facciata si aprono due finestre e tre portali a tutto sesto[5], questi ultimi sormontati da lunette affrescate.[7] Sul retro, un'abside semicircolare decorata da archetti pensili in stile tardoromanico.[5]

Internamente, un altare maggiore in stile neoclassico (1828) e affreschi ottocenteschi realizzati sopra a pitture più antiche.[15]

Sul lato destro della chiesa si trova il sagrato, il quale ospita un porticato, un'antica vasca battesimale in marmo[15] (XI secolo[18]) e stemmi e tombe della famiglia Malacrida.[7] Sullo stesso lato si trova il campanile del 1730[15].[7]

Chiesa di Sant'Eufemia e Giardino del Merlo

Chiesa di Sant'Eufemia

Una balza del Sasso di Musso ospita la chiesetta di Sant'Eufemia (XVII secolo), in origine probabilmente dedicata a San Childerico.[7]

Situata in posizione dominante sugli abitanti di Musso e di Dongo, la chiesa si presenta con una facciata preceduta da un porticato con due colonne, sulla quale è riportanta la data del 1662.[7]

La chiesa fa parte del cosiddetto "Giardino del Merlo", realizzato tra il 1858 e il 1883 ai confini con Dongo.[7]

Architetture civili

Aree naturali

Nella seconda metà dell'Ottocento Giuseppe Manzi realizzò il "Giardino del Merlo", comprensivo di oltre 120 specie di piante esotiche, oltre che a piccoli ponti, grotte, gallerie e giochi d'acqua.[7] Per la realizzazione, il Manzi si ispirò ad alcuni giardini osservati in Liguria, regione ove si era recato per affari.[5]

Società

Evoluzione demografica

Demografia pre-unitaria

  • 1751: 350 abitanti[6]
  • 1771: 403 abitanti[20]
  • 1805: 525 abitanti[9]
  • 1809: 493 abitanti (prima dell'aggregazione a Pianello)[9]
  • 1853: 732 abitanti[10]

Demografia post-unitaria

Abitanti censiti[21]

Amministrazione

Note

Esplicative

Bibliografiche


Bibliografia

  • Annalisa Borghese, Musso, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 325.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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