Spheniscidae

famiglia di uccelli
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Gli sfeniscidi (Spheniscidae Bonaparte, 1831) sono una famiglia di uccelli comunemente noti come pinguini e l'unica famiglia dell'ordine Sphenisciformes[1]: sono gli uccelli più acquatici in assoluto e il loro gruppo si è evoluto a partire da uccelli volatori. Sono animali molto specializzati e sociali, hanno una forma idrodinamica e ali trasformate in pinne che li rendono perfetti nuotatori.

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Sfeniscidi
Pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri)
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
InfraclasseNeognathae
OrdineSphenisciformes
Sharpe, 1891
FamigliaSpheniscidae
Bonaparte, 1831
Sottofamiglie
Areale

Etimologia

Il nome pinguino identificava l'alca impenne[2] (Pinguinus impennis), una specie di uccello che popolava l'Oceano Atlantico settentrionale, estinta nel 1844 a causa di una caccia incontrollata per ottenerne il grasso, ed è di etimo incerto. L'ipotesi più realistica lo fa risalire, attraverso il francese pingouin[3] e l'inglese penguin[2] (o il neerlandese pinguin[4]), al bretone penngwen ("testa bianca")[3]. Altre ipotesi, meno accreditate, la fanno derivare dallo spagnolo pingüe, cioè "grasso" o direttamente da pinguis che in latino significa "grasso".

Descrizione

Hanno una testa piccola e arrotondata munita di becco. Sono dotati di ali trasformate in pinne. Il piumaggio è molto folto ed è impermeabile. Contrariamente alla classe dei volatili a cui appartengono, non hanno ossa cave (pneumatiche).

Biologia

Tutte le specie di pinguini sono inadatte al volo, ma sono eccellenti nuotatori, in grado di restare sott'acqua in apnea per 30 minuti. Come tutti gli uccelli, il pinguino è un animale omeotermo. I pinguini hanno un corpo tozzo e avvolto da uno spesso strato di grasso, che funge da riserva di cibo e come protezione dal freddo polare.

Movimenti nell'acqua

Nuoto a "focena" (Pygoscelis antarctica)

Gli Spheniscidae possono muoversi nell'acqua in tre differenti modi

  • nuoto in superficie
  • volo subacqueo
  • nuoto a focena

Movimenti sulla terra

Camminano lentamente dondolandosi. Questi animali hanno un'andatura molto dinoccolata e solo sulle discese ghiacciate raggiungono notevoli velocità, lanciandosi in lunghe scivolate sulla pancia. Con quell'andatura sembrano docili, ma possono essere molto aggressivi. Per difendere il compagno o i propri piccoli possono colpire con beccate molto forti.

Alimentazione

Si nutrono di pesci, crostacei e piccoli molluschi.

Riproduzione

Colonia di Pygoscelis adeliae

Ovipari, i pinguini nidificano in colonie, dove ritornano (con l'eccezione di tre specie il pinguino del Capo, il pinguino Papua ed il pinguino delle Galapagos) dopo una stagione passata esclusivamente in mare a pescare. La maggior parte dei pinguini inizia a nidificare a marzo-aprile, con l'arrivo dell'inverno polare. Alcune specie costruiscono dei nidi rudimentali, fatti con pietre e piume.

Principali predatori

Giovane pinguino Papua attaccato da uno stercorario antartico.

Tra i principali predatori dei pinguini sulla superficie terrestre ci sono: la procellaria gigante, uccello molto aggressivo, gli stercorari (Stercorarius), le ossifraghe (Macronectes), i chionidi (Chionidae), i gabbiani (Larus) e la weka (Gallirallus australis). Questi predatori si nutrono principalmente dei piccoli e delle uova. Per proteggere i propri piccoli, i pinguini stanno costantemente vicini a loro e alcune specie hanno trovato una soluzione efficace: nidificare insieme ad altri animali.

Pinguino imperatore attaccato da una foca leopardo.

Ad esempio, alcune specie, come il pinguino crestato, nidificano insieme agli albatros, uccelli pacifici che, con un'apertura alare di 3 m, sono abbastanza grandi da tenere alla larga eventuali predatori. Un altro modo, attuato da tutte le specie, è quello dello scambio di turni di pesca tra i genitori: un genitore si occupa della pesca per procurare cibo ai piccoli e uno si occupa di badare ai pulcini. Al ritorno dalla pesca, i genitori si scambiano i ruoli e così via. I suoi principali predatori in mare sono: la foca leopardo (Hydrurga leptonyx), l'orca (Orcinus orca) , il leone marino (Otariidae spp.), l'otaria e l'elefante marino del Sud (Mirounga leonina).

Tassonomia

Il Congresso Ornitologico Internazionale (2018) riconosce le seguenti 18 specie:[1]

Generi e specie fossili

Kairuku
  • Famiglia Spheniscidae
    • Aptenodytes ridgeni Simpson, 1972 (Simpson, 1972) - pinguino di Ridgen[13]
    • Pygoscelis tyreei Simpson, 1972 - pinguino di Tyree[13]
    • Pygoscelis grandis Simpson, 1972 - pigoscelide grande[14]
    • Eudyptes chathamensis - eudipte di Chatham
    • Megadyptes waitaha (Boessenkool et al., 2009) - pinguino Waitaha
    • Waimanu (Jones, Ando & Fordyce, 2006) - Paleocene medio/superiore della Nuova Zelanda;[15]
    • Kumimanu (Mayr, 2017) - Paleocene superiore di Otago, Nuova Zelanda;
    • Delphinornis (Wiman, 1905) - Eocene superiore?/Oligocene inferiore di Seymour Island, Antartide;
    • Marambiornis (Myrcha et al., 2002) - Eocene superiore?/Oligocene inferiore di Seymour Island, Antartide;[16]
    • Mesetaornis (Myrcha et al., 2002) - Eocene superiore?/Oligocene inferiore di Seymour Island, Antartide;[17]
    • Perudyptes (Clarke, et al., 2007) - Eocene medio del deserto di Atacama, Perù;[18]
    • Anthropornis (Wiman, 1905) - Eocene medio?/Oligocene inferiore di Seymour Island, Antartide;
    • Palaeeudyptes (Huxley, 1859) - Eocene medio-superiore/Oligocene superiore di Seymour Island, Antartide e Nuova Zelanda;[19]
    • Icadyptes (Clarke et al., 2007) - Eocene superiore del deserto di Atacama, Perù;Clarke, 2007[18]
    • Pachydyptes (Oliver, 1930) - Eocene superiore di Otago, Nuova Zelanda;[20]
    • Inkayacu (Clarke et al., 2010) - Eocene superiore del Perù;
    • Kairuku (Ksepka et al., 2012) - Oligocene superiore dell'Isola del Sud, Nuova Zelanda;
    • Paraptenodytes (Ameghino, 1891) - Miocene superiore/Pliocene inferiore della Patagonia, Argentina;[19]
    • Archaeospheniscus (Marples, 1952) - Eocene medio-superiore/Oligocene inferiore in Antartide e Nuova Zelanda;
    • Duntroonornis (Marples, 1953) - Oligocene superiore di Otago, Nuova Zelanda;
    • Platydyptes (Marples, 1952) - Oligocene superiore della Nuova Zelanda;
    • Dege (Simpson, 1979) - Pliocene inferiore del Sudafrica – possibile Spheniscinae;[21]
    • Marplesornis (Simpson, 1972) - Pliocene inferiore Isola del Sud, Nuova Zelanda;[22]
    • Sottofamiglia Palaeospheniscinae
    • Sottofamiglia Spheniscinae
        • † Spheniscidae gen. et sp. indet. CADIC P 21 - Eocene medio di Punta Torcida, Argentina;
        • † Spheniscidae gen. et sp. indet. - Oligocene superiore/Miocene inferiore di Hakataramea, Nuova Zelanda;
        • Madrynornis (Acosta Hospitaleche et al., 2007) - Miocene superiore dell'Argentina;

Distribuzione e habitat

Delle 18 specie esistenti, ben 12 vivono esclusivamente in Antartide e nelle circostanti acque dell'oceano Antartico, spingendosi sino alle coste meridionali di tollo; le 4 specie del genere Spheniscus sono distribuite nell'Africa australe e Sud America; Eudyptula minor si trova in Australia e Nuova Zelanda mentre Megadyptes antipodes è un endemismo della Nuova Zelanda.[24]

Nella cultura di massa

Tux, mascotte di Linux

Il pinguino è utilizzato come mascotte o simbolo non ufficiale di attività sportive, politiche e industriali, come ad esempio:

Note

Bibliografia

  • Tony D. Williams, J.N. Davies, John Busby "The Penguins: Spheniscidae (Bird Families of the World)"
  • G. G. Simpson "Fossil penguins" Bull. Amer. Mus. Nat. Hist. 87: 1-100 (1946)
  • B. Stonehouse "The general biology of thermal balance of penguins" (1967)
  • B. Stonehouse "Adaptation in polar and subpolar penguins (Spheniscidae)" (1970)
  • B. Stonehouse "The Biology of Penguins" Macmillan, Londra (1975)
  • C. Y. K. Ho, E. M. Prager, A. C. Wilson, D. T. Osuga, R. E. Feeney "Penguin evolution: protein comparisons demonstrate phylogenetic relationship to flying aquatic bird" J. Mol. Evol. 8: 271-282 (1976)
  • G. G. Simpson "Penguins: Past and Present, Here and There" Yale University Press, New Haven (1976)
  • B. Pinshow, M. A. Fedak, Nielsen-Schmidt K "Terrestrial locomotion Penguins: it costs more to waddle" Science 195: 592-594 (1977)
  • P. Jouventin "Ethologie comparée des Spheniscidés" Tesi di stato dell'Università di Montpellier, Francia (1978)
  • A. J. Williams "Penguin proportionate egg weight" Notornis 27: 125-128 (1980)
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  • J. P. Croxal "Energy costs of incubation and moult in petrels and penguins" J. Anim. Ecol. 51: 177-194 (1982)
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  • J. P. Croxal, P. G. H. Evans, R. W. Schreiber "Status and Conservation of the World's Seabirds" ICBP Technichal Pubblication, Cambridge England (1984)
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  • R. V. Baudinette, P. Gill "The energetic of 'flying' and 'padding' in water: locomotion in penguins and ducks" J. Comp. Physiol. 155: 373-380 (1985)
  • J. P. Croxal, J. Prévost, D. G. Ainley, J. Warham, J. Cooper "Penguin" (1985)
  • A. J. Williams, J, Cooper, I. P. Newton, C. M. Phillips, B. P. Watkins "Penguins of the World: a Bibliography" British Antarctic Survey, Natural Environmental Research Council, Cambridge (1985)
  • R. E. Fordyce, C. M. Jones, B. D. Field "The world's oldest penguin?" Geol. Soc. New Zealand Newslett. 74: 56-57 (1986)
  • J. P. Croxal, G. S. Lishman "The food and feeding ecology of penguins" (1987)
  • J. Sparks, A. Soper "Penguins" Davis & Charles, Londra (1987)
  • B. Tollu "Les Manchots, Ecologie et Vie Sociale" Rocher, Monaco (1988)
  • L. S. Davis, J. T. Darby "Penguin Biology" Academic Press, California (1990)
  • A. E. Burger "Maximum diving depths and underwater foraging in alcids and penguins" Canadian Wildlife Service. Occasional Paper 68: 9-15 (1991)
  • Carbone F., 2006, i Pinguini, Franco Muzzio editore (collana Animal Lives)
  • Ksepka DT, Bertelli S & Giannini N, The phylogeny of the living and fossil Sphenisciformes (penguins) (PDF), in Cladistics 2006; 22: 412–441.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • (EN) Spheniscidae, su Fossilworks.org.
  • (EN) Davidson College, su bio.davidson.edu. URL consultato il 27 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  • Avibase - Database sugli uccelli, su bsc-eoc.org. URL consultato il 27 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2005).
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