Calendario giapponese

calendario in uso in Giappone fino al 1873

Il calendario giapponese, noto anche come Wareki (和暦?), era il calendario in uso in Giappone fino al 1873, quando con la restaurazione Meiji fu introdotto il calendario gregoriano. Tale calendario era lunisolare ed era adattato dal calendario cinese e prevedeva una settimana (Rokuyo) di sei giorni: Taian, Butsumetsu, Senpu, Tomobiki, Shakko e Sensho.[1] Attualmente di questo calendario viene usata soltanto la suddivisione in ere e conseguentemente la numerazione degli anni.

Le ere

Il calendario giapponese riconosce un'era per ciascun regno di un imperatore. L'era corrente è l'era Reiwa (令和), iniziata nell'anno 2019 del calendario gregoriano: l'anno 2020 del calendario gregoriano, ad esempio, corrisponderà all'anno 令和 2 reiwa del calendario giapponese. Il primo anno di un'era, inoltre, viene denominato gennen (元年). Pertanto, l'anno 2019 del calendario gregoriano è l'anno 令和 元年 del calendario giapponese.

L'anno 1 di ogni era va dal giorno dell'insediamento del nuovo imperatore fino alla fine dell'anno, mentre l'ultimo anno va dal 1º gennaio fino al giorno della morte (o dell’abdicazione) dell'imperatore. Perciò il primo e l'ultimo anno di ogni era sono generalmente più corti.

L'attuale imperatore Naruhito (徳仁) è salito al trono il primo maggio 2019, che è diventato il primo anno dell'era Reiwa (令和元年). Dunque il 2019 è l'anno Reiwa 1 (o 令和 1).

L'era precedente è stata l'era "Heisei" (平成), durante il regno dell'imperatore Akihito (明仁). Poiché Akihito abdicò il 30 aprile 2019, i giorni del 2019 fino a quella data appartengono all'anno Heisei 31 e i restanti giorni del 2019 all'anno 1 Reiwa.

L'anno imperiale

Con l'introduzione del calendario gregoriano, per volontà dell'imperatore Meiji venne anche introdotto il computo degli anni noto come anno imperiale (皇紀?, kōki) (a volte anche detto kigen 紀元), che partiva dalla fondazione dell'impero avvenuta tradizionalmente nel 660 a.C. a opera del leggendario imperatore Jinmu. L'anno imperiale non sostituiva quello dell'era, ma si affiancava ad esso.

Per l'anno imperiale 2600, corrispondente al 1940, era prevista una serie di grandi celebrazioni culminanti nei Giochi della XII Olimpiade, ma lo scoppio della seconda guerra sino-giapponese e poi della seconda guerra mondiale ne causarono l'annullamento.

Dopo la guerra, con l'occupazione alleata, il computo venne definitivamente abolito nel 1948.[2]

Le stagioni

Nome italianoNome giapponeseTrascrizione in caratteri latiniDate limite tradizionaliGiorni
Primaveraharu5 febbraio – 6 maggio90 o 91
Estatenatsu7 maggio – 8 agosto93
Autunnoaki9 agosto – 7 novembre90
Invernofuyu8 novembre – 4 febbraio88

I mesi

Murale su una parete della stazione Shin-Ochanomizu della Metropolitana di Tokyo in onore dell'ottavo mese (Hazuki).

Nel calendario lunisolare giapponese ogni mese aveva un nome proprio che identificava tradizioni agricole, culturali o religiose del periodo a cui si riferiva, in maniera equivalente al calendario rivoluzionario francese. Questi nomi sono caduti in disuso nella lingua quotidiana, ma vengono tuttora utilizzati in campo poetico; il nome tradizionale del dodicesimo mese, Shiwasu, è invece tuttora di uso comune.

I nomi dei moderni mesi giapponesi, tradotti letteralmente, risultano come "primo mese", "secondo mese" e così via: al numero corrispondente viene aggiunto il suffisso 月 (-gatsu, "mese").

Il vecchio calendario giapponese era un calendario lunare modificato basato sul calendario cinese, e l'anno aveva quindi inizio fra le 3 e le 7 settimane dopo il moderno anno. Perciò, in contesto storico, non è completamente accurato associare il primo mese con gennaio.

Nome tradizionale giapponeseNome comune giapponeseNome italiano
Mutsuki (睦月? "Mese dell'affetto")[3]一月 (ichigatsu)Gennaio
Kisaragi (如月? "Mese migliore") o Kinusaragi (衣更着? "Cambio dei vestiti")[3]二月 (nigatsu)Febbraio
Yayoi (弥生? "Vita nuova")[3]三月 (sangatsu)Marzo
Uzuki (卯月? "Mese u-no-hana")[3]

Lo u-no-hana (卯の花) è un fiore del genere Deutzia[4].

四月 (shigatsu)Aprile
Satsuki (皐月? "Mese dell'inondazione dei campi") o Sanaetsuki (早苗月? "Mese della semina precoce del riso")[3]五月 (gogatsu)Maggio
Minazuki (水無月? "Mese dell'acqua")

L'ideogramma 無, che normalmente significa "assente" o "non c'è", qui è ateji, cioè usato solo per il suono "na". Nel nome di questo mese il "na" è una particella possesiva, quindi "minazuki" si traduce "mese dell'acqua" e non "mese senz'acqua". Questo è un riferimento all'inondazione dei campi di riso, che richiedono grandi quantità d'acqua.

六月 (rokugatsu)Giugno
Fumizuki (文月? "Mese della cultura")[3]七月 (shichigatsu)Luglio
Hazuki (葉月? "Mese delle foglie")

In giapponese antico era chiamato Haochizuki (Haochizuki? "Mese delle foglie che cadono")[3].

八月 (hachigatsu)Agosto
Nagatsuki (長月? "Mese lungo")[3]九月 (kugatsu)Settembre
Kannazuki (神無月? "Mese delle divinità") o Kaminazuki (神無月?)

L'ideogramma 無, che normalmente significa "assente" o "non c'è", qui è probabilmente ateji, cioè usato solo per il suono "na". Nel nome di questo mese il "na" è una particella possesiva, quindi "Kaminazuki" si traduce "mese delle divinità" e non "mese senza divinità", similmente a Minazuki. Tuttavia divenne di comune diffusione anche l'altra interpretazione, in quanto in quel mese tutte le divinità Shinto si radunavano al santuario di Izumo nella provincia di Izumo (odierna prefettura di Shimane), lasciando il resto del paese, appunto, senza divinità. A tal proposito, nel dialetto della regione di Izumo, dove si radunano le divinità, il mese viene chiamato Kamiarizuki (神有月? "Mese con gli dei"), dove l’ideogramma “ari” 有 indica il possesso o la presenza: quindi interpretabile come “il mese quando ci sono gli dei”.

十月 (jūgatsu)Ottobre
Shimotsuki (霜月? "Mese del gelo")[3]十一月 (jūichigatsu)Novembre
Shiwasu (師走? "La corsa del sacerdote")

Si riferisce ai molti impegni dei sacerdoti per la preparazione della festività del nuovo anno[3].

十二月 (jūnigatsu)Dicembre

Suddivisioni del mese

In Giappone la settimana è composta da 7 giorni come quella del calendario gregoriano, ma iniziando di domenica come in America del Nord. La settimana con i sette nomi dei giorni tratti dal sistema latino fu introdotta in Giappone attorno all'anno 800 d.c., assieme al calendario buddhista. Fino al 1876 tale sistema fu però sostanzialmente usato solo per fini astrologici.

I nomi dei giorni, che derivano da quelli dei pianeti visibili ad occhio nudo, furono in Giappone collegati ai cinque elementi della cultura cinese classica (metallo, legno, acqua, fuoco e terra) nonché alla luna e al sole (yin e yang).

Nome giapponeseTrascrizione in caratteri latiniElementoNome italiano
日曜日nichiyōbiSoleDomenica
月曜日getsuyōbiLunaLunedì
火曜日kayōbiFuoco (Marte)Martedì
水曜日suiyōbiAcqua (Mercurio)Mercoledì
木曜日mokuyōbiLegno/Albero (Giove)Giovedì
金曜日kin'yōbiMetallo/Oro (Venere)Venerdì
土曜日doyōbiTerra (Saturno)Sabato

Giorni del mese

Ogni giorno del mese ha un nome costruito in modo semi-sistematico. Fino a 10 viene generalmente usato il kun (numerale originariamente giapponese), sopra il 10 l'on (numerale derivato dal cinese), ma esistono alcune eccezioni. La tabella che segue riporta i nomi dei giorni costruiti con i numerali tradizionali, ma anche l'uso del numerali arabi (1日, 2日, 3日, etc.) è molto diffuso nella vita di tutti i giorni, tanto da essere quasi divenuta la norma.

Numero progressivo del giornoNome giapponeseTrascrizione in caratteri latini
1一日tsuitachi
2二日futsuka
3三日mikka
4四日yokka
5五日itsuka
6六日muika
7七日nanoka
8八日yōka
9九日kokonoka
10十日tōka
11十一日jūichi-nichi
12十二日jūni-nichi
13十三日jūsan-nichi
14十四日jūyokka
jūyon-nichi
15十五日jūgo-nichi
  
Numero progressivo del giornoNome giapponeseTrascrizione in caratteri latini
16十六日jūroku-nichi
17十七日jūshichi-nichi
18十八日jūhachi-nichi
19十九日jūkyū-nichi
jūku-nichi
20二十日hatsuka
21二十一日nijūichi-nichi
22二十二日nijūni-nichi
23二十三日nijūsan-nichi
24二十四日nijūyokka
nijūyon-nichi
25二十五日nijūgo-nichi
26二十六日nijūroku-nichi
27二十七日nijūshichi-nichi
28二十八日nijūhachi-nichi
29二十九日nijūkyū-nichi
nijūku-nichi
30三十日sanjū-nichi
31三十一日sanjūichi-nichi

Note

Controllo di autoritàLCCN (ENsh85018838 · J9U (ENHE987007293779405171 · NDL (ENJA01185571
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