Tricocefalosi

infezione causata dal verme parassita Trichuris trichiura (verme a frusta)
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La tricocefalosi, conosciuta anche come infezione da vermi a frusta, è un'infezione causata dal verme parassita Trichuris trichiura (verme a frusta).[1] Se si tratta di un'infezione causata da un numero limitato di vermi, spesso non si avverte nessun sintomo.[2] In soggetti infestati da un elevato numero di vermi possono verificarsi dolori addominali, stanchezza e diarrea.[2] La diarrea può a volte contenere del sangue.[2] Nei bambini le infezioni possono causare scarso sviluppo intellettuale e fisico.[2] La perdita di sangue può provocare bassi livelli di globuli rossi.[1]

Tricocefalosi
Ciclo vitale dello Trichuris trichiura.
Specialitàinfettivologia
EziologiaTrichuris trichiura
Classificazione e risorse esterne (EN)
MeSHD014257
MedlinePlus001364
eMedicine788570

Epidemiologia

L'infezione da vermi a frusta colpisce dai 600 agli 800 milioni di persone nel mondo.[1][3] È più comune nei paesi tropicali.[4] Nei paesi in via di sviluppo, spesso coloro che sono infestati dai vermi a frusta presentano anche infezioni da verme a uncino e ascaridiasi.[4] Queste infezioni hanno un notevole impatto sull’economia di molti paesi.[5] Si sta lavorando per sviluppare un vaccino contro la malattia.[4] La tricocefalosi è classificata come una malattia tropicale trascurata.[6]

Cause

Di solito la malattia si propaga quando si mangia del cibo o si beve dell'acqua che contiene le uova di questi vermi.[2] Questo può accadere quando le verdure contaminate non sono perfettamente pulite o cotte.[2] Spesso le uova si trovano nel suolo in zone nelle quali le persone defecano all’aperto e dove le feci umane non trattate vengono utilizzate come fertilizzante.[1] Le uova si trovano nelle feci delle persone infestate.[2] I bambini che giocano su questo tipo di suolo e poi mettono le mani in bocca possono essere infestati molto facilmente.[2] I vermi vivono nell’intestino crasso e sono lunghi circa quattro centimetri.[1] La diagnosi si effettua controllando le feci con un microscopio per verificare la presenza di uova.[7] Le uova sono a forma di limone.[8]

Prevenzione e terapia

La prevenzione richiede di cucinare il cibo in maniera adeguata e nel lavarsi le mani prima di preparare i pasti.[9] Altre misure includono l'accesso a servizi igienico-sanitari migliorati, come ad esempio garantire l'utilizzo di gabinetti puliti e funzionali [9] e l’accesso all’acqua potabile.[10] Nelle zone del mondo in cui le infezioni sono comuni, spesso interi gruppi di persone saranno curati tutti insieme e con frequenza regolare.[4] La terapia consiste nell'assumere per tre giorni albendazolo, mebendazolo o ivermectina.[11] Di solito, gli individui trattati vengono in seguito nuovamente infestati.[12]

Note

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