Tifo (sport)

fenomeno sociale per cui un individuo o un gruppo di individui si impegnano a sostenere con vivo entusiasmo la vittoria di un concorrente o di una squadra in una disciplina sportiva
(Reindirizzamento da Tifo sportivo)

Il tifo è un fenomeno sociale per cui un individuo, oppure un gruppo, s'impegnano a sostenere con entusiasmo la partecipazione di un atleta o di una squadra in una determinata disciplina.[1]Lo sviluppo della passione del tifo in un individuo è generalmente riconducibile all'ambiente sociale in cui egli interagisce.

Tifosi della nazionale italiana di calcio durante il campionato d'Europa 2000.

Storia

Nell'Antica Grecia

Presso l'antica Grecia gli eventi sportivi erano seguiti con fervente attenzione dalla popolazione. Le competizioni sportive più importanti erano i giochi olimpici di Olimpia. In loro occasione le poleis coinvolte in un conflitto bellico erano solite proclamare una tregua per permettere ai propri atleti di partecipare ai giochi ed essere assistiti dai propri allenatori.Lo sport presso i greci metteva in risalto l'armonia del gesto atletico abbinato ad una pace sia fisica che mentale in un'atmosfera sacra ed innocente.Alla celebrazione delle gesta dei campioni di eventi sportivi è dedicata una parte cospicua della lirica greca. L'esempio più illustre è la poesia di Pindaro, che scrisse «Quando ci si cimenta in una gara, solo la vittoria libera dalla tensione della prova».

Nell'Antica Roma

Il tifo da stadio delle partite di vari sport come è conosciuto in tempi recenti nacque nell'antica Roma. Infatti nelle arene dei circhi e degli anfiteatri romani il popolo andava a svagarsi e sfogarsi assistendo a battaglie di gladiatori negli anfiteatri e corse di bighe e quadrighe nei circhi. La gente seguiva queste manifestazioni come il fanatismo calcistico attuale; infatti spesso nascevano risse e tafferugli tra le varie tifoserie che già erano organizzate in veri e propri gruppi dai connotati anche politici chiamati «collegia». Fanatismo a cui spesso non si astenevano neanche gli imperatori. Di conseguenza la plebe romana sfruttava gli spettacoli delle arene come valvola di sfogo proprio come oggi gli ultras e gli hooligans di tutto il mondo usano il calcio per lo stesso scopo tribale, trovando così molte somiglianze tra l'atmosfera delle odierne partite di calcio e quelle delle antiche arene romane. L'archeologo Weber nel suo libro «Panem et circenses» introdusse l'argomento scrivendo che il primo fan della storia indossava infatti la tunica romana. La concezione romana del tifo violento come valvola di sfogo per il popolo che ritroviamo nel nostro presente era perciò ben lontana da quella dei greci.

Gli spettacoli a Roma avevano una funzione ben specifica: uomini politici in carriera, e successivamente imperatori, si guadagnavano il favore popolare promuovendo frequentemente gare e combattimenti. Basti pensare che i giorni delle feriae che nel periodo repubblicano erano 65, divennero sotto Marco Aurelio 135, fino ad arrivare a 175. Tra i ludi circenses, i giochi più importanti erano le corse dei carri. La folla, in preda al tifo incitava le quattro squadre (factiones), i bianchi, i rossi, i verdi, gli azzurri, che divennero vere e proprie società, tali quali le società calcistiche oggi. L'influenza delle factiones era esorbitante: assunsero tale rilevanza sportiva che arrivarono ad avere influenza anche nella politica. L'amore per la propria squadra era tale che i fan non perdevano mai una corsa e talvolta arrivava al fanatismo, come quando, ci racconta Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, sotto il regno di Tiberio l'alienazione di un tifoso lo spinse, a causa della morte dell'auriga preferito, al suicidio. Anche Svetonio ci racconta un episodio di fanatismo, stavolta da parte di un imperatore: Caligola amava a tal punto la squadra dei verdi che aveva progettato il consolato per il cavallo dell'auriga preferito.

Le corse si svolgevano nell'ambito della scorrettezza: ogni mezzo era tollerato, se non addirittura consentito, per vincere. Lo scrittore Ammiano Marcellino ci parla di una "folla innumerevole, in preda ad una forma di insania, intenta a seguire trattenendo il respiro l'esito delle gare dei cocchi". Già allora, non si tifava per un auriga, ma per una squadra. Tutto ciò non aveva, per gli intellettuali del tempo, alcuna logica. Plinio il Giovane nella lettera all'amico Calvisio Rufo, con molto distacco, esprime il suo dissenso verso il tifo con cui il popolo acclama la propria squadra:

(LA)

«Circenses erant, quo genere spectaculi ne levissime quidem teneor. Nihil novum nihil varium, nihil quod non semel spectasse sufficiat. Quo magis miror tot milia virorum tam pueriliter identidem cupere currentes equos, insistentes curribus homines videre. Si tamen aut velocitate equorum aut hominum arte traherentur, esset ratio non nulla; nunc favent panno, pannum amant, et si in ipso cursu medioque certamine hic color illuc ille huc transferatur, studium favorque transibit, et repente agitatores illos equos illos, quos procul noscitant, quorum clamitant nomina relinquent. Tanta gratia tanta auctoritas in una vilissima tunica, mitto apud vulgus, quod vilius tunica, sed apud quosdam graves homines; quos ego cum recordor, in re inani frigida assidua, tam insatiabiliter desidere, capio aliquam voluptatem, quod hac voluptate non capior.»

(IT)

«Si svolgevano i giochi del circo, un genere di spettacolo dal quale non sono neppure minimamente attirato. Nulla di nuovo, nulla di vario, nulla cui non basti aver assistito una volta. Per questo mi meraviglio ancor di più che così tante migliaia di uomini adulti vogliano continuamente, in modo così infantile, vedere correre i cavalli, gli uomini guidare i carri. Se tuttavia fossero attirati dalla velocità dei cavalli, o dalla maestria degli uomini, ci sarebbe una qualche spiegazione. Oggi fanno il tifo per una casacca, amano una casacca; e, se durante la corsa stessa o nel bel mezzo della competizione, questo colore viene portato là e quello qua, l’ardore delle tifoserie passerà alla parte avversa, e all’improvviso abbandoneranno quegli aurighi, quei cavalli che riconoscono da lontano e dei quali vanno gridando i nomi. Tanta popolarità, tanta importanza si attribuisce a una volgarissima casacca, tralascio di dirlo, presso il volgo, che è più infimo della casacca, ma anche presso alcuni uomini autorevoli. E io, quando ricordo che loro si abbassano così insaziabilmente in un’occupazione futile, noiosa, ripetitiva, ne prendo un certo piacere, poiché non sono preso da questo svago.»

Un altro tipo di competizione soggetta a tifo sfrenato erano i munera, cioè i ludi gladiatorii che si svolgevano negli anfiteatri. Strumenti di propaganda elettorale e prestigio politico, i combattimenti dei gladiatori inflissero un colpo durissimo alle casse statali, specialmente quando vennero utilizzati costantemente dagli imperatori per assicurarsi il consenso delle masse. I gladiatori potevano essere schiavi, prigionieri di guerra o anche uomini illustri in cerca di emozioni, addestrati in apposite scuole, che combattevano a coppie (paria) o contro animali esotici (venationes) in particolare del Nord Africa. La peculiarità di questi spettacoli violenti e sanguinari, era che la sorte dei gladiatori che sopravvivevano ai combattimenti dipendeva dal pubblico. Gli spettatori potevano decidere di salvare la vita al vincitore oppure, se erano particolarmente desiderosi di morte, di fargli affrontare un altro nemico.

Lo storico Tacito racconta negli Annales: nel 59 d.C., durante uno spettacolo gladiatorio, nell'anfiteatro di Pompei, scoppiò una rissa tra le opposte tifoserie dei Nocerini e dei Pompeiani, che degenerò in strage. Gli "ultras", venuti prima alle mani poi ai coltelli massacrandosi tra loro, causando la sospensione delle manifestazioni a Pompei per dieci anni, lo scioglimento dei collegia e l'esilio di colui che aveva organizzato l'evento. L'episodio destò tale scalpore che venne rappresentato in un affresco, ritrovato in una villa pompeiana.

Il tifo moderno

forza Milan Il vocabolo tifo fa la sua comparsa scritta nel 1935 nel Dizionario moderno di Alfredo Panzini . 

A partire dal XX secolo - complici anche eventi come la nascita dei giochi olimpici - si è assistito alla diffusione mondiale del tifo, sia pur con forme diverse.[2] Per quanto attiene agli sport di gruppo, non sono pochi i club di tifosi fondati proprio con l'obiettivo di sostenere una determinata squadra.[3] L'immaginario collettivo vede i tifosi come spettatori che, seguendo le competizioni allo stadio, intonano cori e sventolano striscioni o bandiere col fine di incitare la propria squadra o, viceversa, sminuire l'avversaria.[4][5]

Benché il tifo possa apparire come un fenomeno positivo in sé[6], nella sua dinamica sono ravvisabili anche aspetti deleteri.[7] Uno di questi riguarda, per esempio, lo sfociare della fede sportiva in atteggiamenti di violenza verso i sostenitori di squadre avversarie.[8][9] Non sono infatti rari gli episodi di scontri, tumulti, risse e atti di teppismo che hanno spesso causato gravi conseguenze.[10]

Singoli sport

Il tifo calcistico in Europa

In gran parte dell'Europa, con l'eccezioni di alcuni stati settentrionali, il calcio risulta essere lo sport più seguito.[11] Nelle tabelle sottostanti, sono riportate le medie spettatori (in riferimento agli incontri casalinghi) relative alla stagione calcistica 2007-2008.[12]

In Germania

Media spettatori della prima divisione nazionale: 39.426

SquadraMedia '07-'08Categoria '08-'09
 Borussia Dortmund72.5101.Bundesliga
 Bayern Monaco69.0001.Bundesliga
 Schalke 0461.2741.Bundesliga
 Amburgo55.3681.Bundesliga
 Stoccarda50.4471.Bundesliga
 Eintracht Francoforte48.3241.Bundesliga
 Hertha Berlino45.4381.Bundesliga
 Colonia43.7411.Bundesliga
 Norimberga43.451Zweite Liga
 Borussia M'gladbach40.4271.Bundesliga
 Werder Brema40.3081.Bundesliga
 Hannover 9640.2331.Bundesliga
 Monaco 186035.071Zweite Liga
 Karlsruhe28.8401.Bundesliga
 Kaiserslautern27.969Zweite Liga
 Duisburg25.041Zweite Liga
 Bochum24.4041.Bundesliga
 Wolfsburg24.3591.Bundesliga
 Bayer Leverkusen22.2941.Bundesliga

In Inghilterra

Media spettatori della prima divisione nazionale: 36.076

SquadraMedia '07-'08Categoria '08-'09
 Manchester Utd75.691Premier League
 Arsenal60.070Premier League
 Newcastle Utd51.321Premier League
 Liverpool43.532Premier League
 Sunderland43.344Premier League
 Manchester City42.126Premier League
 Chelsea41.397Premier League
 Aston Villa40.029Premier League
 Everton36.955Premier League
 Tottenham35.967Premier League
 West Ham Utd34.601Premier League
 Derby County32.432The Championship
 Middlesbrough26.708Premier League
 Birmingham City26.181The Championship
 Sheffield Utd25.631The Championship

In Spagna

Media spettatori della prima divisione nazionale: 29.124

SquadraMedia '07-'08Categoria '08-'09
 Real Madrid76.234Liga
 Barcellona67.560Liga
 Atlético Madrid45.253Liga
 Valencia40.711Liga
 Siviglia39.553Liga
 Betis37.421Liga
 Athletic Bilbao36.263Liga
 Real Saragozza30.711Liga Adelante
 Real Murcia23.548Liga Adelante
 Espanyol21.870Liga
 Real Sociedad20.129Liga Adelante
 Malaga20.000Liga
 Villarreal19.395Liga

In Italia

Media spettatori della Serie A 2017-2018: 24 507

SquadraSpettatori medi 2017-2018Abbonamenti 2017-2018[13][14]
 Napoli63.0505.888
 Milan52.69031.000
 Inter57.52931.000
 Juventus39.31629.200
 Roma37.45022.000
 Lazio30.99011.000
 Fiorentina26.09217.000
 Genoa20.94117.144
 Bologna20.90313.054
 Sampdoria20.15616.400
 Torino18.59611.492
 Atalanta17.92114.041
 Udinese17.90611.662
 Verona17.33311.467
 Cagliari14.6857.007
 Chievo12.5407.142
 Benevento12.1327.783
 SPAL12.0678.103
 Sassuolo11.2374.800
 Crotone10.5817.500

In Francia

Media spettatori della prima divisione nazionale: 21 840

SquadraMedia '07-'08Categoria '08-'09
 Olympique Marsiglia76.234Ligue 1
 Olympique Lione67.560Ligue 1
 Paris Saint-Germain45.253Ligue 1
 Lens40.711Ligue 2
 Saint-Étienne39.553Ligue 1
 Rennes37.421Ligue 1
 Bordeaux36.263Ligue 1
 Nantes30.711Ligue 1
 Tolosa23.548Ligue 1

In Olanda

Media spettatori della prima divisione nazionale: 18.732

SquadraMedia '07-'08Categoria '08-'09
 Ajax49.125Eredivisie
 Feyenoord44.618Eredivisie
 PSV33.512Eredivisie
 Heerenveen25.224Eredivisie
 Utrecht20.360Eredivisie
 Vitesse19.844Eredivisie
 Groningen19.336Eredivisie

In Scozia

Media spettatori della prima divisione nazionale: 15.580

SquadraMedia '07-'08Categoria '08-'09
 Celtic56.677SPL
 Rangers49.143SPL
 Hearts15.958SPL
 Hibernian13.884SPL
 Aberdeen11.994SPL

In Portogallo

Media spettatori della prima divisione nazionale: 11.216

SquadraMedia '07-'08Categoria '08-'09
 Porto38.632Primeira Liga
 Benfica37.558Primeira Liga
 Sporting Lisbona29.381Primeira Liga

Il tifo in Nord America

In America del Nord e Canada i tifosi orientano più spesso i propri interessi verso discipline quali pallacanestro, baseball, hockey su ghiaccio e football.[15]

Note

Voci correlate

Altri progetti

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 11947