Carlo Fidanza

politico italiano (1976-)

Carlo Fidanza (San Benedetto del Tronto, 21 settembre 1976) è un politico italiano.

Carlo Fidanza

Capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo
In carica
Inizio mandato26 maggio 2019 (autosospeso)[1]
PredecessoreCarica creata

Europarlamentare
In carica
Inizio mandato2 luglio 2019
LegislaturaVII, IX
Gruppo
parlamentare
PPE (2009-2013)
ECR (2013-2014; 2019)
CircoscrizioneItalia nord-occidentale
Incarichi parlamentari
VII legislatura:
  • Membro della Commissione Trasporti e Turismo
  • Membro supplente della Commissione Agricoltura.

IX legislatura:

  • Membro della Commissione per i trasporti e il turismo (TRAN)
  • Membro sostituto della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO).
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato27 marzo 2018 –
27 giugno 2019
LegislaturaXVIII
Gruppo
parlamentare
Fratelli d'Italia
CoalizioneCentro-destra
CircoscrizioneLombardia 1
Incarichi parlamentari
  • 9ª Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoFratelli d'Italia (dal 2012)
In precedenza:
MSI (fino al 1995)
AN (1995-2009)
PdL (2009-2012)
Titolo di studioDiploma di liceo scientifico
ProfessioneConsulente aziendale; Esperto in marketing turistico

Biografia

Nasce a San Benedetto del Tronto il 21 settembre 1976, in provincia di Ascoli Piceno, ma vive a Milano. Sposato con Fabrizia, ha due figli, Guglielmo e Caterina.

Attività politica

Ha iniziato l'attività politica da giovanissimo a Milano nelle file del Fronte della Gioventù, l'organizzazione del Movimento Sociale Italiano (MSI)[2]. Nel 1995 aderisce alla svolta di Fiuggi di Gianfranco Fini da MSI ad Alleanza Nazionale.

Ha militato tra le file di Azione Giovani (AG), il movimento giovanile di AN, in cui ha ricoperto vari incarichi di responsabilità, da presidente provinciale, a leader nazionale della destra sociale giovanile.[2][3][4]

Nel 2004 diventa vicepresidente nazionale di AG (dopo essere stato sconfitto da Giorgia Meloni nel congresso nazionale di Viterbo). Nello stesso anno viene nominato presidente dell'Osservatorio Cinologico Multidisciplinare (O.Ci.M.) del Ministero delle politiche agricole e forestali.[2]

È stato capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio di zona 5 a Milano (1997-2001), oltre che consigliere comunale e assessore nel comune di Desio (2005-2006).[3][4]

Alle elezioni amministrative del 2006 viene eletto consigliere comunale a Milano con AN sotto l'amministrazione di Letizia Moratti, ricoprendo il ruolo di capogruppo di Alleanza Nazionale, poi vice-capogruppo del Popolo della Libertà e presidente della Commissione Consiliare "Expo 2015" fino alla scadenza del mandato nel 2011[2]. È stato anche membro dell'ufficio di presidenza nazionale di ANCI Giovani, consulta nazionale dei giovani amministratori locali under 35.

È stato inoltre membro della direzione nazionale e vice coordinatore regionale del Popolo della Libertà in Lombardia nonché membro dell'ufficio di presidenza di Giovane Italia, movimento giovanile del PdL.

Europarlamentare

Dopo aver aderito al Popolo delle Libertà (PdL) nel 2009, alle elezioni europee del 6-7 giugno è stato candidato, ed eletto, parlamentare europeo per il Popolo della Libertà nella circoscrizione Italia nord-occidentale (Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta) con 26.822 preferenze personali.

Il 20 dicembre 2012 lascia il PdL ed è tra i fondatori di Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale, il partito promosso da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto.

Nel gennaio 2013 viene eletto vice-capodelegazione al Parlamento europeo in rappresentanza di Fratelli d'Italia, in seno alla delegazione PdL che, per ragioni regolamentari, comprende esponenti di diversi partiti di centro-destra.[3]

Dal novembre 2013 fino a fine mandato è stato capodelegazione di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale al Parlamento europeo.

È stato membro dell'ufficio di presidenza del Gruppo PPE, dal quale Fratelli d'Italia annuncerà la fuoriuscita a marzo 2014.

In occasione delle elezioni europee del 25 maggio 2014, si ricandida al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia nord-occidentale, riportando 12.738 preferenze personali nella lista di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, non risultando eletto in quanto il partito non ha superato la soglia di sbarramento a livello nazionale.

È componente dell'ufficio di presidenza di Fratelli d'Italia, di cui è stato responsabile degli enti locali fino a maggio 2020 quando ha assunto l'incarico di responsabile Esteri.

Dal 26 febbraio 2016 al marzo 2018 è stato nominato commissario straordinario dell'Agenzia regionale per la promozione turistica "In Liguria".[5]

Dal gennaio 2015 a luglio 2019 è stato membro supplente del Comitato delle regioni dell'Unione Europea, aderendo dal settembre 2017 al Gruppo ECR (European Conservatives and Reformists), nel cui ufficio di presidenza ha rappresentato la delegazione italiana.

Elezione a deputato e ritorno al parlamento europeo

Fidanza (a sinistra) e altri parlamentari a un convegno sulla Bolkenstein durante la campagna elettorale per le politiche del 2018.

Il 4 marzo 2018 è stato eletto alla Camera dei deputati nelle liste di Fratelli d'Italia nel collegio plurinominale Lombardia 1 - 03 (Milano).

Si candida alle elezioni europee del giugno 2019, risultando eletto nella circoscrizione Italia nord-occidentale.Torna a ricoprire il ruolo di capo delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, all'interno del Gruppo dei Conservatori Europei (ECR).

A seguito dell'elezione al Parlamento europeo, si dimette per incompatibilità dalla carica di deputato nazionale; gli subentra Maria Teresa Baldini.[3][6]

È Co-Presidente dell'Intergruppo parlamentare sulla libertà religiosa.[7]

Procedimenti giudiziari

Il 1º ottobre 2021 si è autosospeso dagli incarichi di partito[1], a seguito delle ampie polemiche suscitate sui media da un servizio video nel quale si vedeva l'eurodeputato illustrare, a un giornalista di Fanpage, le modalità con cui era possibile erogare al partito contributi in nero per la campagna elettorale. Sulla base dell'eco della vicenda sulla stampa, la procura della Repubblica di Milano ha aperto un'indagine con l'ipotesi di reato di riciclaggio e per violazione della legge sul finanziamento dei partiti.[8][9][10] Fidanza ha affermato di non aver commesso alcun atto illecito.[1][11] Nel gennaio del 2023 la Procura chiede l’archiviazione per Fidanza e gli altri imputati.[12] La vicenda si chiude definitivamente nel febbraio del 2024 con l'archiviazione disposta dal GIP accogliendo la richiesta del PM secondo il quale, "pur essendo emersi elementi che inducono il sospetto del ricorso a finanziamenti illeciti, le risultanze non hanno restituito riscontri convergenti e concludenti per sostenere l’accusa in giudizio".[13]

Nel giugno del 2022 viene indagato per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio in relazione alle dimissioni del consigliere comunale di Brescia Giovanni Francesco Acri per far spazio a Giangiacomo Calovini, primo dei non eletti e ritenuto vicino a Fidanza; il figlio di Acri in cambio sarebbe stato assunto da Fidanza come suo assistente.[14] Fidanza ha affermato di non aver commesso alcun atto illecito.[15] Nel giugno del 2023 Fidanza e Calovini patteggiano una pena di un anno e quattro mesi; il patteggiamento prevede anche l’esclusione di pene accessorie come l’interdizione dai pubblici uffici.[16] A ottobre il patteggiamento viene confermato dal Tribunale di Milano.[17]

Note

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